Sei arrivato caro anno 2018 sotto un cielo stellato pieno di fuochi d'artificio, avevo un bicchiere in mano con lo spumante, la figlia piccola e i vicini di casa per strada, voglia di festeggiare nessuna venivo dal funerale di mio padre.
Non salutavo bene il tuo arrivo ma mi sono fatta coraggio e ho brindato alla speranza, non ho fatto male.
Ci ho impiegato 3 mesi, una grave influenza prima di sollevarmi e smettere di pensare che tutti coloro che mi amavano se ne erano andati in un'altra dimensione.
A fine marzo per il mio compleanno ho chiesto un orologio da parete che segnasse il mio nuovo tempo, sola, ma determinata a vivere e mi sono sollevata.
3 mesi a fare il muratore per dimostrarmi che non ero finita, a gettare immensi sacchi di roba del passato, un'estate a pozzanghera senza forze, un autunno che mi ha vista crollare di nuovo sotto il peso dei lutti, delle assenze.
Ho chiuso il primo gruppo italiano su Fb di maglia a macchina, di cui non importava niente a nessuno, e ho capito che tutto quello che non mi rende felice va tolto di mezzo.
365 giorni non facili ma ci sono abituata ma alla fine eccomi qui, con le articolazioni bloccate come se avessi paura di andare avanti, dove c'e' male, vecchiaia e fine della mia vita, ma ancora lungo il viaggio e il tempo e mi sono sollevata di nuovo.
Boswellia, pianta antiinfiammatoria, che secondo l'erborista fa miracoli, funziona e' vero sto riacquistando la mobilità degli arti bloccati in un dolore senza respiro, lei funziona ma il mio cervello sta tirando fuori endorfine ho deciso che se dò retta alla paura del futuro non vivo e quindi si vive.
Mica è semplice per chi e' stata cresciuta a suon di "che vuoi capirne che sei femmina" e poi guai ad uscire dallo schema madre di famiglia che vorrebbe anche guadagnare qualcosa che le dimostri che esiste nel mondo, oltre i pannolini, le pappe ...e' finito un tempo non posso aver paura di vivere secondo me anche se devo scoprirlo giorno per giorno!
2 gennaio inizio dalla mia camera da letto ...si colora il mio mondo, si gettano, o si riciclano mobili creo gli spazi intorno a me secondo me e poi Dio mi guiderà ancora nel nuovo cammino, basta che ascolti il mio cuore.
E' l'anno del colore, della rinascita su tutti i fronti, i guai ci saranno fanno parte della crescita personale ma per il 2019 saranno lontani e di sotto fondo che io ho intenzione di scoprire altro di me.
Chiudo l'anno con un video nuovo, con il metter in cantiere un cenone di fine anno ma con progetti che non vedono l'aiuto per gli altri ma aiutarmi a comprendere me ...sereno 2019 ai portatori sani di voglia di vivere comunque sia lo scenanrio che ci circonda, che i giorni facili tutti sono bravi a viverli, sono quelli difficili che ti dicono chi sei e io ora lo so, dopo tanti guai e tanti lutti.
Sono Ortenzia un'innamorata di questa vita che non ha più paura a viverla!
Progetto n. 5 nel forum ...un po' di bordi per poi andare a costruire modelli con chi vorrà e se vorrà o serenamente torno nel mondo reale senza rimpianti, ogni esperienza una ricchezza personale!
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Quando il mio fisico si ribella, si blocca, so che vuol dire che sono andata fuori sintornia con i pensieri e le emozioni rispetto al corpo.
Mi ascolto tanto e non baro con me stessa, ma penso a come risolvere il problema, è come se mi volessi dare una forte scossa, non solo emotiva ma anche fisica.
Non rido più da anni, non corro più nel vero senso di corsa fisica da ancor di più.
Mi ha schiacciato il male venuto ad abitare nella mia casa, i lutti, le preoccupazioni economiche, il cambio della società dove gli onesti sono banditi, dove il male quello che si oppone al bene, ha preso il sopravvento e ho smesso di ridere.
Si ride in molti modi anche nell'anima senza esternarlo troppo, a me manca quello, quel leggero senso inebriante di esistere, è diventato tutto faticoso e alle volte insopportabile.
Le cose sono cambiate, le certezze svanite, mi sono trovata con i miei doni a combattere la guerra della sopravvivenza dello spirito e il fisico si è bloccato di nuovo.
Mantenere attivo spirito e fisico in equilibrio perfetto quando ti preoccupi per gli altri non e' facile, poi ho capito che è sbagliato pre-occuparmi degli altri come di me stessa, perdo tempo tanto non posso mutare nulla della vita del prossimo ma come dico spesso posso rendere bella solo la mia.
