Era il 1958 
Io avevo 2 anni quando la Passap evolve il modello precedente e nasce la Automatic che di automatico oggi non ha niente ma per quei tempi probabilmente era il top, tutta in ferro, aghi in acciaio e ieri l'ho montata almeno la prima frontura per la seconda va presa una laurea in ingegneria ma quella che si occupa come specializzazione di costruzione ponti e poi capirete il perchè.

Mi tremavano le mani quando l'ho messa sul tavolo ed ho inserito il filo e passato il carrello ed e' stata una sorpresa unica.

Serve da studio per capire l'evoluzioni delle macchine e dei punti ma è un mondo scomparso che intriga proprio per questo.

Oggi metto in video, non tutorial di aiuto (credo che le macchine nel mondo siano molto poche la mia e' numerata 28 su 500 e non so a cosa si riferisca) ha il suo numero di serie, e cercherò nel tempo con qualche video di mostrare come si sono evolute le macchine.

Sono grata all'universo per poter fare questa nuova esperienza, non ho mai usato una macchina che fa un rasato perfetto che lavori senza perdere una maglia e il pettine non serve l'ho inserito io per stare più tranquilla!







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L'arrivo della mummia Passap 
Sembra strano ma che la Passap avesse creato una macchina del genere non lo immaginavo fino a qualche giorno fa, lei mi ha cercata e trovata.

L'abbiamo soprannominata mummia sia per l'età che per tentare di riportarla in vita ora e' sul mio tavolo della cucina un salto indietro nel tempo credo di una sessantina di anni, un'emozione incredibile e' come avere un parco macchine di Ferrari ed essermi comprata una macchina del 1800 e non vedere l'ora di girare la manovella per vedere se si mette in moto!










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Il potere del fai da te 
Ognuno ha i suoi doni, spesso nascosti ma se hai il coraggio di applicarli sei in pace con il mondo.

Ho sempre pensato che nessuno nasce imparato, che tutto si può apprendere, poi magari non e' nelle tue corde e lasci perdere.

Mia madre mi ripeteva sempre "Impara l'arte e mettila da parte", questa cosa non l'ho mai capita almeno non nei miei anni da giovane, ma mi si e' chiarito tutto dopo.

Negli anni ho rubato con gli occhi quello che mi interessava, in vari campi, compresa l'idraulica e qualunque lavoro manuale perchè alla fine avevo capito che quello che sai fare e' solo tuo non te lo può più portar via nessuno.

La maglieria e' stata la mia fonte di fai da te più appariscente, non sono mai riuscita a guadagnarci niente, a rimetterci tempo e denaro questo invece mi e' riuscito benissimo.

Qualche volta vado in sconforto, saper fare e non ricavarci nulla ti deprime il pensiero dura finchè non indossi capi fatti con le tue mani e ti senti bene all'improvviso.

La più grande rivoluzione mentale e' proprio quella di non dipendere da quello che ti impongono gli altri almeno non nel vestirsi, almeno secondo me.

Mi piace guardare il mio armadio che si riempe di modelli che possiedo solo io e nessun altro al mondo, fa uno strano effetto.

Qualche volta vorrei avere il fisico di 30 anni fa per esaltarli ma alla fine convengo che ogni tempo ha i suoi lati positivi anche nei capi che indossi.

La vita corre veloce non ho più la possibilità di pensare e dire "un giorno lo farò", quel tempo e' ora perchè dopo c'e' solo la difficoltà di un fisico che si prepara al viaggio finale.

Ogni giorno che passa mi sembra di perdere un pezzo della mia vita, non mi era mai successo e scatta la molla del vivere ogni giorno regalandomi pezzi di crescita nelle cose che mi piacciono.

Ho vissuto una vita a lucidare la casa per mostrare che ero brava, ora vorrei che si lucidasse da sola e smetto di guardarla, posso convivere con qualche granello di polvere ma ho bisogno di esternare per me e solo per me la mia crescita nelle cose che sono i miei doni.

