Acqua e foco 
diceva mia nonna in dialetto " Dio gli dia logo" nel senso che restino al loro posto e non ci facciano del male, sono cresciuta in una terra fortunata grandi problemi con madre natura non ne abbiamo avuti la terra si e' sempre o quasi rispettata, sara' stato credo il 1961 avro' avuto 4/5 anni la nostra casa si trova su un lembo di terra tra un grande fosso e la strada provinciale che allora era l'unica che collegava i grandi centri, una mattina fu diversa dalle altre i ricordi sono sfumati del prima e del poi ma non il terrore dei miei genitori del punto centrale della storia, ricordo bene mio padre che urlava, mia madre con mio fratello neonato in braccio, le urla, il non capire che succedeva, papa' che prendeva i cani li metteva al guinzaglio fucile in spalla mi tirava via verso l'uscita, beata innocenza attonita non capivo e poi fuori e ho visto e' l'unico ricordo vivissimo di quel girono che ho un mare d'acqua marrone che veniva giu' a velocita' spaventosa dalla strada verso di noi verso la nostra casa, la gente urlava, i cani abbaiavano, via si attraversa la strada l'acqua e' sempr epiu' vicino i piedi sprofondano nel fango dei campi diventano pesanti si tenta di raggiungere la casa dei nonni piu' in alto rispetto a noi .... e il rumore dell'acqua forte possente e poi il miracolo l'acqua esce dalla strada e finisce nel fosso cadendo dal ponte siamo salvi ... c'e' chi e' stato meno fortunato di noi ancora si dice che i grandi sfoghi per l'acqua lungo la strada tenuti puliti dalla gente ci avevano salvato, alle volte non sai se e' cosi' ma da allora rinforzarono i greti dei torrenti e non e' mai piu' successo e' madre natura che ci ospita , noi siamo solo abitanti del pianeta terra siamo noi che dobbiamo proteggere il posto dove viviamo e non viceversa!

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LA RUOTA 
della vita dice papa' e' la cosa che unisce le generazioni e' un ciclico ripetersi degli eventi nel tempo, gia' ora nella fase nonna che ha finito il ciclo della giovinezza a me sembra di avere piu' problemi delle altre girate di ruota, ma tutto sta ad esserne consapevoli e a cercare di non farsi stritolare a non vedere nero e a non piangersi addosso, ogni girata ha i suoi pro e i suoi contro, oggi di pro abbiamo che vado a fare le foto del cardigan e delle due magliette mentre la mia testa disegna il prossimo modello e tutto diventa sopportabile, 15 anni fa quest'ora correvo come una pazza dietro all'esigenze familiari e' vero ero il capitano ma oggi posso alzarmi e almeno decidere di qulche ora della mia vita, in fondo non e' male certo si pensa molto di piu' si fanno piu' bilanci si ha paura del generale inverno, ma ho preso il caffe' la febbre non c'e' piu' meglio ora quindi via a iniziare la giornata e che sia serena per tutti :)

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Le scelte  
delle donne ammesso che siano mai libere scelte sono sempre un dilemma, quando il Creatore ha deciso che a noi competeva prendersi cura della vita ci ha messo sulle spalle un pesantissimo fardello.
Ieri in tv c'era un film che ho seguito ascoltandolo mentre mettevo in rete Vintage 81 era mia figlia raffreddata che lo seguiva la battaglia delle prime suffraggette americane nel 1920 per il voto, una madre che osteggiava i pensieri liberali dela figlia il rifiuto al matrimonio forzato, la voglia della ragazza di saper leggere e scrivere i suoi dubbi e dolori per non poter essere come un uomo con gli stessi diritti, la madre che le diceva che il compito delle donne era fare e crescere figli e ubbidire all'uomo e si dichiarava felice della cosa mentendo spudoratamente, lasciando perdere che la ragazza in impeto di difesa delle sue idee scivola dalle scale e muore, che la madre si chiude nella sua stanza con libri e ricami e non ne esce piu' che le donne prendono il voto e' stato straziante il rifiuto a sottomettersi ad una societa' maschilista, per quanto ci illudiamo anche oggi non va meglio realmente le nostre scelte non sono mai libere, dobbiamo sempre rendere conto delle nostre azioni, se abbiamo dei figli prima vengono loro e poi in base alle loro esigenze si puo' decidere , la difficolta' di essere donne e' assoluta, io ho scoperto che di scelte vere ne ho fatte praticamente nessuna liberamente, prima papa' e le sue imposizioni ( anche se mamma era diversa dalla madre del film e mi aiutava a crescere) poi il mio ruolo di madre e di moglie e gli uomini decidono e tu o ti adatti o combatti, per noi non e' mai facile, speriamo che il Creatore ci abbia dato anche la forza per cambiare le regole!

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Che notte fredda... 
anche se realmente non era freddo ho passato una notte non riuscendo a scaldarmi, neppure ora che sono in piedi poi ho capito, ieri complice il fatto che mi sentivo molto meglio e che alla figlia piccola e' arrivato un tremendo raffreddore sono tornata al solito mansionario casalingo e materno, mi sono affaticata troppo, poi in piu' yogurt fatto in casa (dice il mio medico che ho bisogno di tanti fermenti lattici), stamattina si paga il prezzo stanchezza e mamma mia come il tempo che passa diventa un nemico per le energie vitali, il fatto che e' il giorno dei morti non aiuta pensieri e ricordi escono dai cassetti, ma poi pensi che tuto e' nel normale svolgersi degli eventi, ti prendi il tuo unico caffe' del giorno ormai soppiantato da tisane rinfrescanti e digestive e pensi che se non ti sbrighi domani sara' peggio di oggi e quindi un sorriso perche' va meglio e via con la normale giornata lavorativa che e' gia' tardi! :)

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Ognissanti i morti e la pasta 
Se foste umbri sareste stati impegnati almeno meta' della scorsa settimana a preparare la "moglicata" e gia' metti il pane duro ad asciugare, fanne del pangrattato mischialo insieme a noci nocciole, cacao, zucchero aggiungi archelmes rosso condensato (non la bagna delicata da dolci) mischia e rigira per un paio di giorni, poi nella previgilia di Ognissanti cuoci la pasta e qui diventa importante la geografia del luogo ove viene fatta c'e' chi mette pasta corta rigatoni il piu' delle volte o chi strangozzi, si condisce la pasta con la "moglicata" e il giorno della vigilia di oggnissanti diventa il piatto principale, anni fa quando i parenti venivano a trovarti perche' andavano al cimitero si a trovare i morti ma poi si aveva bisogno di stare insieme ai vivi la frase era d'obbligo "ti va di assaggiare un po' di pasta dolce?" come se la pasta ipercalorica facesse da ponte fra la vita e la morte, e mentre magari giravi fra le tombe fra gli altissimi secolari cipressi si discuteva su come era stata la riuscita della pasta dolce e noi allora bambini piene di energie che di morti, fiori e litanie si capiva poco e di dolci se ne vedevano proprio pochi durante l'anno si sopportavano i pianti delle nonne , le litanie e tutto il resto pensando che poi se si faceva i bravi un bel piatto di pasta dolce non te lo levava nessuno e ieri sera aprire la busta proveniente da casa di papa' e trovarci la pasta dolce e' stata una sorpresa incredibile di quelle che i ricordi la fanno da padrone, grazie a mia cognata di cuore per la sopresa, non la posso mangiare causa il mio fegato in questo momento, ma la tradizione e' tradizione una forchettata l'ho rubata male non mi ha fatto, ma non fanno mai male i bei ricordi d'infanzia all'anima!

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