al parroco che ci sposo' nel 77, teologo di quelli "famosi" all'interno del clero per noi solo don Giulio, officiante dei nostri incontri nel tempo, sempre lo stesso numero ... Padre veniamo il 4 ci puo' ricevere? ... alle 16 l'appuntamento e noi eravamo li' con la solita pianta per l'altare unico vezzo l'ho fatta confezionare in carta e raso celeste e verde legata da un fiocco blu ... blu come le nozze di zaffiro... il giorno e' sempre carico di energie positive ma non pensavo mentre venivamo ricevuti nel chiostro e fatti accomodare in una delle sale antiche del refettorio ( c'era il vescovo in preghiera nella nostra cripta) che il nostro officiante sarebbe stato solo il portavoce di un invitato invisibile che parla solo se lo sai ascoltare, avevo domande precise da fare, chiarimenti da ricevere e in una strana atmosfera completamenti avvolti dalla pace del luogo dal posto che ci evoca solo gioia siamo scivolati in 3 ore di discorsi sulla difficolta' della nostra eta' sui miei mille dubbi sul fatto che essere moglie e' madre mi fa sentire colpevole in qualche modo di desiderare di avere una vita in cui esprimere cio' che sono, si era il nostro officiante che parlava ma la liberatoria alla nostra anima arrivava da energie assolutamente strane perche' le parole non le udivano le orecchie ma il cuore entravano e si fermavano li' liberavano nodi dolorosi, sensi di colpa, invitavano a fare costruire ancora e ancora e ancora, parlava don Giulio con la calma di chi sa che quello che dice e' giusto, 3 ore per rivivere i momenti della mia vita della nostra vita di sposi... lacrime che rotolavano sulla tovaglia in lino ricamata le mie che qualcuno d'invisibile tirava su dal mio piu' profondo io e mentre don Giulio benediceva gli anelli sponsali ho avuto proprio l'impressione che Dio mi strizzasse l'occhio con il sorriso di chi ti dice Su forza ragazzi che oltre alle fragilita' umane avete un gran cuore andate sereni ci sono io accanto a voi!
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e contenti cosi' si chiudono le favole molto bruscamente dopo che i protagonisti tra mele avvelenate, orchi, streghe cattive e chi ne ha piu' ne metta finalmente convolano a nozze e vanno a vivere insieme, nella realta' il matrimonio che suggella una storia d'amore e' la favola all'inverso per quanto ti ami ci sono ogni tipo difficolta' da affrontare chissa' perche' nell'immaginario collettivo sembri invece che dal giorno dello sposalizio niente ti potra' piu' far male, il matrimonio e' un cammino in due con due modi essere, due modi di affrontare i problemi e la vita e non e' per niente facile da portare avanti, la frase che odio di piu' riferita al mio matrimonio e' .... come siete stati fortunati... se per fortuna intendiamo che una forza esterna tiene insieme e felicemente due persone allora credo che abbiamo tutte le ragioni di dire che la fortuna non c'entra per niente, il matrimonio e' come un giardino ENTRAMBI ogni giorno si devono ricordare di proteggerlo da ogni tipo di attacco, innaffiare ogni giorno, coprire con teli durante il gelo e la grandine ripararlo dal troppo sole e ci riescono solo gli sposi che in ugual misura ci tengono e quando uno dei due si stanca e non ce la fa l'altro deve fare il lavoro per due e non e' facile nei cambi di stagione, perche' i due ragazzini si trasformano ogni giorno e quando iniziano ad invecchiare insieme e allora si che la difficolta' di proteggere il giardino diventa un'impresa ma la fortuna non c'entra e' merito della lealta' verso i propri principi e sopratutto verso l'altro di due persone che con rispetto cercano di camminare sulla strada intrapresa 35 anni prima ...oggi saremo qui nonostante il brutto tempo a 150 km da casa a ringraziare il Cielo e a chiedere nuova forza!
