Un gesto di tanti anni fa che non comprendevo, durante i temporali veniva staccata nei camini la catena che reggeva la grande pentola posta sopra al fuoco e veniva gettata fuori durante il temporale, mia nonna diceva che serviva a rompere l'aria.
Ci pensavo ieri sera a quel gesto della mia infanzia, e' vero quando soffochi e tutto sembra un violento temporale nelle emozioni della tua vita meglio rompere l'aria con un gesto diverso e inaspettato.
Io ne ho scelto uno complicato e faticoso, in parte forzato dalle necessità, ma volevo capire se ero finita fisicamente visto che mi spaventava anche il pensiero del fare, la vita mi ha usato come la catena mi ha buttato nella mischia e sono ancora qui a combattere, ora lo so fisicamente non sono finita, era lo spirito che si chiedeva che senso avesse fare tanto devo morire in ogni caso.
La morte come abbandono di questa relatà non mi ha mai spaventato, il non vivere si e quindi ora lo so e si vive.
Ho fatto il gioco della chiara dell'uovo nella bottiglia larga la notte di San Giovanni e al mattino ho controllato che forma avesse assunto la classica "vela di san Pietro" ho visto una tigre con in piedi con i pugni pronti a colpire e una nuvola che le stava vicino, si ora sono pronta a prendere a pugni tutto quello che si frappone fra me e la mia voglia di vivere.
La mia vita e' un insieme semplice di emozioni, doveri, fatica e sudore condite da tante preoccupazioni ma non la cambierei con nessun altra, nemmeno con una semplice e d'effetto senza pensieri, si combatte si prende la nuvola delle preoccupazioni e la si fila ci faccio una rocca di filato per creare.
Si muore quando lo spirito ha finito il suo corso diceva un articolo in rete, sarà ma io non mi preoccupo ho troppo da combattere, ne sono certa lo spirito è vivo e vitale ha solo bisogno di vivere come lui vuole e lo sto aiutando in questo.
Se ascolto le paure mi siedo e attendo il passaggio come ha fatto un'amica che ha scelto di vivere in casa senza contatti perche' ha paura di uscire di casa, io quella fine non la voglio fare io voglio vivere a modo mio ascoltando quello che ho dentro che nemmeno conosco quindi la scoperta di me alimenta la mia energia e sogno solo di lasciare che quello che e' dentro fluisca fuori e mi stupisca, nel bene e nel male.
Non posso cambiare niente della vita degli altri ma come la loro vita influisca sulla mia si e quindi serenamente, cemento, tinteggio, sistemo centinaia di oggetti, altrettanti ne butto e coloro la mia realtà in attesa che lo straordinario di questo momento diventi realtà...sono l'attrice e regista di una sola cosa, la mia vita !
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Sono diventata una pagina di FB pensavo ieri pomeriggio mentre spostavo, carrelli, pettini, scatole di appunti e fogli, staccavo dalle pareti oggetti e il semiinterrato si e' riempito di nipoti e figli per non parlare delle vicine di passaggio.
Sono diventata un posto da vedere, metto curiosità, tutti scendono a vedere se ci sono progressi, l'unica a vedere la montagna di lavoro che c'e' sono io.
Alterno momenti di sconforto a momenti di soddisfazione, me e' tutto un caos e con la paura che una volta finito crolli sotto il peso della stanchezza, mi rincuoro dicendomi che è una mia libera scelta che posso farcela, che non e' detto che mi ammali.
Mi piace accarezzare l'idea che oggi entro nella stanza delle macchine e dipingo i muri che tolgo il vecchio per il nuovo, che scomparirà l'odore delle lacrime perchè le lacrime hanno un odore secondo me che entra nei muri e non si toglie più.
Sono scappata tante volte di sotto a piangere quando la mia lotta a sollevare che amavo riceveva grandi stop, perchè non si riesce ad aiutare nessuno solo se stessi.
Mentre scappavo a macchina, o semplicemene scappavo per non soffocare in casa e liberare il pianto come liberazione dal dolore perchè mio marito secondo me non si ribellava al male che attimo dopo attimo lo consumava ma lo prendeva come un destino a cui era inutile opporsi, quasi un tutto scritto che andava consumato e l'aria diventava per me veleno, sfogavo nel silenzio del semiinterrato seduta davanti ad una macchina tutto il mio dolore.