Nessuno ci fa niente, siamo noi a permetterlo, non è così semplice come sembra ma ho deciso di smetterla di pre-occuparmi e di occuparmi a fare quello che mi piace veramente così deciso sul momento solo per curarmi.
Sblocco le gambe, che pesano come macigni come se avessero paura di portarmi oltre il vissuto del passato, e poi parto per colorare casa, la rendo a mia immagine, se ne avrò il tempo che qui sembra che siamo in balia degli eventi intorno.
Nell'attesa di sbloccarmi ho messo sul telaio colore, senza senso come mi sento io, un po' confusa ed incerta ma piena di colore perche' la vita e' colore, quando vediamo l'arcobaleno mica si pensa che ci viviamo immersi nei 7 colori, noi vediamo, il cielo blu, i prati verdi ma siamo immersi nel colore della luce e quindi prendo uno straccio e spanno i miei occhi che non e' vero che sia solo dolore la vita, la vita è gioia basta aprirli gli occhi e non devo più attendere che ho poco tempo per vivere.
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Un anno fa ero a chiedermi quale telaio comprare, mio padre stava morendo, l'ultimo genitore mi costringeva a prendere visione che diventavo la più anziana di famiglia, che il mio tempo si restringeva paurosamente, il telaio era un sogno e me lo sono regalato.
Il telaio non a se stesso ma come nuovo spunto creativo per la maglia a macchina.
MI è servito per tenere a bada il nuovo cambiamento, le nuove responsabilità ma non l'ho studiato mai veramente.
Ho comprato un telaio verticale perchè mi permette il poco ingombro e di portarlo dove voglio.
All'inizio l'ho guardato con molto rispetto, incuteva soggezzione anche solo mettere l'ordito cioe' il filo su cui si passerà la spoletta con il filo per la trama.
Mettere su l'ordito lo spiega il vecchio proverbio arabo "messo l'ordito anche le capre sanno tessere" ed e' vero come smacchinare lo fa anche un bambino molto diverso e' saper costruire modelli.
Eccomi qui di nuovo con un mondo da scoprire perchè il mio sogno è unire maglia a macchina e telaio, il passato e il presente coniugati in modelli semplici indossabili tutti i giorni.
Qualcosa di elementare l'ho costruito ma ora si deve superare il punto tela e passare a punti complessi con i liccetti ovvero fili che legano fili stabiliti dallo schema nell'ordito.
Mi arrendo alla mia curiosità ancora una volta ho poche spiegazioni e studio tanto per capire ma mi frena la paura di non aver pazienza nel legare, contare, seguire uno schema ma forse l'anno prossimo dopo decine di video ci sorriderò sopra ma per ora ho una bella sfida in corso.
Ultimo punto tela ( il punto di base) e tanto colore che mi affascina enormemente ma e' tempo di crescere.
Prevedo lacrime e sangue anche in questa sfida ma la vita è mia se non la rendo intrigante secondo il modo di esistere che senso ha?
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Il lungo viaggio nel web e' terminato, almeno per me è finito il tempo in cui sentivo la responsabilità di aver fatto riaprire tante macchine.
La maglieria era un'altra famiglia a cui badare, non mi sono risparmiata, ho visto frutti ma ho visto anche tanta gente chiudere le macchine, ho visto nascere attività e ho dato senza risparmio e senza chiedere nulla tanto tantissimo e poi sono rimasta vuota ad chiedermi dove sarebbe finita la mia di maglieria.
E' stato un anno incredibile il 2018, come tutti gli anni se li osservi con attenzione.
Sul fronte maglieria devo dire che dopo essermi dimostrata fra cemento e grandi fatiche fisiche che non ero finita, mi sono ritrovata nell'essenza della gioia della maglieria secondo me.
Nessuno pensa a quanto costi mostrare la maglieria e non solo in denaro perchè il web ci ha abituato che quelli che fanno devo dare senza lamentarsi a chi guarda, guai a smettere perchè hai finito le forze, ti cancellano e se ne vanno altrove da chi ha ancora forze.
Io non so guardare, ma so decidere cosa voglio e cosa non voglio perchè il mio non è un lavoro retribuito, anzi il contrario, erano gesti d'amore per un mondo che mi aveva permesso di scavalcare le difficoltà della vita.
Ho capito all'improvviso che era la maglieria a dovere tutto a me e non viceversa, perchè io non ho smesso un minuto degli ultimi 30 e oltre di studiare per aiutare gli altri e farla crescere e quando mi sono resa conto che avevo perso interesse mi sono chiesta che volevo io dalla maglieria.
La risposta l'ho avuta, tornare a creare per me e con me, lasciare che i fili parlino, arrendermi ad un dono che mi meraviglia sempre, questo per me conta veramente.
