Dice che il segno dell'ariete ama lo sport, io sono l'eccezione, una vita scolastica a cercare di evitare l'ora di ginnastica ma non perchè non ami il movimento, semplicemente detesto i dolori muscolari per i giorni seguenti al gran movimento.
Il mio risveglio oggi comporta anche l'accettazione dei dolori muscolari, per esempio ho scoperto che c'e' un muscolo sotto l'avambraccio che ho deciso di chiamare pallino di cui ignoravo l'esistenza.
Le mie braccia e le mie gambe sempre in movimento mai ferme da quando mi alzo a quando vado a letto ma per movimenti dolci non troppo forzati, quando hai deciso di rivoluzionare gli spazi ti incolli tanti di quei pesi e il sali e scendi dalla scala fa il resto, ma non mi fermo o sono persa.
Voglio capire davvero se le mie forze sono finite per l'età o la mia mente non esce dal torpore del dolore, ma oggi non ho un muscolo che non fa male, ma non mollo.
L'obbiettivo finale e' arrivare ad avere spazi il più possibile liberi da oggetti accumulati negli anni che mi rallentano le pulizie quotidiane e poi passo nel semiinterrato dove mi creo un laboratorio per fare video, ma questa e' un'altra storia, prima gli spazi in casa.
La macchina la guardo nel pomeriggio stanchissima e penso che un giretto per allentare la fatica ci puo' stare, sto cercando un altro punto per un vestito con i teli ancora realizzati a telaio.
La stanchezza non è una buona consigliera però e il punto lo sbaglio nonostante che abbia davanti agli occhi lo schema degli aghi e ne creo uno nuovo di cui mi innamoro.
Non sono i dolori muscolari a fermarmi ma la mia passione che reclama costantemente nuove scoperte, alterno le due cose e vediamo che succede se riesco a portarmi in un nuovo tempo.
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negli ultimi 6 anni la vita ha deciso per me, non c'e' stato modo o verso che io potessi prendere una decisione, ho ubbidito e sono andata avanti.
Un giorno ti svegli e senti che e' finita di fare la canna al vento, ti eri anche abituata a lottare per sopravvivere nei lutti e nel dolore e capisci che e' tempo di riprendere in mano la tua vita.
Inizia così a pochi giorni dal mio 62 esimo compleanno il risveglio.
Primo obbiettivo capire se la stanchezza che mi porto appresso da anni e' dovuta all'età o al peso del dolore.
Capire se è il fisico che ha perso le energie o la mente lo domina e così presa a piangere i morti non ha voglia di creare scenari nuovi di vita.
Siamo tutti viaggiatori su questa terra, secondo me, e non può bloccarti la paura che sono scesi tutti dal tuo treno e che ti senti un pò persa e non trovi le forze per continuare il viaggio.
Ho preso in mano la situazione, chiuso la maglieria per qualche giorno e ho iniziato a snellire casa, via nelle scatole quello che mi impedisce di avere spazi liberi da pulire, minimalista per guadagnare tempo ci vorranno un paio di mesi di grandi riordini ma poi proseguo il viaggio.
Il mio treno e' fermo da troppo tempo !
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Mentre il vento la faceva da padrone e il cielo prometteva acqua a catinelle, sola e non capita spesso di esserlo in casa, ho messo mano allo studio dei disegni del telaio.
Mi veniva da ridere, mi sembrava di essere tornata nei primi anni 80, quando studiavo le schede della macchina anche ora e' la stessa cosa, studiare e provare.
Il mondo della tecnologia, ha fatto credere che basta spingere due tasti, capire il minimo e si ottiene il massimo, nelle arti manuali è completamente diverso, il telaio poi non ha nemmeno i tasti come una macchina.
Quando ho montato l'ordito e' stata dura, fare la tela anche, ma l'ho superato, ora sono con schemi di disegni, 4 pagine di un documeno word e sono di nuovo sola io e un manuale, esattamente come 35 anni fa.
Una cosa non e' cambiata in questi anni, la mia caparbietà nel voler capire prima di fare, provare, sbagliare, ricominciare, una lotta a volerla spuntare a tutti i costi.
