Nella vita almeno la mia non è previsto il guardare senza il fare, qualunque cosa può essere imparata, un'eterna prova di attitudine sia manuale che mentale, tutto serve, tutto può migliorarti, quando impari nuove cose.
Se viene l'idraulico io non vado via, osservo come fa quali strumenti usa, idem per tutte le altre attività. Se c'e' qualcosa che voglio approfondire leggo, studio, e' una mia caratteristica, più so e meno mi sento in balia della vita.
In tutto questo non era previsto scrivere di maglieria, so perchè ho iniziato, ho pensato che se le persone avessero trovato almeno delle basi che le introducevano nel mondo della maglia a macchina poi sarebbe stato facile ampliare le conoscenze e fare.
Mi sono accorta negli anni che come nel quotidiano sia più semplice guardare e non fare, e mi sono fermata, ripetere ogni giorno le stesse cose sfinisce e toglie la voglia di andare avanti.
Poi ho cambiato l'ottica di guardare le cose, dopo uno studio che pensavo inutile sui punti e ho capito che realmente non scrivevo per nessuno non per essere di aiuto ma per mostrare prima a me stessa quello che avevo imparato se era utile a qualcuno ancora meglio.
Sono china a scrivere di punti e disegni, il cervello viene stritolato dalla massa di informazioni che devo selezionare, arrivo stanca sfinita sulla poltrona a sera inoltrata. Lo spettacolo in televisione va e tu invece di seguirlo, pensi a dove mettere in che ordine nella guida un punto o un altro e la fretta mi sta mangiando perchè finito di scrivere e e ci vorranno 2 guide o una con tante tante pagine, io sarò libera avrò finito di rendere grazie alla maglia a macchina.
Sono grata alla vita per il dono che mi ha dato di prendere un filo e trasformarlo in un qualcosa di utile ma e' tempo di tornare a creare ne ha bisogno ogni mia cellula, perchè il tempo sta finendo e per creare servono buoni occhi e mani agili e ogni giorno io perdo un po' della capacità meno male che sopperisco con l'esperienza.
Mi alzo con questo pungolo di scrivere, fotografare mettere su documento word, non il punto in se stesso ma come si forma come si crea sulla macchina e tutto sembra una meraviglia anche se non hai nemmeno le forze per andare dalla poltrona al letto.
Si è sempre convinti che sia la fatica fisica soltanto a sfinirti ma lo diventa anche quella mentale, il bello è che non mi importa di nulla se non il mio ringraziare la maglia a macchina e sono stancamente serena
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Io ho sempre combattuto la paura di affrontare le cose della vita, dando al mio cervello l'ordine di pensare ad altro.
Ci sono momenti di una tale difficoltà che non sai come superare il momento e allora parte l'ordine di creare.
Sembra strano ma anche aiutare gli altri a mostrare come pensare ad altro ti illude che forse a qualcosa possa servire per coprire lo sconforto di questi tempi senza umanità.
Io di creare sulla macchina per filati grossi non avevo mai pensato di farlo e sono invece a scegliere filati nella speranza di aiutarmi a superare le ansie e le paure di questo momento di grandi difficoltà che l'umanità vive, non voglio permettere ai brutti pensieri di prendere il sopravvento.
Aiutare gli altri comporta mettersi in mostra e nove volte su dieci ricevere critiche da chi non sa quanto costi il tutto, ma fa parte del gioco, per tanti che non capiscono ne basta uno solo che ti mostra il risultato e tu torni in gioco e vai avanti.
Mi alterno fra il mostrare ed aiutare e il mio fare personale, e scegliamo filati e' quell'attimo preparatorio come aprire la boccetta del medicinale, contare le gocce che cadono nel bicchiere e sperare che dopo averlo preso ti sentirai meglio.
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Molti anni fa mi scrisse una giovane ragazza dal sito, mi ringraziava delle spiegazioni che inserivo di maglia a macchina, i primi modelli che mettevo su documento word da scaricare, le mie prove di aiutare a costruire un modello e il messaggio terminava con queste parole più o meno:" Sarà mai possibile crearne uno insieme a lei o è solo un sogno mio?"
Da allora sono cresciuta anch'io come esperienza nella rete, ho dovuto imparare a gestire tante cose ma quella domanda è rimasta per anni nella mia mente, mi sono sempre mossa per aiutare chi iniziava ora trasformo il sogno in realtà.
Ho ancora difficoltà sul come fare ma e' mato Laboratorio OR1 e ho messo un numero 1 sperando che interessi e che sia solo l'inizio.
