Wonder-OR 
Quando qualche giorno fa pensavo di aver perso il mio blog mi sono detta che a me serve scrivere serve per focalizzare quello che la mente non vuol farmi vedere e sopratutto e' una spinta a fare e cosi' dal soprannome che un'amica di questo blog mi ha dato tempo fa faccio nascere la mia parte diciamo imprenditoriale, come sfruttare per sopravvivere quello che so fare e non vuol dire solo maglia a macchina ma come cavarmela nel mio futuro tutto nuovo e diverso con quello che ho imparato dal passato per chi vuol curiosare ogni tanto c'e' una parte di me

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Ferragosto 
arriva sempre a ricordarti che l'anno passa presto e come uno scanditore temporale, il primo gennaio pensi quanto e' lungo l'anno il 15 agosto come e' passato in fretta il tempo e manca poco a Natale, si diceva una volta nei modi di dire popolari che era il capo dell'inverno come ad indicare l'andare verso la stagione fredda forse perche' le giornate si accorciano velocemente un po' di malinconia questa mattina e' il primo ferragosto senza la mia metà con i ragazzi gia' partiti o pronti per andare in ferie, come sempre la prima volta di un modo nuovo di vivere un giorno lascia un po' perplessi ma se hai gia' superato Natale e Pasqua oggi e' una passeggiata anche perchè non richiede riunioni familiari, quasi tutto pronto per la cena con alcuni membri ancora non in vacanza....sarà un buon giorno lo sento.

Ieri ho letto un articolo breve che mi ha fatto pensare fermandomi tra una foto e una pagina della seconda guida, una teoria sul destino come indicatore di strada da seguire, il destino non sarebbe altro che un avvertimento che la strada che stiamo seguendo non e' quella giusta, in poche parole si nasce con un programma di vita quando non lo rispettiamo interviene il destino a farci modificare il cammino ammesso che uno lo capisca mi viene da aggiungere, pero' affascinante come teoria, effettivamente non credo che venga data l'opportunità di vivere per costruire palazzi, beni di consumo o magari solo per spaccarsi la schiena e cercare di far fronte ai conti da pagare, allora l'uomo starebbe peggio di un pollo o di un qualsiasi altro essere vivente, biologicamente saresti nato per riprodurti e morire io a questa di teoria ci credo poco, preferisco credere che siamo nati e viviamo per dono ricevuto e che effettivamente abbiamo un progetto di vita da realizzare che siamo tutti uniti nessuno e' realmente indipendente nelle sue azioni o nei modi di parlare, certo che la vita e' un gran caos e confusione eppure se ti fermi e ti ascolti e vi assicuro che un lutto di una persona che ami profondamente ti ferma e ti fa pensare ti accorgi che tante risposte ci sono.
Non riesci mai a comprendere il senso della violenza, in ogni sua forma ma pensi anche che il fondo sei in una vita con due sole possibilità dalla parte del bene o da quella del male, che la crescita in una società e le prove passate non facilitano la comprensione, nella bolgia infernale di quello che ci circonda non è facile ascoltarsi e sopratutto darsi retta specialmente se la tua vita e' diversa e va controcorrente.
Mi sono chiesta il perche' di tutto quello che ho passato, quanto e' stata una mia libera scelta e quanto e' stata condizionata e s eio sapessi quello che voglio veramente non a livello di espressione di attività ma di profondi sentimenti interni, beh il mio programma di vita credo di averlo sempre rispettato anzi credo che il destino si sia sempre mosso affinchè mi fosse chiaro il percorso, non ho guardato i fatti della vita come disgrazie, o come gioie ma semplicemente analizzati al fine di capire a cosa sono serviti ...una sorpresa tutti avevano un senso, le mie prove come le chiamo io concatenate l'une alle altre non per farmi male o perche' ero sfigata come va di moda dire, ma a darmi la forza continua pe raffrontare le prove seguenti, non lo so dove andrò so come ci voglio andare ascoltando quella che sono realmente senza scendere a compromessi.
Ho finito un percorso ne ho iniziato un altro mesi a chiedere normalità almeno qualche giorno, senza capire che invece era normalità, vivere il mio dolore e con esso crescere e aprire cuore e mente, piantare paletti profondamente nella terra per non cedere io pensavo per dignità realmente e' tutto quello che e' in me che e' uscito fuori solo che non lo conoscevo, al momento che non e' stato più soggetto a pressioni si e' manifestato, ho conosciuto tutto in profondità la mia rabbia, le mie sconfitte, le mie umiliazioni, il rifiuto, le porte sbattute in faccia perchè non ero come gli altri si aspettavano, sapete una cosa ne sono fiera certo di fronte ad aver perso chi amavo di più su questa terra mi ha aiutato tutto il resto potevo perderlo senza dolore perche' stavo gia' annegando in un dolore immenso, ho trovato la forza di urlare a pieni polmoni i miei pensieri, ho liberato tutti i sentimenti repressi del mio cuore e da due giorni so di essere libera, libera di essere come sono libera di dirmi buongiorno con serenità perche' ho sempre vissuto a testa alta e quando l'ho dovuta chinare era perche' aveva un senso.
Ogni giorno e' un giorno importante per il mio programma di vita, alzarsi con la coscienza che niente andrà come tu non vuoi che vada può diventare una certezza assoluta, ma solo il dolore e la morte mi hanno fatto capire infiniti valori dentro me come sempre non e' certo la gioia a scoprire e sollevare il velo della tua anima, il destino colpisce a fondo e a me l'intelligenza e il cuore per capire dal colpo come devo comportarmi per vivere una vita serena con me stessa ... non e' semplice non e' facile ma stanno scomparendo i crampi allo stomaco, e come diceva l'articolo di solito chi e' sulla strada giusta non conosce malattia o mal di vivere ma per non caderci devi prendere ad insegnamento il peggio che ti succede e chiederti da questa lezione io che devo apprendere?

