LA SAGGEZZA 
dei 3 anni e mezzo, nonna e nonno per Giulia funziona così fisicamente nonno non c'e' allora una volta gioca nonno e una volta nonna, i bambini hanno molta piu' logica di noi adulti, non mi ha fatto male questa scelta della piccola, tanto ormai sono uomo e donna, padre e madre, che problema c'e' se sono anche nonna e nonno, il caldo ormai mi ha sfinita sono esausta senza rimedio e sta iniziando un altro giorno da nonna sitter...con la consapevolezza che su una cosa non mi sono sbagliata ogni cosa ha il suo tempo i bambini stanno alla giovinezza come il riposo e le cose fatte a modo tuo ad un'eta' che va verso la vecchiaia... eh si ogni cosa ha il suo tempo!

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Albeggia  
nemmeno tanto convinto ancora, ma sono in piedi, non per mancanza di sonno che io un'altra ora me la sarei fatta volentieri, ma sono di turno di nonna sitter, non sono una nonna da fare urli di gioia all'idea che per 14 ore baderò alla nipote, ne sono molto felice ma so benissimo che il mio giorno sarà pieno di responsabilità piu' della gioia.

Sembra strano per una che ha cresciuto badando a 4 figli per anni e anni essere spaventata dalla responsabilità di una nipote di 3 anni e mezzo, allora sveglia prestissimo che alle 6,45 arriva e con il suo nonnaaaa darà il via alla giornata e io non so rinunciare alla mia ora di tranquillità compreso il caffè preso in pace, piccole abitudini che se richiedono un piccolo sacrificio mi alzo volentieri prima, mentre la luce aumenta nella tenera speranza di un nuovo giorno, ti viene proprio voglia di pensare che il mio lavoro di madre ha dominato la mia vita, chissà dove ho preso le energie necessarie, perche' non c'erano nonne a darmi una mano (per la serie e' vero lo ammetto merito e demerito siano tutti i miei!), non e' stato facile lo ammetto, ma oggi sono fiera del mio lavoro e di come l'ho svolto, e mi permette anche di non avere il rimorso del non vissuto o del non dato, niente nella mia vita non mi ha visto al meglio di me, sono una che non si mente mai e si impegna fino in fondo, come nonna mi uccide la responsabilità, ma non scappo nemmeno in questo caso anche se l'idea dei 40 gradi mi sfinisce!

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Che caldo 
Con molta calma godiamoci mi dico questi 20 minuti di aria respirabile, poi si alza il sole ed e' finita, il ginocchio ovvio per l'umidita' torna a farmi male, ma allenta anche altre tensioni, sono andata in vacanza con la testa, sospesa la burocrazia e gli ultimi giri da fare, mi concentro sul presente, bado a sopravvivere al calore, cercando di fare qualcosa di utile, riparare un ventilatore a mezzanotte mentre sudi come una disperata ti manda a letto di buon umore, gia' contare su se stessi , sapere che riesci a cavartela, ti fa sentire meglio, siamo rimaste in 2 in questa settimana di fuoco, niente uomini di cui preoccuparsi e ho capito che qualcosa in noi donne e' tarato per prenderci cura del maschio.

Perche' nella nostra testa marito o figlio maschio e' sempre fragile e incapace di badare a se stesso se non ci siamo noi?