La maglieria non si può inventare e' fatta di regole tecniche, di apprendimento e studio costante e poi si può anche creare insieme, io ci spero sempre di non far morire quest'arte e ho un sogno grande: che interessi ai giovani perchè le vecchie leve prima o poi non potranno io compresa che arrendersi allo scempio del tempo.
E' un'arte da menti veloci ma sopratutto di occhi e mani che sanno fare se non riesco ad interessare le persone giovani tempo 10 anni e tutto finirà e quello che sto creando sarà inutile anche se il sito finchè vivrà la rete farò in modo che anche senza di me resti aperto. Lascierò un piccolo fondo ad uno dei nipoti perchè lo tenga aperto e paghi l'abbonamento annuale, che si prenda cura degli aggiornamenti ma senza ragazzi che si avvicinano tutto questo è inutile e finirà ma io sono una che spera che anche la maglieria artigianale mi sopravviva e continuo a dare più che posso quindi vado a lavorare nel forum un'occhiata datela al laboratorio mi serve anche per capire se sto pettinando bambole ( a Roma si intende passare e perdere tempo fare qualcosa non utile).
E' l'ultimo tentativo poi torno a creare per il mio piacere di indossare capi che non mi importa che non piacciano agli altri ma che non sono la copia di niente, capo unico al mondo, solo mio.
Da questo blog e' partito tutto, in nessun altro posto sono me stessa come qui e al blog affido i miei pensieri maglieristici, questa volta volevo solo comunicare alla ragazza del messaggio, che lei non si ricorderà nemmeno di aver scritto,che io non ho mai dimenticato.
Nuova avventura vado a lavorare che è veramente un lavoro, anche se per molti io pettino solo le bambole, ma io so che sto lavorando gratis e duramente per non permettere ad un'arte che mi ha reso leggera e bella senza tradirmi mai buona parte della mia vita di sopravvivere e far felici altre persone.
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Si arriva sempre al punto di prendere la vita con più calma, con la certezza che stai facendo tutto quello che puoi ma che anche il resto del mondo si dia da fare.
Sono sempre a studiare, mentre butto oggetti che non mi appartengono più, non so dove vado cosa mi attende ma ho fiducia nella mia capacità di non spaventarmi perchè confido nella speranza che si vada a migliorare anche se intorno leggendo le notizie non sembrerebbe, la maglieria invece mi porta a migliorare e come sempre non tradisce se ti applichi e studi.
Ieri sorridevo mentre preparavo il video del rasato allungato con l'uso della prima frontura, qualche matita, un pezzo di tutore da orchidea e ho giocato e pensavo come sarebbe bello se anche nella vita quando ti applichi arrivassero sempre i risultati, ma nella maglieria succede e mi basta per vivere quasi serena.
La maglieria come terapia dello spirito l'ho sempre usata, funziona e ne sono felice, vado avanti ho quasi finito lo studio dei punti antichi preparo nuovi spazi pronta a metterli in pratica, poi per il resto e' tutta una lotta continua ma va bene prima di andar via voglio scoprire da questa vita almeno nella maglieria più cose possibili e tutto diventa più facile.
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A se stesse e' affascinante, perchè ho capito che mi sto raccontando la storia dall'inizio di quando le macchine non avevano schede e le possibilità di fare in automatico tutto quello che possono fare le artigianali nate negli anni 80 e 90 del secolo scorso.
Giocattoli li definivano coloro che usavano le macchine industriali, o macchinette come mi disse una signora che lavorava in un maglificio quasi con scherno un paio di decenni fa.
Una non esclude l'altra ma queste macchinette familiari per un decennio hanno fatto la disperazione e la gioia di tante persone sono magnifiche sia in automatico che manualmente e io ci sto gongolando nelle scoperte.
Non creo più da un po' di tempo perchè studio ed è uno studio che solo internet mi poteva permettere e solo in questo tempo.
Giro nel web alla ricerca di vecchi manuali capire come le macchine funzionavano e ogni tanto faccio scoperte fantastiche e mi sento grata alla vita per questa opportunità.
Non mi ero resa conto che mentre buttavo oggetti del passato e studiavo nuovi punti e modi di fare che realmente preparavo e preparo il terreno a nuove esperienze.
Secondo me non servono viaggi o fughe per capire quello che sei e che vuoi basta essere pronti ad accettare le novità di ogni stagione della vita ed è quello che sto facendo mi preparo all'autunno pieno, all'inverno ci penserò poi!
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