delle ore e dello spazio e dei doveri, nella mia giornata tutto ha un orario, il riordino della casa, gli aiuti familiari, i doveri verso gli animali di casa , il cucinato il mio lavoro e' tutto strutturato ed e' questa la ragione che fa si che quando faccio la nonna sitter e non c'e' piu' un orario ma il mio tempo e' completamente gestito dalla nipote ne esco distrutta, quando i miei primi 3 figli erano piccoli era difficile ma riuscivo a sopportare il peso di riordina, stira, cucina mentre dormivano o giocavano, oggi no, i limiti dell'eta' sono questi quando lei dorme io stiro, pulisco, preparo, ma alla sera non sono piu' in grado di ricordarmi come mi chiamo oggi sono libera, domani ricomincio, ma e' dura tanto dura ed e' chiaro perche' madre natura ha inventato la menopausa e l'andropausa, non si ruscirebbe a crescere un bambino con le energie che richiede a parte la gestazione e il parto, e nemmeno gli uomini benche' facciano in tanti figli da vecchi ne avrebbero la forza, ogni frutto la sua stagione, e' un periodo limitato appena il pediatra dara' l'ok per il rientro all'asilo tutto per qualche tempo tornera' normale nel frattempo con una stanchezza che mi ha fatto alzare perche' anche stare a letto era faticoso ( ma anche l'idea di fare come mi pare era affascinante alzarsi alle 6 per libera scelta non era male l'idea) concedetemi di ringraziare madre natura meglio qualche giorno da nonna che essere madre di una bimba di 2 anni
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la sveglia di mio figlio del telefonino e' lancinante quasi lo stesso effetto del lamento del gatto quando vuol mangiare, dopo 10 minuti mi alzo per disperazione e vado a svegliarlo, mestieraccio che fa da quando a 15 anni mi ha detto "niente alberghiero mamma tante parole e niente fatti vado ad imparare il mestiere" ed ebbe il coraggio di andare nel forno crematorio a 80 gradi estate ed inverno di una cucina di un ristorante, anni e anni di gavetta cambiando posti di lavoro,lui si che sa cos'e' la mobilita' del lavoro, il sacrificio lo spezzarsi come si suol dire la schiena e ha scoperto che nonostante le ore di lavoro i soldi sono pochi eppure anche quando gli dico chi te lo fa fare meglio commesso in un supermercato o operaio in una mensa lui mi guarda come se stessi dicendo un eresia, le sue braccia hanno segni di scottature, tagli improvvisi nella grande corsa della preparazione segnano le sue mani, la sua pelle nonostante la doccia ha sempre quel sottile odore di chi lavora in una cucina,la certezza che servira' una gran donna disposta a vederlo arrivare di notte e andare via alle volte molto presto, bronchiti da sudate che accompagnano l'inverno, divise e magliette da lavare .. tante ma tante a cui spesso devi fare miracoli per togliere grasso e odori, ristoranti dove quando arriva le cose non vanno e lui ci porta la sua energia e la sua competenza e quando tornano a galla se ne va come se non riuscisse a restare ora che e' tornato a riavere una buona clientela,e via verso un nuovo ristorante in difficolta' ma sempre alla ricerca del contatto umano, della sfida sopratutto, oggi e' la giornata dedicata alla cucina romana, mi fa un po' sorridere lui non ama la cucina mini , lui e' dei grandi corposi sapori.. se vai al ristorante dei mangiare bene se sei a dieta che ci vai a fare...coda alla vaccinara, rigatoni alla pagliata coratella....e meno male che gli altri giorni e' una cucina sempre vera ma molto piu' dietetica, ognuno le sue passioni tutto sta a capire ad un certo punto della vita qual'e' la tua strada, e fregartene di quanta fatica costa se ti fa sentire bene con te stesso!
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il telefono aveva squillato mia figlia in linea ma c'e' silenzio sento mio genero parlare e capisco Giulia anni 2 ha fatto il numero da sola usando il tasto del richiamo dell'ultimo numero.. comincio a chiamarla e lei stizzita mi risponde ... Nonna che c'e'... come a dire che disturbi a quest'ora e io le rispondo guarda che hai chiamato tu con voce altrettanto stizzita almeno apparentemente e lei riattacca e io rido ma di cuore!