Non l'avevo capito il bisogno di ristrutturare, di ripulire, di cambiare il colpo d'0cchio alle stanze e mentre tutti entravano nella stanza dei filati nipote piccola compresa che l'unica cosa che voleva sapere era quando mettevo bene i giocattoli che ora non ci si arriva più a prenderli, ho capito sto lavando via l'odore delle lacrime.
Ognuno la sua croce diceva mia nonna, ognuno ha la forza per portarla aggiungeva, perch' il cielo manda la prova ma in base alle proprie forze.
Eccomi dentro alla mia prova a non voler accettare passivamente quello che la vita mi riserva, mi ribello per principio insito nell'anima, se la vita è una prova la gioco a modo mio per ora si tolgono le lacrime, l'odore di abbandono in tutti i sensi anche se sola non mi sono mai sentita e non per la gente che ruota intorno a me ma perchè so che nessuno può fare niente per la mia vita tranne io.
non posso fermare quello che mi gira intorno, ne' cambiare nessuno ma la mia vita posso renderla un inferno o un paradisoo e propendo con speranza per la seconda visione.
Potrei piangere sul latte versato o uscire e mungere una mucca e riempire un secchio, io ho scelto la seconda soluzione, ma il secchio fatico a riempirlo ma so che alla fine avrò quello che voglio e a testa china con dolori che mi massacrano stringo i pugni e vado avanti.
la leggerezza del cuore non ha niente a vedere con quello che ti succede tutto sta a decidere di pensare positivo o negativo e si attivano respiri diversi, vado a lavare le lacrime e poi torno a vita nuova!
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La stanca signora che scende nel semiinterrato 2 volte al giorno, per parecchie ore, quando scende ha tutti i dolori poi si guarda intorno e si da fare ha le idee chiare su quello che vuole molto di meno sulle energie che ha disposizione.
Una delle frasi che mi ripetono da una vita e' "ma come fai?" e si fa con sacrificio, abnegazione, sopportazione del dolore e quant'altro qualunque cosa faccio se richiede la mia attenzione del momento, esclude tutto il resto.
Sono al limite del sopportabile ma decisa a non mollare il lavoro non fino a quando non ho finito, voglio godermi di nuovo gli spazi che sto ristrutturando.
Avevo fatto un buon lavoro 10 anni fa perchè mi piace ancora, il mio posto segreto quello che mi permette di esprimermi senza concedere a nessuno di entrare se non voglio e non è poco come ricchezza personale.
Sono il capo di me stessa e ho idee molto molto chiare su quello che voglio, una volta le avevo solo su quello che non volevo che mi venisse fatto, ora so cosa voglio realmente per il mio tratto finale di vita.
Non pensavo mai di essere così precisa in quello che voglio e tanto determinata, totalmente in protezione di me, con l'energia che tiro fuori non so da dove di agguantare il nuovo modo di vita.
Ieri sera crollata davanti alla tv ero sfinita ma viva, malconcia tutta un dolore che mi veniva da piangere fra gambe e braccia che urlavano infiammate dai grandi sforzi ma fiera di me.
Sono tante cose io, tanti doni pensavo una volta non meritati, mica e' vero sono tuti doni coltivati a suon di rinunce e fatica.
Mia suocera amava ripetermi che ero fortunata nella vita, come se quello che mi sudavo venisse senza fatica, si sbagliava tutto quello che raggiungevo era costato lacrime e sangue e non spreco energie ma voglio i risultati.
Nella mia vita ho perso solo una volta, quando mi sono illusa che si poteva cambiare la vita degli altri non si hanno poteri sulla vita degli altri ma solo sulla propria e su quella sto lavorando per crearla come e per quanto possibile come la voglio io.
Scendo nel semiinterrato ben vestita, magliettina, pantalone, scarpetta, capelli in ordine e mi cambio metto una vecchia e comoda maglietta, cambio tutto e mi sporco nel cemento o nella pittura murale, poi faccio quei 50 metri di ritorno appoggiata al bastone perche' le gambe non mi reggono ma capperi che soddisfazione quando crollo sulla poltrana, non vedo ancora la luce ma un centimetro alla volta supero le mie difficoltà e dono nuova luce al mio mondo creativo.
Per anni ho aiutato come potevo nella maglieria, il mondo che sto preparando e' per mettere la mia arte al mio servizio, tutto al mio servizio godendomi quello che sono.
