Bene si parte 
tutti parlano di vacanza io penso a costruire e ad iniziare, superata una settimana infernale, e' tempo di pensare veramente di essere nel mondo del fare e costruire o affonderò, una costruzione parte spesso da una distruzione, si salvano alcune cose ma dobbiamo lasciar andare altre.
C'e' una spina nel fianco che non posso gestire e allora l'ho affidata a Dio, alla fine ti accorgi che ci sono persone che vivono per farti male, oppure sono così di natura che nemmeno se ne rendono conto, lasciamo perdere e' inutile stare a mangiarsi il fegato, pero' ora so che esistono persone senz'anima nel vero senso della parola, aprono bocca fanno uscire l'aria ma non e' accompagnata da niente, solo boria, presunzione e sopratutto vorrebbero finalmente mettersi in mostra presentare il proprio potere che non c'e', che meraviglia capire che in 40 anni non ti sei mai sbagliata, bene e' tempo di andare verso se stessi, ieri la signorina che per l'editore ha letto la mia guida per la pubblicazione mi ha detto che anche senza la macchina ha capito quello che avevo scritto, bel complimento in un inferno di vita dove tutti sono e sanno e te lo sbattono in faccia ogni 5 minuti e a te proprio non sembra che sia così, ieri quella telefonata insieme ai ringraziamenti di chi l'ha ricevuta mi hanno fatto capire di esistere, come persona nel mare dei miei doveri, qualcosa nato da me e non e' poco come spinta di partenza, vado e' tempo di iniziare non la ricostruzione quella non avrebbe senso, ma la costruzione del mio nuovo mondo secondo me!

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Il bagaglio iniziale 
Io credo che in ognuno di noi ci siano inseriti nell'animo o nel DNA o non so in quale forma delle regole di base con cui si nasce e che sono le determinanti del carattere che se viviamo secondo queste regole rispettandole si vive bene si affronta tutto e si sopporta tutto ma se non lo fai vai, nel fosso delle sofferenze.
Sorvoliamo su cio' che si sceglie di fare per sopravvivenza, i comportamenti imposti con le ingiunzioni da quando sei piccolo, ma ieri mi sono chiesta quali sono i punti cardine che mi fanno dormire bene la notte oppure no, ci ho pensato un po' ma ho dedotto che alla base del tutto c'e' la mia dignita' ovvero quell'insieme di impronte del mio animo.
Rispetto i pensieri e il modo di pensare religione compresa ma pretendo anche lo stesso rispetto non essere giudicata per il ruolo che ricopro ma per essere una persona esattamente come quei 7 miliardi che mi circondano, sei costretta a difenderti ma sopratutto sei costretta a mantenere alto intorno a te partendo dalla tua casa il rispetto degli altri, e si paga alto questo prezzo, il fatto di essere madre confonde come il fatto di essere moglie o figlia, i ruoli ci fregano perche' se vivi secondo quel bagaglio di regole di base a giorni alterni sei pessima o meravigliosa, a seconda di quanto gli altri ricevono di beneficio dai tuoi comportamenti, pensavo nel momento del risveglio che bisogna mettere su due piatti della bilancia se e' meglio vivere secondo quel gruppo di regole o vivere come gli altri si aspettano da te... bene ci e' voluto lo tzunami per farmi capire che rimasta sola nuda sulla spiaggia piena di detriti mentre pensavo di aver perso tutto che l'unico valore che ti rimane per costruire di nuovo un nuovo modo di essere e' proprio attingendo al bagaglio dei valori della tua anima, di cui frega niente a nessuno sempre per i condizionamenti a cui siamo sottoposti nel corso del cammino, tutto sta se sei persa o se attingendo alla tua dignità scopri chi sei, senz'altro sono in difficolta' l'avete letto, senz'altro ho scoperto che non sono amata perche' esisto ma per quello che faccio, sto iniziando un'attivita' che mi fara' guadagnare qualche centesimo che a fronte di un mutuo che mi schianta mi servirebbe cento volte di piu' e non voglio perdere la mia casa, e proprio attingendo alla dignita' metto in moto soluzioni diverse, ma su una cosa non transigo prima di essere moglie, madre, nonna, figlia, sono una persona di pari dignita' ai restanti 7 miliardi di persone e ammesso che madre natura o i governi mondiali non mettano termine prima alla mia vita attuale io attingerò alla mia dignita' e terrò a bada fino all'ultimo giorno chi pensa di venire da padrone nella mia casa ad impormi le sue regole o i suoi giudizi, perche' ci vuole di restare soli e nudi per capire chi ti circonda e scopri delle cose incredibili, ma se attingi alle regole della tua anima devi passare per forza alla difesa del forte e a lanciare dardi o olio bollente per difenderti come essere umano che ha gli stessi diritti degli altri e quindi si iniziamo a vivere secondo il mio bagaglio dell'anima!