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e condensare nel primo giorno di aria fresca tutte le cose che volevi fare e non hai potuto nei 3 mesi da inferno del caldo, colpa delle eruzioni solari, dello spostamento dell'asse terrestre non lo so, so lo che ieri era come riavere tutta la tua giornata di colpo, svegliarsi con i brividi di freddo... spegnere i ventilatori, bello non ci sono altre parole, grande liberta' avere a disposizione un lungo tempo e non piccoli momenti in cui concentrare tutti doveri della giornata e poi aspettare che il caldo si attenui per respirare un po' grazie vita che alla fine sono arrivate temperature piu' miti, dice che sono una donna d'azione e penso che sia vero e l'immobilita' mi stanca piu' del fare ma sopratutto odio le limitazioni ai miei intenti e ora finalmente felice mi godo la mattina e il sole appena nato con i brividini di freddo e la certezza della padronanza del mio tempo!
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di cui avrei fatto a meno ma serve anche questa ho fatto una grande scoperta MAI e sottolineo MAI pestare la coda al gatto se non vuoi trovarti l'alluce del piede forato sotto e sopra dai denti dell'infame Cleo il gatto maschio, e' avvenuto tutto cosi' velocemente che ricordo solo bene l'incredibile dolore prima di veder zampillare il sangue dai buchi e vedere la mia unghia bucata al centro come da un trapano............con una mano tenevo il telefono mentre rassicuravo la suocera che era norale sentirsi debole con questo cambio di stagione e davo consigli e con l'altra chiudevo una finestra perche' il cielo minacciava temporale io il gatto che si e infilato fra i miei piedi proprio non l'ho visto, schiacciargli la coda e sentire un dolore lancinante e' stato una frazione di secondo, l'attimo dopo io urlavo a squarciagola, il gatto fuggiva e l'alluce zampillava sangue come una fontana a colobrodo, superata la delusione di non aver sangue blu ma bello rosso cupo un po' attonita per quello che era successo sono passata alla medicazione anzi mi hanno medicata............che dolore se lo racconti non ci si crede e cosi' ho fatto una nuova esperienza i gatti dovranno starmi distanti, l'anno scorso il cane ha messo fuori uso le mie ginocchia facendomi cadere due volte nel corso dell'estate quest'anno non avendomi fermata il cane ci ha provato il gatto... confermo non ci e' riuscito nemmeno lui.....e il dolore oggi va meglio, c'e' aria piu' fresca si respira finalmente e il dito guarira' io ho imparato una nuova cosa della vita (ne avrei fatto a meno) poteva andarmi peggio!
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il mio corpo regge abbastanza bene 7 ondate africane e mi crolla ai primi 2 gradi che si abbassano di temperatura, gli occhi cominciano a chiudersi alle 8 di sera e faticosamente non vogliono aprirsi di prima mattina, lo sento nelle gambe il cambiamento, grande macchina il nostro fisico, un involucro delicatissimo ma portentoso per avere una connessione con cio' che lo circonda, un unico sensore che capta i cambiamenti, forse e' piu' collegato lui che la nostra mente con quello che ci circonda, il mio e' proprio provato, in altri tempi avrei dovuto stringere i denti e andare avanti oggi lo sto ascoltando voglio capire di cosa ha bisogno, se vuol dormire tanto e' perche' stanco se mi alzo piu' stanca di quando sono andata a letto vuol dire che non ha recuperato lo sfinisce l'illusione che la mattina e' fresco si sta bene e il pomeriggio fa caldo che le giornate si sono accorciate tanto un mese fa alle 9 c'era ancora luce ora alle 8 e' gia' buio pesto e lui ne risente e' proprio un bel sensore e vediamo di accontentarlo, nel limite del possibile altrimenti finisce come al solito con una bella febbre e quindi un sorriso vorrei dormire ma deve accontentarsi di cose fatte con piu' calma perche' ahime' le dobbiamo fare insieme non possiamo delegarle a nessuno e in attesa di vedere la pioggia di sperare in un settembre fresco ci si rimbocca le maniche! MA CON MOLTA CALMA !
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