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Che meraviglia 
prendere il caffe' con calma senza correre, mentre fuori c'e' silenzio, perfino il frusciare delle foglie non fa rumore, la settimana magica di ferragosto quando la vita all'improvviso si manifesta nella sua dolcezza, non possiamo andare in vacanza dice una vicina con animo triste...beh mi spiace per lei non riesce proprio a vedere la bellezza della vacanza nella vacanza degli altri, se non vai in vacanza non sei nessuno, e' un'invenzione degli ultimi decenni ma per qualcuno e' una fissa se non ci va, io alla parola vacanza associo montagne di panni da piegare in una valigia, andare a lavorare lo stesso in un altro posto faticando il doppio e montagne di panni da lavare e rimettere a posto per giorni al ritorno, io ci sto bene nel mio posto, amo e so apprezzare ogni cosa intorno a me e andando avanti negli anni me la godo ancor di più sopratutto quando posso viverla a modo mio... la mia vacanza da sogno .... mandare gli altri in vacanza ed essere libera di fare come voglio.

La mia libertà di movimento e' la mia dominante di vita, fare quello che voglio all'ora che voglio, mangiare , dormire, creare, sognare, piangere o ridere a modo e tempo mio, solo chi ha gestito a disposizione una grande famiglia puo' capire, ora che tutto e' ridimensionato non ho nessuna intenzione di rimpiangerlo ma di apprezzare i lati buoni del nuovo tempo, si mi piace alzarmi e decidere con me stessa cosa e come fare apprezzare anche la foglia che tolgo secca dalla pianta nella piena consapevolezza di farlo .

Ho dato, ho lavorato per 10 e di cosa dovrei preoccuparmi oggi che la mia vita può diventare una continua vacanza se sto bene dove sono?

L'aria economica di questo paese e' diventata irrespirabile, la mia privata e' da una vita che e' irrespirabile per essermi concessa il lusso di 4 figli, quei figli che oggi lavorano e sono la parte sana del paese, io il mio dovere l'ho fatto e bene quindi se mi godo un caffe' in pace e ciò che mi circonda me lo sono guadagnato, lascio e ringrazio chi va in vacanza in un altro posto io mi godo la mia pace a casa mia fatta di mille piccoli piaceri ... e oggi inizia davvero la settimana magica e comincio a programmare molte cose e questo mi elettrizza e il caldo che non si mangia i miei pensieri mi mette di buon umore!