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La difficoltà maggiore  
non e' gestire il dolore, ma in questo momento dimostrare la tua indipendenza e mantenere la tua autonomia, sono e faccio le stesse cose di un anno fa, sono madre, sono casalinga, maglierista, da qualche giorno la maglierista si e' trasformata in guida scritta,ma tutto questo non basta, non basta a far pensare di essere autonoma, autosuffficente che restare sola non vuol dire avere perso l'incapacita' di essere quello che sei, non sei cretina o deficente perche' non hai un compagno accanto, e ora capisco mio padre, ci vogliono esperienze simili per capire, lui ha preso una compagna nuova dopo 2 mesi dalla morte di mia madre non ho capito allora, davvero no, mi e' sembrato un tradimento alla memoria di mi a madre dopo 50 anni che lei si era spezzata e fatta in 10 per la famiglia, oggi capisco eccome era per non essere considerato incapace di badare alla propria vita per togliere agli altri l'impressione di preoccuparsi per lui e quindi di essere considerato in modo tale da non vivere, dover accettare il ruolo di uomo finito perche' senza compagna, io sono donna e di forza ne ho molta di più di un uomo e grazie tante ma niente compagni da accudire, curare, lavare e stirare ho gia' i figli non ho la sindrome della realizzazione attraverso il servizio casalingo del compiacere, ma questo non toglie che vengo vista come incapace di intendere e volere, o che si pensi che così persa nel mio dolore non veda o non senta, non ho fatto una lacrima pubblica solo fiumi privati, ma ho cercato dall'attimo del..signora il suo cuore maciullato non ce l'ha fatta....di preoccuparmi di non cedere per non diventare prigioniera di un ruolo che non era mia quello della madre vedova di servizio tanto la sua vita e' finita, mi sale la ribellione del ruolo, e lo conserverò finche' mi potro' vestire da sola ma non a servizio della vita degli altri ma della mia perche' io esisto come persona, con progetti, obbiettivi e cammino personale da percorrere, io non sono diversa, ho perso un compagno, ma posso badare a me stessa, devo proteggermi il compagno che muore ti mette in difficolta' in molti modi su molti piani, ma ho perso un compagno una parte importante di me non ho perso la mia vita, non vivevo perche' lui aveva unito la sua vita alla mia e viceversa, io esisto perche' sono io, con la mia strada da percorrere, togliamoci dall'idea la costola di Adamo quella favoletta l'ha scritta un uomo , rispetto ho ricevuto ma rispetto ho dato ieri sera uno dei miei figli mi ha urlato ...MAMMA SEI UNA DONNA LIBERA DI FARE COME VUOI questo lo capisci? eccome che lo capisco sulla carta pero' poi si tenta anche di scardinare la mia autorita', i debiti lasciati li devo pagare e sarà impossibile io , ma il denaro quello no quello va diviso dallo stato in parti uguali , ho capito che nemmeno lo stato tutela la donna che lavora in casa perche' riconosce la stessa quota anche ai figli, i quali pero' non hanno obblighi, bene devo proteggermi, devo dimostrare che esisto, che sono da rispettare, che non sono morta mentre sono in grado di pulire stirare lavare o sfamare la famiglia, caxxx NO io esisto come persona prima di essere madre, nonna etc, questo ci dimentichiamo mentre serviamo tutti e tutti pensano che siamo valide e amabili finche' serviamo altrimenti siamo un peso quindi caxxxxxxx caxxxx dal verbo cazzare alzare il tono di voce e farsi sentire, io non ho da dimostrare come vivere ma che ESISTO!

