diceva il meteo probabile metà settimana novembrina vero sveglia alle 7 con fortissimo vento che ti impedisce di aprire la persiana, le piante piegate in due, si sembra novembre confermo, ma quello di una volta, qui non ci si capisce piu' niente, il fisico leggermente spossato dal caos meteorologico e va bene ci adegueremo, certo e' tutto molto confuso, il tempo, i terremoti, i vulcani,i governi, le tasse, ma sono niente paragonato al fatto che tu devi combattere con il quotidiano del tuo io, ero andata a letto pensando che mi sono stancata di giocare di rimessa, niente e' piu' utile di una maglietta a cucire i bordi a maglia aperte, lavoro lungo e di precisione e seduta sulla tua sedia nella foresta amazzonica pensi, pensi molto, analizzi il tempo, le sensazioni, le rabbie, il dolore e pensi che tutto questo ti sta sfinendo, hai voglia di prenderti a schiaffoni, tu non sai giocare di rimessa, ma d'attacco e si arriva sempre il tempo che ti devi chiedere come fare e che fare, per sentirti bene e cominci a pensare che è inutile girarci intorno , tutti sono presi a vivere la loro vita ma tu della tua che vuoi farne?
Finiamola con il lamento greco, prendiamo un obbiettivo e che sia l'unico assoluto cercare di stare bene di spirito, che e' tempo di mettere i piedi nel futuro, e chiamiamo il geometra per l'errore di accatastamento, sono certa che sono io a desiderare che vada tutto a rallentatore, io che ho paura di finire i giri la successione perche' a quel punto devo salutare il passato e affrontare una nuova vita, non mento a me stessa ma devo anche dirmi su coraggio finiamo o lo stillicidio mi farà a pezzi!
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il passato dal presente o sono nei guai seri, molto seri, e' arrivata l'ansia un vago senso di panico, mi devo scontrare ancora con le problematiche di errori di altri dal passato, cerco disperatamente di non farmi mangiare viva, ma nella mia mente si ritorna indietro, altro piccolo pezzo di appartamento che richiede di essere messo a posto o non si va avanti con la successione incredibile ho scoperto cosa mi da' tanto fastidio, non riesco a fare niente che appartenga me senza che ci sia di messo la famiglia di origine di mio marito e prima i soldi che spostano dal conto comune con il permesso della banca (e chi se ne frega almeno mi hanno fatto sapere che sono un estranea)e la banca va in paranoia e mi blocca le certificazioni per 4 mesi, ferma la successione, una vecchia casa colonica terremotata da dividere in 11 persone che sta bloccando tutto perchè manca l'accatastamento ad abitazione civile, e pensavo di vedere la luce ...no un piccolo appartamento risulta al catasto di qualcun altro ..errore catastale ci vuole il geometra ma sopratutto ci vogliono i permessi dei parenti per accedere al catasto, gli stessi parenti che mi hanno fatto a pezzi il giorno dopo il funerale, io voglio liberarmi del passato dei casini non miei, la successione e' diventata un incubo, sarebbe bello morire senza lasciare niente, la gente non ti tratterebbe male al momento che non c'e' niente da dividere, fantastico come due soldi trasformino le persone, in peggio ovvio, ma chi se lo ricorda il morto di fronte a poche migliaia di euro, non lo so quante e quali rabbie mi scatena tutto ciò, un odio profondo per quel denaro, che se lo tengano, e' stato investito bene almeno quello che pensavo ha avuto conferma, ma non riuscire a sbloccare la successione perche' dipendo da loro mi fa sentire in trappola, mi impedisce di guardare oltre, e' diventato uno stillicidio e il ginocchio e' sempre più gonfio, si riaprono ricordi dolorosissimi che mi fanno dire ...ma e' necessario sposarsi, perchè non pensiamo mai che quella nuova famiglia dominerà comunque la tua vita e non ti amano anzi sei un ingombro, che strazio prendiamolo di petto serve il geometra, il catasto gli atti proprietà che non hai e sperare che il giochetto non sia toglierci anche questo come i soldi facendo passare il tempo, che io gli lascerei tanto volentieri ma vanno sistemate....e io ho solo voglia di vivere per me con me guardando avanti ma avverrà mai ho sarò sempre prigioniera del passato?
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la guida vado a prenderla a piedi, mi sono alzata con questo pensiero, anzi due pensieri... uno piu' o meno molto privato che mi farebbe prendere a calci il mondo, che bisogno aveva un uomo di cercare la perfezione assoluta in tutto anche quando hai chi per te si ucciderebbe, secondo se la guida non arriva ci vado a piedi e i due pensieri sono collegati fra loro con molti fili,
Collegati perche' entrambe le cose mi fanno pensare che finchè sono io a gestire va tutto bene, appena dipendo dagli altri e' come se si spegnesse tutto, il pensiero che la ricerca della perfezione da parte di mio marito ha distrutto la mia vita e' come il pensiero che se non arriva la guida io non faccio il salto nel futuro, dopo 7 mesi di arrovellamenti mentali ho capito le dinamiche della mia vita, ci ho messo un pò o forse l'ho sempre saputo e nascosto anche a me stessa, ognuno di noi credo nasca con un qualcosa a cui ubbidire e mio marito era un perfezionista prima su di se e poi sugli altri, rigida educazione, morale impressa in cui evidentemente l'ha portato senza pietà a giudicarsi fregandosene degli altri come stavano, ogni figura della sua vita doveva essere perfetta, bene la perfezione e' di Dio, sbagliare è umano altrimenti non cresci, e io sono stanca di arrovellarmi per capire i se i ma e i perchè, se arriva la guida, devo fare il controllo dei cambiamenti apportati (nessuno nasce imparato) e posso dare il via al mio futuro, sono qui in attesa come un pesce di essere ributtato in acqua, sto male perchè il passato mi mangia le idee del presente ho bisogno di ripartire e la guida puo' aiutarmi tanto ormai con il passato non posso più farci niente ho molto amato, non potevo cambiare nè fare niente per gli altri, quello che mi competeva l'ho fatto al meglio e ho i risultati, io mi dò il tempo per crescere, non sopporto nemmeno che si pensi che mi si potrà far fare quello che gli altri vogliono ...ho già dato grazie... QUINDI...vedo la guida come il futuro che mi apre le braccia fosse una copia venduta o nessuna mi va benissimo e' la cura della mia anima, e' il ponte per passare oltre , per diventare me stessa, ognuno il suo compito nella vita ..vediamo cosa mi aspetta ....io spero tanto il corriere che suoni oggi!