I grandi amori per me nascono dal sudore, e il telaio e' un grande amore desiderato a lungo e ora davvero non mi arrendo anzi determinata a studiare per conprendere.
Richiede tempo lo studio e quiete mentale, ho capito come mettere i liccetti ( legare i fili che formeranno il disegno con un pezzo di cotone), ora si prova a tessere ma l'inizio non e' stato di facile riuscita.
Lo pensavo anche della mia macchina allora che non sarebbe stato facile, ma l'ho spuntata io e con il telaio non ho nessuna intenzione di cedere.
Il mio unico obbiettivo, telaio e macchina, unire i miei due grandi amori, uno antico e uno recente, tutto per non permettere ai guai della vita di prendere il sopravvento!
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A scuola puoi copiare i compiti oppure saperli fare e non aver bisogno di barare, sono scelte di vita anche quelle.
Io non ho e non amo dipendere dagli altri, le cose che imparo me le sudo ma restano mie, dopo posso anche usarle come voglio, ma ci devo arrivare a capire e non importa quanto costi.
Il principio, vale anche per la meccanica delle macchine e mentre ho vissuto, neve e gelo ho anche aperto il lettore della Passap e scopri che tutti i guai vengono da una molla che ha rotto l'anellino di bachelite in cui ha uno degli agganci.
Un cacciavite piccolo, un foro al posto dell'anellino dove riinserire la molla, fermarla con il gel da unghie e la lampada per impedire che salti e poi uscire matta perchè il lettore ha due posizione la 2 e la 4 e sulla posizione 4 non ne ha voluto sapere di funzionare.
Apri di nuovo controlla, riprova sono passati i giorni ma oggi ho deciso che basta così, mi accontento della posizione 2 e passo oltre.
Un'esperienza unica su una macchina particolare che richiede buona vista e ottime spalle per spingere i carrelli se non hai il motore.
Sono stati giorni duri su molti fronti oltre che sulla macchina, sopratutto chiedersi se vale la pena lavorare tanto visto che non vuoi farne la tua prima macchina, ma alla fine deduci che ne vale la pena perchè è diversa da tutte e le cose diverse attirano anche se non le ami.
Mi piace il mio mondo di macchine, di esperienze sempre diverse, sono un tocca sana studiarle e proseguo imperterrita anche se costa enorme fatica ma davvero ne vale la pena in tempi così difficili almeno un posto dove le brutture della vita scompaiono.
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Posso rimandare di anni lo studio di una macchina, ma Passap non e' una macchina qualsiasi, Le artigianali si somigliano tutte anche le elettroniche e quelle a schede ma Passap e' diversa da tutte e anche una macchina dura da spingere i carrelli.
La conoscenza andava a rilento, molto incerta io, ho provato a passare il carrello passa punti e non ci sono riuscita poi all'improvviso ho deciso che volevo sfidarmi e ho optato per montare il lettore scheda e il deco, ben due ne ho da macchine diverse ma e' stato il caos, non c'era verso di farlo funzionare e non capivo perchè.
Dieci giorni con il manuale in mano, incollata ai video su youtube e poi ho capito che erano rotti entrambi due molle interne che si sono sganciate ( li ho aperti per controllare il problema ora e' rimettere la molla) e mi sono rasserenata, non ero io ma il lettore rotto,
Giorni lunghissimi da perderci il sonno ma sono serviti a togliermi la paura della macchina e così sono partita con il primo modello alla scoperta di un mondo per me completamente nuovo.
Ho un'abrasione al mignolo perche' il carrello va spinto e non è proprio leggero, mi sono detta che il motore che ho comprato vecchissimo va ripulito e messo sulla macchina ma prima devo sapere bene come funziona o faccio danni ma non e' una macchina per persone anziane e siccome qui il tempo vola e' il caso che faccia le mie esperienze in fretta!
Da un punto ad un solo colore ho iniziato le variazioni perche' per conoscere una macchina devi entrare nella sua filosofia di lavorazione e tra un telo e l'altro inizio a crescere peccato non avere decenni davanti ma non importa sfrutto ogni attimo possibile perche' in un tempo tanto difficile come quello che viviamo anche solo un piccolo traguardo raggiunto ti rende lieto lo spirito!
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