Credo che sia la nostra convinzione non la loro, e hanno capito che giocando su questo fatto si vive molto meglio, loro realmente vivono benissimo senza di noi, alla grande, ma noi entriamo nel ruolo delle salvatrici della loro vita e ci complichiamo la nostra, anni a renderci desiderabili, a crescere figli, a rinunciare nel nome della proteggiamo questo esserino indifeso, piu' madri che che donne, poi ti accorgi che fondamentalmente non e' così, che si potrebbe vivere benissimo senza starci a preoccupare per due anzi più di loro che di noi, io scommetto che una camicia se la sanno lavare ho le prove vedo il mio vicino di casa quarantenne che stende tutti i giorni, prima veniva la madre a fare i lavori domestici , li sentivo anche litigare, ora non viene più da tempo, e lui fischietta mentre stende, ci siamo passate credo in molte ad essere felici di lavare e stirare i suoi vestiti ci sembrava di essere grate perchè ci avevano scelto .... uhm meraviglioso non avere panni da lavare e stirare, te ne accorgi così per caso un giorno di caldo afosissimo che la pelle sembra staccarsi e il pensiero ti va a come la vita ti sembra diversa senza dover badare ad altri, pensavo che le persone che rimanevano sole fossero tristi e infelici, comincio invece a capire che e' l'opposto, si vedono cose che prima non si vedevano, ci si ascolta molto, si ascoltano i propri bisogni quelli sacrificati sull'altare del dovere, ogni giorno un piccolo passo verso la mia indipendenza, non ho scelto io di rimanere sola, aspettando che lo diventi veramente mentre i figli prenderanno la loro strada comincio a prepararmi la casa del futuro, comincio a capire la luce negli occhi di mia suocera e la durezza nel rifiutare aiuti in casa, semplicemente sai di cavartela e sai apprezzare le giornate, ecco sono in cammino verso la mia indipendenza e scoperta di me stessa, non verso la mia solitudine e il giorno che dipenderò dagli altri me ne andrò nel frattempo costruisco!

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La libertà 
di essere se stessi e' mai possibile o si entra in un gioco in cui si arriva pure a doversi giustificare per una cosa che fai o non fai?
La malinconia del vivere quanto e' aiutata dal fatto che non possiamo esprimerci liberamente e cosa serve per esserlo?

I figli giudicano, non ricordano il passato se non stralci, non ricordano minimamente niente se non quello che fa comodo sul momento, i vecchi genitori pretendono alla luce della loro eta' e difficolta', la famiglia impone servizi e regole, tutti hanno qualcosa da importi, ricordarti, richiamarti all'appello, e se invece di ricorrere al surrogato di possedere beni o vacanze o quant'altro dichiarando spesso l'infelicità come mancanza di beni materiali si avesse il coraggio di sollevare il problema e magari dirsi non sto bene perche' non posso essere e fare veramente quello che vorrei.... una gabbia che ci costruiscono intorno o ce la lasciamo costruire?

Si può decidere di andare oltre perchè sei intrappolato e non riesci a vedere una porta d'uscita nel mondo reale?

Quanta forza richiede la rottura di un gabbia fosse dorata o magari anche d'amore?

I 40 gradi mangiano i pensieri, ma prima o poi finiranno, ma vivere bene con se stessi e' meraviglioso in ogni clima, con il caldo, con il freddo, ecco io ho evoluto dei pensieri belli per me, stranamente sono serena, stranamente ho capito che non importa dove vivi, cosa possiedi, ma quanto stai vivendo una vita che ti appartiene, che senso ha prendersela con tutto e tutti se poi non sai nemmeno cosa sei e cosa vuoi veramente, nel caldo afoso e irrespirabile, con l'aria rovente che entra nei polmoni e ti fa pensare che non sei niente che il tuo corpo esiste per una serie di circostanze chimiche e legato all'ambiente climatico, una voce sale dal profondo, la TV va da sola nemmeno l'ascolti , tu stai ascoltando te stessa, che ti rassicura se sai cosa vuoi e come sei non devi temere niente, devi restare responsabile di te stessa dopo una vita e aver visto crollare la gabbia all'improvviso per capire che superato lo sbandamento iniziale, si puo' cominciare a comprendere come vuoi essere e sopratutto capire che a modo tuo vuoi i tuoi spazi liberi, niente di rivoluzionario, bisogno di mangiare quando vuoi, leggere o cucire quando ti va, hai dato dopo decenni a servizio, anche un gelato in pace sulla poltrona fa libera', sembrera' strano, ma aprire il frigorifero togliere il gelato prepararlo sapendo che lo stai facendo per te per un tuo piccolo piacere, fa libertà, vivere ascoltando quello che vuoi, amare e donare non per essere riamata semplicemente perche' sei e' libertà, la trappola della gabbia sta nel donare amore e servizi per la paura di non essere amata o di essere mal giudicata o abbandonata, questo e' quello che e' successo a me, servire, donare, amare, curare, comprendere, giustificare e non esistere realmente, poi il destino rovescia le carte e capisci in un istante che niente intorno a te ti proteggerà che se cedi e' finita o tiri fuori quello che e' dentro te quella scintilla che e' dono di Dio ovvero la tua essenza o soccomberai di nuovo nelle regole imposte, ne sono fuori ho tirato fuori la mia essenza, non sono molto diversa ho scoperto che fondamentalmente ero stata sempre vera, piena d'amore da donare, e' cambiata la forma di manifestazione, non donare amore nella speranza che torni ma donare e basta ma niente servilismi per ricatti morali ma libere scelte d'amore ma prima si ama se stessi come dice il vangelo... ama il prossimo tuo come te stesso... il che presume che devi amare prima te per donare amore, io fino ad ora ho donato nella speranza di essere amata e non avevo capito che procuravo dolore solo a me stessa non gioia...questo e' il mio risveglio imparare ad amare cio' che sono, scoprire chi sono, donare quello che voglio a chi voglio questa e' secondo me la piu' alta forma di liberta'!