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dei 4 giorni in cui rivivo il mio calvario, la novita' e' che sono tornata a sognare, siamo su una strada insieme e dobbiamo andare non so dove, ma ci separiamo lui va con il figlio maschio piccolo e io un po' spaventata perche' non conosco i posti sono a Roma, le strade sono brutte e tutte rotte, ma io riesco a capire in un lampo dove devo andare e mi ritrovo in ufficio dove lavora mio marito, ci sono sacchi enormi di stoffe colorate in terra le stanno buttando via e io sono disperata perche' non so come portarle a casa, non si puo' buttare tutto quel ben di Dio penso, e poi vedo mia figlia seduta su una sedia e mi rassereno, mi dice che aspetta un bambino, le donne del'ufficio, prendono i dolci ogni tipo di dolce, torte, biscotti, paste ripiene di creme e mi preparano un vassoio da portare via, ma io voglio le stoffe, c'e' anche il figlio della mia vicina che e' in ospedale da molti giorni per un occlusione alla carotide , dopo che il marito e' morto da un paio di mesi il crollo e io so che non voglio finire come lei e continuo a guardare le stoffe, mentre ognuno parla di mio marito con grande affetto, io mi ricordo solo che e' andato su un'altra strada ma credo di aver scelto io di prendere la mia, strano sogno, sono in quel caos pazzesco in cui la mia anima si dibatte, una parte non vuol lasciare andare il passato (tutti parlano con affetto di lui), una parte ha molte speranze per il futuro (mia figlia incinta), una non vuol perdere quello che ha (le stoffe gettate via e il dolore che mi procura) e una parte infine e' terrorizzata di gettare la spugna e ammalarsi e iniziare un calvario personale di medici e medicine e siccome ho già dato per 16 anni mi convince questa paura piu' delle speranze del futuro e quindi un sorriso che non voglio ammalarmi proprio no, mettiamo il mio cervello in condizioni di riprendersi le sue passioni dalle lane invece delle stoffe torniamo a sorridere nel settimo mese senza di lui, ma posso , devo farcela, perche' io esisto qui e ora e non e' giusto imprigionare lo spirito in una malattia e nemmeno nel ginocchio dolorante!
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Ieri si e' giocato con i nipoti, ho scaricato tutta l'ansia che avevo addosso, mi hanno regalato nuove energie, ho dormito senza un pensiero come un ghiro. Ho fatto uno strano sogno, io che abbracciavo dei parenti che mi hanno trattata veramente male, pensavo nel sogno mentre lo facevo che anche loro mi hanno punita per uno dei miei ruoli.... la moglie di... non per Ortenzia, quella in famiglia non la conosce nessuno almeno meno di voi senz'altro, si mi conoscono di più persone sparse su tutta Italia che non i parenti acquisiti ma nemmeno quelli di origine forse il problema e' tutto qui. Come fanno a conoscermi se le mie azioni e i miei pensieri erano la rappresentazione di doveri e pensieri di una coppia, ieri sera mentre in tv vedevo un film leggero leggero ma simpatico pensavo mentre lei veniva lasciata dal marito e il figlio andava all'università in un'altra città e si innamorava di nuovo, cosa c'e' nel mio futuro, non avevo pensato al mio futuro al di fuori di quello che ne penso io, cosa c'e' dietro l'angolo per me , come mi trasformerò, tutto quello che oggi sembra sicuro e deciso fra un'ora potrebbe essere tutto diverso, dice che quello che ci aspettiamo succederà. Io non voglio più un uomo su cui soffrire e lasciarci la vita ed e' l'unica cosa certa, amore ne ho dato ne ho ricevuto ma ora andiamo alla scoperta di me stessa, il ginocchio se gioco con i miei nipoti non lo sento e corro (parolone) con loro, la mia amica psicologa dice che devo chiedermi cosa mi impedisce di andare avanti, niente mi viene da rispondere d'istinto, forse solo le regole inculcate per una vita, quelle dei genitori e quelle del marito e della sua famiglia, sono libera da tutto ciò forse è solo lo stordimento della libertà a cui non sono abituata, in fondo sto facendo quello che facevo anche prima solo che mancando le soliti regole da cui non potevo uscire ora sono frastornata, insomma una leonessa che sapeva cavarsela in cattività ma che ora portata nella savana e fuori dalla gabbia guarda con timore e apprensione tutto lo spazio intorno, non e' paura è stordimento da libertà.....ma ho una valigia appresso devo solo prendere il coraggio e aprirla, e cominciare a costruirmi il mio spazio nella savana e non domani ma da ORA!
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