mi ci vuole uno o due giorni a recuperare la stanchezza nonnasitter, incredibile a chi lo spieghi che la responsabilita' di avere 13 ore una bambina per due giorni ti stancano piu' che tirare su un muro ma questo mi ha fatto capire una cosa ogni frutto la sua stagione e a me la macchina e la mia vita, come sempre io non devo sacrificare 2 giorni della mia vita ma minimo 4 perche' 2 sono di recupero , va bene ho deciso cominciamo a "giocare" con la mia vita, che come la giri la giri la cosa la puoi cambiare solo tu un sorriso che devo darmi da fare !
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tempo di pensare al mio tempo gioco di parole che amplio e' finito il tempo, ovvero nella mia testa e' finito il tempo dell'attesa il tempo di pensare prima agli altri e poi forse se ci riesco penso a me e' successo qualcosa un crac improvviso appena alzata, e' buio nuvole scure si scagliano contro il celeste chiaro del cielo che vira verso la luce dell'alba, da sempre ogni volta che cerco d'impostare la mia vita in qualcosa che mi rende felice come sempre detto "ci si mettono tutte" e tutto per me si ferma, e BASTA e' tempo pero' che BASTA lo dica io, devo prendere come prima funzione della giornata i miei obbittivi, ci vuole tempo datti tempo stai in un momentaccio mi dicono tutti veramente in un momentaccio PER ME ci sto da sempre, sempre al servizio degli altri, mio marito diceva che ero io che non volevo provarci che mi mettevo paura, veramente io penso che gli egoismi degli altri e l'alto senso di responsabilita' che fa parte del mio carattere mi frenasse, ma del resto c'e' sempre un tempo anche per dire e capire.
Qui da dire c'e' che devo prendere visione che solo io posso fare il salto dalla dimensione a servizio al quello di mi metto gli altri a servizio dopo di me, ultimo giorno ho deciso che mi alzo pensando agli altri prima di me, sara' il caso di svegliarsi e prendere i propri sogni tra le mani e trasformarli in realta', ma il cambiamento e' mio non loro io sola posso cambiare la mia dimensione, l'ho gia' fatto vediamo di riprovarci, o veramente i giorni scappano tra le mani e non si conclude niente!
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da superare quando uno tzunami si abbatte nella tua vita sono tante, il cambiamento radicale di uno stato di vita e' complicato da affrontare, sembra che appena subito dopo lo tzunami ogni cosa non sia piu' la stessa, cambiano i rapporti in meglio e peggio con le persone, ti guardi intorno controlli quello che hai salvato ma ti sembra piu' grande la distruzione del tuo mondo, credo che pero' sia la molla della sopravvivenza a determinare l'atteggiamento almeno per me, all'inizio ti devi preoccupare di come superare i giorni al freddo e alle intemperie, lotti con il senso di vuoto che ti si e' creato nel cuore poi capisci che devi procurarti il cibo e' la prima necessita' in assoluto metterti in condizione di sopravvivere e io quello ho fatto lottato per il sostentamento poi piano piano l'occhio si abitua allo scempio devastante dello tzunami, hai capito, che sai sopravvivere, e poi capisci che c'e' tutto da ricostruire non esiste piu' niente di quello che e' stato, ogni prova nuova di ogni giorno ti porta pero' ad avere fiducia in te, nelle tue qualita' cominci a scoprirle una per una, tu sapevi averle ma le avevi sempre usate per gli altri non per te, i punti cardine del tuo carattere, indipendenza e liberta' paura di finire nella gestione di altre persone diventano il faro della tua vita la luce che guida i tuoi passi e mentre ieri, un problema con il bancomat mi fatto avere notevoli problemi , in altri tempi mi sarei preoccupata senza poter far niente mi sono vista fare numerose telefonate, scoprire piu' del servizio sicurezza carte (alle cose tue badaci tu) e ancora non e' finita oggi si continua ma ho saputo benissimo tener testa, lo tzunami ha devastato ma io ho retto il colpo e scoprire che quello che intuivo del mio carattere era vero e' una grande consolazione!
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di un gruppo di persone affiatate in qualcosa in cui credono fa paura, ieri causa la 260 filati grossi che non funziona ho chiesto aiuto nel mio gruppo di face Book, e' stato un supporto di sostegno estremo, c'e' chi ha aperto la sua macchina per me per farmi capire se c'erano problemi con il lettore schede, consigli, supporti vari e' stato magnifico al di la' del fatto che non si e' capito cosa non funzioni ( in teoria potrei ridarla alla venditrice in pratica non voglio perderla la sento tanto mia prprio perche' non funziona) ma una cosa l'ho capita abbiamo perso dignita' da popolo quando sono riusciti a dividerci a farci credere che per il nostro bene dobbiamo combattere uno contro l'altro per il benessere personale, tutti chiusi nel proprio io, ed invece essere aiutati sentire gli altri partecipi che hanno o hanno avuto gli stessi problemi ti fa sentire forte, gia' le cellette di un alveare tutti chiusi dentro e stiamo male, l'uomo non e' nato per essere solo, una grande citta' ha migliaia , milioni di abitanti e infinita solitudine, eppure sono nate per far fronte comune al nemico, alle calamita' naturali, questi erano gli scopi primari , oggi invece tutto e' basato sul singolo che vive in agglomerati senza nessun guadagno, oggi si smonta la mia vecchia macchina e qui gioca la forza del singolo capire come e' costruita ma per aiutare anche gli altri un piccolo gesto che abbia il senso del condividere ..vedremo come finira'!
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Un verbo cosi' semplice, "are" prima coniugazione tempo infinito eppure e' l'unico verbo che ti puo' cambiare la vita, l'umanita' si scontra tutti i giorni con il perdono o ne ha bisogno o lo deve concedere io mi scontro con il doverlo dare, perdonare e' liberare il cuore e la mente da quel piccolo tarlo che ti mangia sottilmente l'anima, un torto subito uno di quelli che ti sembrano un'ingiustizia immensa che vorresti che fosse ammesso da chi ha sbagliato di avertelo fatto ti basterebbe ma senon puo' piu' farlo non ti resta se vuoi vivere che dargli il perdono, eppure non e' semplice per niente, la chiesa e' la prima a dirti che il perdono e' tutto ci si va a confessare per il perdono per tornare a liberare lo spirito, nel mio caso ripeto sono io che devo perdonare io che devo superare questo handicapp della mia anima, lo so e' tempo di riuscirci ma non ci riesco e questo mi fa star male, spero che prima o poi (prima sarebbe meglio) il mio spirito elabori un piano di amore in grado di farlo, il giorno che dopo 30 anni sono riuscita a perdonare un torto enorme subito giorno dopo giorno sono tornata a vivere, lo so che il perdono libera la tua anima e smuove energie immense subito dopo, testato provato, anche se non odi, il non perdonare diventa una tua tortura non di chi ti ha fatto il torto, e' uno zaino che ti metti tu sulle spalle, pieno di pietre e spilli accuminati, ma non e' facile, richiede di nuovo molti verbi, comprendere, giustificare assolvere,liberare la rabbia, gia' non e' facile, ma sono arrivata al punto che se non riesco a farlo non andro' avanti serena, e' vero perdonare non significa liberare chi ti ha fatto il torto ma tu che l'hai subito, e mi sono svegliata con la sensazione che e' tempo di farlo spero solo di riuscirci!
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