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10 mesi fa 
a quest'ora ci speravo nell'aver sconfitto ancora la morte, 10 mesi dopo so di aver superato prove non indifferenti, il mio spirito e' stato di nuovo messo alla prova con le cose che temeva di piu' e' proprio vero ti attiri quello che ti fa più paura, ma non avrò sconfitto la morte fisica, ma molte delle mie paure piu' intime si, non ho mollato il timone un paio di virate le ho sbagliate in pieno e le pagherò nel tempo, ma mi sono dimostrata se fossi un uomo di avere gli attributi, stamattina mi sono alzata con la certezza assoluta che DEVO contare su me stessa, che questa e' la mia storia, sono madre, sono nonna, ma sono una persona prima dei ruoli e quindi man mano che la giornata scorreva saliva forte il potere decisionale e come tutti i poteri rende impopolari alle volte, ma non posso più permettermi il lusso di anteporre i ruoli alla mia essenza, il percorso del lutto si svolge dice a tappe dura anni, io credo di aver mischiato il lutto con tutto quello che comporta.. dolore..sofferenza..rabbia..ricordi amari e dolci e la mia tenacia a non mollare un secondo nemmeno un secondo, a lottare fra le lacrime costruendo un minimo di vita mia.
Suona strano dire vita mia, se una ragazzina di 17 anni ragiona per i successivi 40 al plurale credo che sia normale che suoni strano, la mia vita, e mica ci avevo mai ragionato sopra, la mia vita era essere a disposizione della vita degli altri, nemmeno c'era bisogno che chiedessero era normale prendermene cura, perchè io la mia vita tranne qualche alzata di testa quando non potevo più scendere a compromessi l'avevo unita a quella di un'altra persona, cavoli la mia vita ma vi rendete conto 4 lettere che indicano il percorso terreno di una persona, il regalo più incredibile, posso respirare, mangiare, pensare e mille altre cose, solo che non le ho mai prese in considerazione.
Io calcolavo i doveri li prendevo e uno ad uno li facevo tutti al meglio di me convinta che io esistessi per quel ruolo che secondo me l avita mi aveva destinato, amare un uomo i figli la casa i genitori i suoceri piccoli ritagli per passione ma sopratutto esistere perche' gli altri mi gratificassero nel mio non risparmiarmi.

Poi passa la morte temuta evitata combattuta, non fa rumore la morte, passa lieve e ti separa a te resta fra le tue mani quella del medico che ti annuncia che e' passata e che da ora niente sarà più come prima, niente sorrisi, niente abbracci,niente di niente di quello che era .... tutto finito.... c'era chi diceva che sarei morta anch'io nelle ore o giorni seguenti per il dolore... non e' successo a me e' arrivata una forza e un'energia che a raccontarla sembra da pazzia.

Quell'energia che non riesco nemmeno a sopportare fisicamente, un dono dal cielo forse lassù qualcuno aveva deciso diversamente o semplicemente sopravvivenza e tante cellule che si sono attivate di cui non sapevo di essere portatrice, fatto sta che ci sono, non sono passata oltre ma e' ugualmente stato un percorso di guerra, il vuoto intorno a me e' passato solo chi mi amava e amavo, ho superato tanti momenti durissimi, l'ultima prova o una delle ultime la paura di rimanere in difficolta' finanziaria che per me equivale a dipendere dagli altri eppure e' servita anche quella prova perche' mi sono detta che non sono finita che posso ancora combattere e' stato un bene se fossi rimasta con denaro a sufficienza per non aver molti problemi io non avrei lottato da subito per far emergere cio' che in me era latente e compresso da tanti anni, mi inventero' modi per dimostrarmi di esistere come persona responsabile di se stessa, forse sarà anche lo slancio a restare nella lotta quotidiana della sopravvivenza, se mi fossero rimasti accanto tutti i parenti alla fine sarebbero riusciti a farmi scendere in depressione, aver avuto "nemici" mi ha resa combattiva, oppormi e sollevarmi per difendermi mi ha aiutato e ho dedotto che niente di quello che e' successo dopo il silenzioso passaggio della morte e' successo per caso anzi tutto concatenato, una prova dietro l'altra e io ho scoperto che non lottavo per altro se non per quello che fino a 10 mesi io pensavo di non avere che non fosse il mio immenso tesoro mio non di altri, un tesoro da condividere, da mettere a servizio ma solo mio come niente altro di umano puo' essere piu' soggetto all'aggettivo possessivo mio, un uomo se ne va per scelta o perche' e' finito il suo tempo, i figli appartengono a se stessi e per quanto amati e ti amano appartengono a se stessi, i genitori se ci sono ancora vanno rispettati e amati ma lasciati liberi di vivere la loro vita, ma la MIA vita e' solo mia, io sola posso cambiarla, in ogni istante, io respiro, io amo, io mangio, io .....posso vivere perche' qualcuno ha pensato che meritassi questo dono bene ora lo so, non importa cosa farò o come mi comporterò agli occhi degli altri voglio vivere la mia vita a modo mio, piano piano mi scoprirò come sono nel mio profondo, cambierò ma sono già cambiata nell'attimo in cui ho preso coscienza di essere portatrice di un immenso dono!