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Sogno molto 
non ricordo tutto, solo sensazioni al risveglio, l'inconscio e la realtà si mescolano, ne ricavo veramente solo sensazioni, ieri pomeriggio invece ho capito, sono crollata il caldo mi ha fatto dormire un paio d'ore, c'era un marito nel pieno delle forze nel mio sogno, io che volevo raggiungerlo sul letto, ma era pieno di bambini piccoli, uno a cui si impediva di cadere tenuto da due piccoli televisori di lato, mio marito che mi guarda come a dirmi beh non c'e' posto per te, guarda che caos, e io mi trovo un neonato in braccio che comincia a crescermi mentre lo tengo abbracciato, scompare la scena del letto e io parlo con persone mentre questo bambino cresce e mi trovo a tenere in braccio come un neonato un adolescente, ma non lo metto a terra, lo tengo stretto anche se pesa molto ed e' scomodo tenerlo, e sono cosciente che la cosa e' strana, al mio risveglio e' stato semplice capire.

La mia vita e' andata tutta così alla ricerca di un posto mio, prima i figli nella mia camera da letto, poi ha dominato il televisore, io volevo solo quell'uomo, ma lui aveva sempre mille cose da affrontare prima di me, forse nell'amare e gratificare un posto vero non l'avevo, ero molto molto brava a realizzare i suoi di sogni per farmi amare, ma un figlio tutto mio parte di me stessa ce l'avevo e ce l'ho, la mia arte creativa, quel figlio preso in braccio tanti anni fa, che ora e' cresciuto, ma non metto giu', me lo tengo stretto sul cuore, e non ho nessuna intenzione di lasciarlo, gia' mi ha salvato la vita non le persone che si sono dileguate o mi hanno usata o tradita, mi ha salvato la mia passione per il creare, quel canale che ho lasciato aperto, energie che ho lasciato uscire da me per essere me stessa.

I mezzi usati sono stati diversi nel corso del tempo, l'uncinetto come sfida da bambina, la macchina della maglieria come adulta, mille prove in tutti i campi creativi compreso l'adattamento ai mezzi che si evolvevano nel tempo, non mi ha mai tradito la mia passione per il creare con le mie mani, che non erano altro che la manifestazione con cui affiorava la mia parte più profonda per darmi la forza per sopravvivere, perche' avere un qualcosa che esca dagli schemi del pre costruito per te aiuta eccome, nel creare, nell'esprimermi ho liberato veramente negli anni la mia essenza, ora quel bambino ormai cresciuto che tengo in braccio mi impedisce di sprofondare nelle mie paure, bene figlio della mia mente ti tengo stretto, i figli reali vanno per la loro strada, l'uomo che amo ha preso un altra forma, che non vedo e non posso comprendere, ma tu che tengo in braccio so che mi salverai e torno a creare e' tempo di veder uscire dalle mie mani la mia essenza, grata al Cielo dei doni mi appresto a continuare a curare quella parte di me che mi impedisce di soffocare.

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