L'ultimo modello "Zucchero filato" perche' se lo tocchi ti sembra di mettere le mani nello zucchero filato, non era nelle mie corde all'inizio, non sono solita portare canotte, ma si cambia anche in questo, tutto fatto a punzone ho spostato ogni singola maglia, ho fatto bordi di chiusura sulla macchina collo compreso, ne ho fatto video, lo spiego nel sito. In tasca nemmeno un centesimo anzi sono usciti ma nell'armadio c'e' un capo in più solo mio e questo non è poco per la pace di se stessi.

Le, mani, il cuore, la mente hanno lavorato insieme ed insieme continuano a farlo anche per mostrare che molti di noi sono capaci di grandi cose con le mani e vado avanti finchè mi sarà concesso.


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Tanta umiltà 
La società di oggi ci porta a pensare di poter affrontare ogni cosa con semplicità, di fare qualunque lavoro manuale in un attimo e farlo bene, ci siamo dimenticati della parola umiltà, ovvero l'attesa di comprendere cosa si sta facendo.

Io vengo da una scuola di vita invece in cui sai che per ogni cosa c'è bisogno del tempo dell'attenzione per apprendere, nessuno nasce imparato dico sempre io e mai inizio una cosa dicendo "Che ce vo'".

Sono davanti alla Passap, non mi spaventa, mi attira come un insetto il miele, ma non dimentico che di fronte a lei non sono nessuno e tutto quello che so, serve a poco.

Con umiltà riconosco che non so niente di questa macchina se non quello che ho letto dal manuale ma lei ha una sua metrica di uso e sto cercando di entrare prima in sintonia, e una cosa l'ho capita, mi piace tanto e sperimento punti poi alla tecnica ci passerò in seguito.

Ammiro tanto chi pensa di sapere tutto ma a me non basta, devo entrare nella meccanica, capire come avvengono i punti, i filati che ama, la trovo un'avventura bellissima!

Ieri ho sperimentato i punti a pieghe che formano la bombatura a dritto e devo dire semplici da fare e divertenti, piano piano, un po' al giorno mi metto in movimento non so se la userò come prima macchina mai ma conoscerci bene è molto molto piacevole!




:O









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Il pittore usa il pennello 
Nessuno dice niente se il pittore usa il pennello e i colori in continuazione per dipingere e manifestare il suo dono, strano diventa se tu per esprimere la tua creatività usi al posto del pennello una macchina, al posto dei colori, dei filati.

Una frase che sento dire sempre e' sul fatto che io sia sempre a sperimentare e a cercare di scoprire nuove possibilità di una qualsiasi macchina, come se fosse una cosa anormale quasi un'ossessione. Semplicemente e' il mio modo di esprimere liberamente una parte di me, come il pittore dipinge una tela bianca io prendo una rocca, solo che nel caso del pittore nessuno dice niente.

A me piace colorare la mia vita, mi sento anche maledettamente fortunata che possa farlo, tra brutture, demoni in libera uscita, l'uomo che ha perso i suoi valori, la mia gioia di stare davanti ad una macchina cancella tutto, perchè mentre studio, tutto diventa sopportabile.

La sfida Passap e' unica una macchina completamente diversa da tutte, mi sento piccola come quando osservo il cielo e tu scompari di fronte al mistero dell'immensità stellata, piccola ed in difficoltà.
Mi sono riproposta di fare ogni giorno una piccola scoperta e parti dai filati perchè provare diversi filati ti aiuta a capire come funziona.

Un ginocchio gonfio che mi fa camminare male, che mi costringe e ridimensionare la mia voglia di fare eppure non mi ferma, ho messo a posto la stanza delle macchine nel semiinterrato, tutto può attendere tranne la mia voglia di dipingere con un filato.

Ti svegli e ti chiedi quali nuove scoperte farai in giornata appena i doveri te lo permettono e questo per me ha un valore enorme sono i miei momenti di gioia pura e vado avanti con tutte le mie difficoltà ma che scompaiono di fronte alla curiosità di sapere!



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