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Sarà... 
il caldo o forse il piccolo virus influenzale che in famiglia ci siamo trasmessi, il bisogno disperato di aria con ossigeno, ma la mia mente pensa molto, scava cerca in profondita' per conoscersi fino in fondo, ma c'e' poco da scavare non mi sono mai mentita mi conosco bene e poi mi imbatto in uno scritto che mi lascia pensare ancora.


In latino c'è un detto: "Agere sequitur esse", il fare segue l'essere. Non cercare di cambiare le tue azioni;
cerca di scoprire il tuo essere e le azioni cambieranno.
L'azione è qualcosa che fai, l'essere è qualcosa che sei.
L'azione viene da te, ma è solo un frammento.
Se si mettessero insieme tutte le tue azioni,
esse rappresenterebbero solo il tuo passato.
E il futuro? Il tuo essere contiene il tuo passato, il tuo futuro e il tuo presente: contiene la tua eternità. Se ti sei visto a fondo,
acquisti la capacità di vedere a fondo anche gli altri.

Gia' conoscersi e cambiare le azioni, capire anche gli altri e' possibile, spesso li vedi proprio nelle loro difficoltà possono piacerti o meno ma tutto viene visto in un altro modo.

Sto dando la colpa del mio malessere generale al piccolo virus che mi ha sfinita realmente sono incxx perche' dipendo di nuovo da mille piccoli giudizi degli altri, che c'e' che sto cercando di liberare di me che mi causa un fermo nel mio presente, sto somatizzando di nuovo.
So cosa devo digerire eccome se lo so, ce l'ho con quella decisione presa 35 anni fa ...cresci i miei figli non sopporterei che che lo facesse un'estranea... certo come no lo diceva pure la morale classificandoti fra le brave ragazze ubbidienti ....fatto ho cresciuto i figli ho fatto un buon lavoro, poi lo stato però ha anche detto ...cara signora l'eredita' di suo marito a noi non ce ne frega niente se sono soldi che lei ha sudato con lui li dividiamo in parti uguali fra lei e i suoi figli... e guarda caso ci si divide i soldi non i debiti, i miei soldi dell'eredita' stanno mantenendo una famiglia e pagano debiti sono belli che finiti ...grazie stato perche' mi porti ad umiliarmi nel chiederli e dice che dovrei dire anche per piacere....PERCHE'?
Il mio grande dramma e' tutto qui terrorizzata di dovermi umiliare per chiedere cio' che io mi ero sudata, ma su questa terra vale e conta solo chi lavora e porta a casa il denaro, chi si spacca la schiena a casa non conta non lo vede nessuno il lavoro perche' e' un servizio che procura benefici solo (apparentemente) al nucleo familiare.
bene mi sono bloccata di nuovo, mi sento come sono stata per 35 anni di dovere e fatica senza benefici e chi gestisce sul serio una famiglia sa di cosa parlo, niente vacanze, niente di niente per me c'erano prima mille altre cose, io sono l'esperta della rinuncia, ma in tutto questo ho imparato a conoscermi e a capirmi, mi manca ancora molto, c'e una parte di me che non conosco, se e' vero quello che ho letto mi manca un bel pezzo, sto facendo una nuova metamorfosi, sono spaventata a morte dal futuro, in cui diventerò fragile e indifesa per l'età e probabilmente terrorizzata che la mancanza di denaro mi metterà nelle condizioni di non poter gestire io la mia vita.
Quando arriva la morte niente e' più come prima, e' l'unica cosa che devasta totalmente un modo di essere, oggi se avessi un lavoro, una mia vita formatasi fuori dalla famiglia tutto sarebbe stato molto più semplice, apparentemente io ricopro lo stesso ruolo, solo che io non voglio piu' essere quella di prima, sopratutto non voglio essere il porto materno io voglio diventare una persona come le altre, forte imperiosa la mia parte attiva bussa quella tenuta a freno per una vita, mi sono rotta dei doveri casalinghi, familiari, dei servizi per gli altri, ho bisogno di esistere non domani ma ORA... e basta con questa donna che tutti considerano un porto sicuro una fonte da cui attingere servizi e benefici che si abbandonerà al suo destino appena (e spero di morire molto prima delle mie fragilità fisiche) diventerà un peso da cui non si potrà attingere, le ultime batoste pensavo di averle assorbite senza troppi danni ed invece mi hanno cambiata di nuovo ho imparato a conoscere gli altri molto più di prima, avrei bisogno di qualche giorno senza nessuno di recuperare forze ma devo farlo lo stesso le mie azioni cambieranno perche' mi sono guardata dentro un altra volta!

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