Prevedo un armadio di completi invernali, mentre mettevo a posto le lane, ogni rocca mi raccontava una storia, un filo di unione fra me e la rocca e sorridevo perchè e' quello a cui tendo, la mia arte al mio servizio per il mio piacere poi sempre felice di condividerne il risultato con il mondo.
Youtube langue con i video , fermo il sito , ferme le guide ma non importa perchè tutto riprenderà vita, ma prima serve che tutto sia a posto, l'estate del 2008 e quella del 2018 si somigliano solo in questo tutto il resto e' cambiato e anch'io sono cambiata, sono diventata il timoniere della mia vita con idee molto ma molto chiare su quello che voglio e mi abbraccio da sola per aver fatto le scelte che mi hanno portata a questo!
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Sono arrivata alla piccola stanza che mi ero creata 10 anni fa rubandola ad un semiinterrato che cadeva a pezzi, tanto lavoro per cementare, intonacare, ripulire da cima a fondo e da due giorni ci sto lavorando di nuovo ma con qualche ritocco faticoso di oggi lunedì dovrebbe essere pronta.
Un lavoro che sembra la replica del 2007-2008 basta leggere il blog a quei tempi.
Tanti giorni sono passati da allora, in cui speravo di avere una vita che non mi e' stata concessa dal cielo, ma sono una testarda ci riprovo e replico i lavori, il rifacimento degli spazi sopratutto l'ordine e il gettare l'inutile per un tempo nuovo in cui ho la certezza unica di badare a me stessa.
In teoria dovrei essere più calma, più tranquilla e accogliere la sentenza che il più e' fatto o come dice una mia amica "noi abbiamo finito i nostri compiti", non fa per me mi spiace io voglio vivere fino all'ultimo respiro che come ripeto sempre la morte deve trovarmi in piedi.
I filati sono al loro posto mancano 3 giorni e poi passo alle stanza delle macchine poi restano un sacco di altre stanzette da allegerire e riordinare ma con calma l'importante sono le due stanze che mi permetteranno video e creatività e con un sacco di dolori, di ansia sul non farcela vado avanti e divento nonna-sitter per rendere tutto più complicato ma fa parte del gioco!
Non vedo l'ora di riaprire la maglieria di entrare nel nuovo mondo che ho in mente , non so se ce la farò ma e' il mio obbiettivo e non mollo!
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L'ho capito appena mi sono bloccata, muscoli ed ossa hanno deciso lo stop.
Frankestein fa sorridere al mio confronto, cammino come se avessi un un gesso invisibile ci ho messo un pò a capire perche' mi sono bloccata.
La fatica e' stata enorme da aprile, nemmeno un giovane ventenne di oggi teneva il mio ritmo, poi il ginocchio e le caviglie per non parlare delle gambe si sono bloccate, dolori forti ovunque e ho capito.
Il balcone lo volevo fare e non c'e' stato problema con fatica ma finito, il garage allagato una prova della vita e ora sono alla fine serve solo di sistemare in modo nuovo gli spazi ma prima si deve decidere che fare degli oggetti hobbistici di mio marito e vanno rimessi a posto e ogni oggetto e' un ricordo e mi sono bloccata.
Una spossatezza unica anche sentendomi bene e progettando per il futuro, ma mi sono bloccata, averne preso visione però è di aiuto.
Io ci credo poco al male del fisico credo che abbia sempre le radici in quello dello spirito.
In quel garage-cantina avevo messo tutto il mio amore per renderlo un posto adatto ai suoi hobby, mi ero illusa di salvare la situazione depressa post ennesimo infarto dell'uomo del mio cuore, non e' servito a niente e forse lì dentro c'e' la mia sconfitta visibile, nessuno può fermare il proprio destino e per questo che stamattina lo prendo di petto, coloro le pareti anche se sono tutta un dolore dal punto vita all'ultima falange dei piedi.
E' il mio mostro pauroso di questo momento e quando la paura ti mangia basta capirla e ora vado ad affrontarla nel pomeriggio mi ridarò energie lavorando sul modello strano.
Domani divento nonna sitter per un paio di settimane e perdo la mia libertà d'azione quindi oggi o mai più.
Meglio affrontare la paura che rimanere bloccata mi preparo un bel laboratorio per sostegno alla cura della casa e quel che e' stato e' stato, non e' andata come volevo ma con l'aiuto del cielo mi creero' una bella vita per me e per gli altri che nella solitudine non si crea niente di buono.
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