Volevo donare la gioia che porta un filo colorato, credo di esserci riuscita con tante persone ma il dono del creare secondo me resta solo mio e da quello sto rigenerandomi.
Mi piace continuare a mostrare regole tecniche a sperare di essere ancora utile a chi vuol fare ma per fare devi sudare e quello e' privato in base al proprio carattere, io sudo e ci lascio gli occhi ma alla fine il filo non mi tradisce mai.
Parto per un nuovo incredibile viaggio lascio i fili chiamarmi e prendere forma non per aiutare ma per rendere ricca di passione la mia vita che senza passioni non si vive si sopravvive nei doveri e nelle difficoltà della vita.
Finalmente ho una mia dimensione maglieristica, un po'aiuto chi ha voglia di fare e un pò lascio che i fili mi raccontino la loro storia!
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Nel tempo io ho usato la maglieria come le altre persone usano viaggi, escursioni nei centri commerciali, la palestra o infinità di altre azioni che hanno lo scopo di aiutare a vivere con leggerezza e sopportare le ansie della vita.
Nell'ultimo anno il sesto dopo la fine della mia precedente vita, prima mi sono dimostrata che non ero finita fisicamente diventando muratore, poi ho messo in discussione cosa mi creava problemi con il mondo che avevo creato nella maglieria e sono riuscita a trovare un equilibrio tra il continuare a mostrare, ad aiutare e la mia vita privata.
Ora in discussione c'e' il mio rapporto con le macchine e la creatività.
Non sono mai stata una maglierista professionale, ribadisco funzione della maglieria era divagarmi dai mille doveri familiari, che solo chi ne porta il peso sa che vuol dire con 4 figli, non cresciuti alla stato brado ma con cura, amore e totale dedizione per farne uomini e donne che reggessero l'impatto della vita.
I figli sono cresciuti ho fatto un ottimo lavoro, tutti presi nella loro vita, l'uomo della mia vita è in un'altra dimensione, è saltato ogni progetto che avevo fatto per il dopo insieme a lui.
Tutto si e' riversato sulle mie spalle perche' tanto io sono brava a risolvere ogni problema e da sei anni, porto pesi che schianterebbero 10 donne almeno che conosco, sono orgogliosa di me ma non basta.
Le paure sono arrivate dopo la morte di mio padre sono diventata per età la prossima sulla lista degli anziani pronta a partire anch'io per un'altra dimensione, almeno sulla carta poi solo il cielo sa che ci attende ma è arrivata la paura.
Una paura fredda ed irrazionale, la paura di ammalarmi di non riuscire fisicamente a gestire tutte le incombenze, ne escono fuori 10 al giorno, tanta paura in un mondo confuso che certo non ti dona speranze.
Un mondo egoista che è fatto di cattiveria e menefreghismo e tu sai che ogni giorno sarai più fragile anche se molto amata dalla tua famiglia che però ti crede ancora il cardine in grado di reggere tutte le sbattute del vento alla porta.
Non sono stanca sono bloccata dalla paura, paura del presente, passato e futuro e in questa fragilità mi sono svegliata dicendomi ... manda tutto a quel paese..tanto non puoi fermare la vecchiaia, i guai, la gente malata di protagonismo, gli egoisti, etc etc,
Il gioco della vita o lo giochi a modo tuo o muori aspettando di morire e non e' il mio caso.
All'improvviso la maglieria ha cambiato posizione non e' più un supporto per aiutare gli altri come era diventata negli ultimi 10 anni svuotandomi di ogni attrattiva per il creare ma si e' risvegliata dentro me la voglia incredibile di giocare perchè per me il gioco non è mai esistito, venivo sgridata se perdevo tempo, non dagli altri ma da me stessa.
La maglieria come gioco estemporaneo di quello che mi va di fare, i fili sono il colore del pittore, le note del musicista, io posso danzare nella maglieria perchè ne sono in grado e ne ho le capacità serve solo liberare la mente dalle oppressioni di un passato di doveri e sofferenze e di un futuro che vedo pieno di malanni e blocchi mentali .
Ma chi se ne frega mi ripeto da giorni, io metto in movimento la parte che ho acquietato nel tempo che nemmeno conosco quella giocosa e piena di energia creativa....devo solo risvegliarla perchè e' intattata lo so, l'ho solo coperta con un velo come se non me lo meritassi perchè sono sopravvissuta alla morte di tutti quelli che amavo e sono così cieca di non vedere che l'amore l'avevo creato io facendomi amare.
Nessuno ama senza creare la forma d'amore che vuoi ecco io ho deciso che vale la pena creare tanto amore per me per scoprire cosa sono oggi.
Vado che creare l'amore per me, non mi sarà facile, non l'ho mai fatto.
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