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Devo avere 
un futuro molto particolare oltre questa vita, perche' le prove da superare sono sottili, ma decisamente ardue, toccano le sfere del privato dell'anima, mi sono alzata più forte di 4 giorni fa, e' bastato comprendere che se ti succede qualcosa non e' tanto cosa ti e' successo, ma come lo superi e sopratutto cosa acquisisci dalla prova, e' bastato mettere per iscritto quello che pensavo dell'umiliazione continua che ho ingoiato qualche anno fa, dice che la vita va a cicli e che ogni ciclo ha un termine ma devi pulirti l'anima e svuotare cio' che ti ha fatto male insomma cestina-svuota, non ci ero riuscita covava lì nel profondo della mia anima, come tutte le cose che non riesco a rispedire al mittente mi provocava un male assoluto, che ridi felice dopo che mi hai fatto male e io per la posizione e i ruoli non posso sbatterti in faccia quello che provo, ieri l'ho fatto a domanda diretta non potendo rispondere faccia a faccia l'ho fatto nel modo migliore ho scritto 3 ore continuate e stando attenta a non far male a mia volta ma a mo' di giornalismo ho preso il dolore e l'umiliazione e ho scoperto che era poca cosa eh si in tutto il sopportato e ho descritto scene ricordavo anche le posizioni delle persone negli ambienti oltre alle parole, ho rivissuto e ho capito che ho incontrato solo squallore a pensarci bene era pure inutile difendersi ci sono persone che non possono capire semplicemente perche' sono su un altro piano di crescita, una diversa elevatura di pensiero e sentimenti, mamma mia che bello mi sono detta io non sono migliore o peggiore semplicemente non sono come loro, e' un altro giorno, un giorno nuovo con una me stessa diversa che ha superato un altro scoglio ne sono felice ho chiuso il periodo e andiamo avanti con un sorriso!

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La sindrome 
del sopravvissuto, non e' facile da far capire agli altri che tu non sei sopravvissuta alla coppia ma che continui il tuo viaggio di prove mentre l'altro ha finito prima di te, qualcuno mi spieghi, perche' il divorziato che fallisce un rapporto, una convivenza , e' tutto normale nessuno pensa che sia in difficolta' tutto normale, nessuno lo giudica perche' i vivi anche se separati da affrontare sono 2, invece chi sopravvive al morto (che rompe molto meno di quello che ti lascia o hai lasciato) deve essere finito, animale piu' che persona guardato come fosse una bestia rara, ma perche' la morte che fa parte di noi ogni nostro respiro ti fa vedere una realta' tanto diversa, ah si cambiano equilibri nelle menti, prima di tutto il morto ha sempre ragione perche' e' morto e il vivo della coppia deve morire socialmente perche' va punito che non e' andato anche lui/lei, MA STI CAZZ, girano intorno a questo fatto tante di quegli interessi, pregiudizi che non e' facile farsi capire, bene piu' mi attaccano e piu' energia tiro fuori, senz'altro la gente pensa che la morte e i lutti tocchino solo agli altri e non a se stessi e non credo che sia terribile la propria morte ma dimostrare che nonostante il dolore della perdita tu continui ad esistere e basterebbe riversare gli affetti che prima dividevi su due persone su chi ti resta accanto invece di colpevolizzarlo, idiozia allo stato puro pensare che la morte di un membro della coppia faccia di chi resta una fragile canna all'uragano almeno secondo chi ti giudica FANXXXX io ci sono ieri ero il primo libro in vendita nella vetrina dell'editore grazie a chi mi ama e mi conosce nel mondo della maglieria, per il resto da oggi so che sono responsabile di me e comincio a costruire e' un discorso complesso spiegare che non si vive anche amando alla follia un uomo solo per lui o per i figli si vive perche' si e' esseri umani figli di un'energia d'amore che ti ha concesso il dono della vita e a me sinceramente quello che pensano figli, genitore, nuore, genero non me ne frega un cazxxx.... quando mi hanno dimostrato che sono migliori di me ne parliamo per ora costruisco per me!

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