La mente va e pensa che quando io avevo 2 anni nel 1958, non avevo la tv, il telefono e chi se lo immaginava nelle case di campagna, ero tra i fortunati che avevano l'energia elettrica in casa, i detersivi si facevano anche quelli in casa, grandi tocchi di sapone giallo-verdastro e le prime scatole di detersivo in polvere facevano capolino, la mia mamma lavava alla fontana pubblica, ne avevamo 3 tutte da acqua sorgiva, andare lavare il bucato significava prendere la grande conca il pezzo di sapone e farsi a piedi 3/4 chilometri con qualsiasi tempo e fare il bucato strizzarlo il piu' che potevi, tirarti i figli appresso e tornare a casa, mia nonna non mollava continuava a lavarli nel torrente dietro casa, una pietra liscia su cui inginocchiarsie ed estate e inverno a mani nude si lavavano lenzuola e vestiti... mezzo secolo sembra incredibile eppure ho le sensazione che i malesseri sono arrivati con le comodita' perche' le donne alla fontana ridevano felici, io quando faccio la lavatrice per niente... non so non capisco ma mi chiedo come sara' la vita di Giulia fra 50 anni?
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non quello solito alzandoti dal letto, ma il risveglio nelle fasi della vita, non e' detto che sia dolce e per me non lo e', ho sbagliato il primo pensiero appena alzata in questa parte della vita, mi sono all'inizio sentita derubata di certezze di punti fermi e per finire volevo pure la ricompensa, il riconoscimento di quello che avevo fatto e mi sono arrabbiata molto all'idea che invece di tappeti rossi di riconoscenza ad attendermi dopo il percorso madre-moglie avessi trovato una strana situazione dove ognuno aveva dimenticato cio' che avevo dato, figli che vivevano come se io non fossi stata sempre presente ad ogni loro necessita', per il marito ero una scontata ci sono e tanto basta, anche lui vive la sua vita, gli amici si attendono sempre che io sia la solita, tutto va avanti perche' io sono stata il collante, il supporto, di tanta gente, ma mi sono svegliata e ho trovato il vuoto e allora mi sono persa, avevo perso un modo di vita, nessuno mi guardava piu' con l'amore di un bimbo o il desiderio di un uomo, e' iniziata la crisi e loro imperterriti non vedano il mio dolore anzi non mi vedevano proprio e si va giu' per una china si scivola verso il rimpianto, se non sei all'altezza delle aspettative di chi ti e' accanto sei fuori dalla loro attenzione, tu non devi lamentarti tu devi esserci a comando e rispondere all'aspettativa nel modo in cui LORO desiderano, poi la vita ti tira una secchiata d'acqua gelida e tu ti svegli del tutto ...ops avevo sbagliato tutto nel giudicare il risveglio.. io pensavo che fosse la fine ed invece era l'inizio di una nuova me stessa... mentre mia suocera si affidava ad un estranea ho capito sono tutti estranei nella vita compagni di viaggio perche' il viaggio e' unico e' il nostro, figli, marito sono solo i compagni perche' l'unica ricchezza e' il nostro respiro vivo e vitale se vogliamo ascoltarlo, la ricchezza del dono e' dentro noi solo che ci fanno credere che noi serviamo solo a loro non a noi stesse, come se la nostra vita appartenesse ad altri, e invece e' l'unica ricchezza che possediamo
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Mia nipote mi guarda, gli occhi della febbre alta ti guardano rossi, la pelle sudata ti si appoggia su un seno e dorme e tu sulla poltrona ferma nemmeno respiri per non darle fastidio, oggi si va a casa di mia suocera, per parlare con la signora peruviana che lei ha scelto che si trasformera' in badante per qualche ora al giorno, e mi chiedo perche' gli adulti non si fidano come i bambini, non riescono ad affidarsi mai a nessuno, pretendono, ordinano ma affidarsi proprio no e parlo anche per me, una delle frasi preferite di mia suocera da lanciare come anatemi" un genitore puo' prendersi cura di 100 figli, ma cento figli non si prenderanno mai cura di un genitore" ci ho sofferto tanto per questa frase poi un giorno ho capito il genitore ha l'autorita di essere tale sui figli e come tale la esercita i 100 figli obbediscono ancora al genitore e fanno esattamente o in parte quello che ordina e quindi se io le dico prendiamo l'appartamento accanto al nostro e il genitore risponde no sei tu che devi venire ogni volta che ti chiamo, ti viene da pensare ma tu non sei l'unico a chiamare, chiamano i miei figli, il lavoro i miei doveri guarda che non ce la faccio a badarti ... vieni accanto a me insisti e la risposta e'... io usciro' morta dalla mia casa.. tu capisci e la metti pero' in mano ad un estraneo .... dice che gli stranieri pensano di noi che siamo un popolo da niente perche' affidiamo i vecchi a degli estranei non sappiamo badargli sara' ma io mi ricordo vecchi tenuti in casa che venivano legati su una sedia o messi a letto per andare a lavorare nei campi, morivano di disattenzione anche all'interno di famiglie numerose, come la giri la giri il pensiero che ho e' ... speriamo che io non ci arrivi!
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