Ognuno ha i suoi doni, spesso nascosti ma se hai il coraggio di applicarli sei in pace con il mondo.
Ho sempre pensato che nessuno nasce imparato, che tutto si può apprendere, poi magari non e' nelle tue corde e lasci perdere.
Mia madre mi ripeteva sempre "Impara l'arte e mettila da parte", questa cosa non l'ho mai capita almeno non nei miei anni da giovane, ma mi si e' chiarito tutto dopo.
Negli anni ho rubato con gli occhi quello che mi interessava, in vari campi, compresa l'idraulica e qualunque lavoro manuale perchè alla fine avevo capito che quello che sai fare e' solo tuo non te lo può più portar via nessuno.
La maglieria e' stata la mia fonte di fai da te più appariscente, non sono mai riuscita a guadagnarci niente, a rimetterci tempo e denaro questo invece mi e' riuscito benissimo.
Qualche volta vado in sconforto, saper fare e non ricavarci nulla ti deprime il pensiero dura finchè non indossi capi fatti con le tue mani e ti senti bene all'improvviso.
La più grande rivoluzione mentale e' proprio quella di non dipendere da quello che ti impongono gli altri almeno non nel vestirsi, almeno secondo me.
Mi piace guardare il mio armadio che si riempe di modelli che possiedo solo io e nessun altro al mondo, fa uno strano effetto.
Qualche volta vorrei avere il fisico di 30 anni fa per esaltarli ma alla fine convengo che ogni tempo ha i suoi lati positivi anche nei capi che indossi.
La vita corre veloce non ho più la possibilità di pensare e dire "un giorno lo farò", quel tempo e' ora perchè dopo c'e' solo la difficoltà di un fisico che si prepara al viaggio finale.
Ogni giorno che passa mi sembra di perdere un pezzo della mia vita, non mi era mai successo e scatta la molla del vivere ogni giorno regalandomi pezzi di crescita nelle cose che mi piacciono.
Ho vissuto una vita a lucidare la casa per mostrare che ero brava, ora vorrei che si lucidasse da sola e smetto di guardarla, posso convivere con qualche granello di polvere ma ho bisogno di esternare per me e solo per me la mia crescita nelle cose che sono i miei doni.
L'ultimo modello "Zucchero filato" perche' se lo tocchi ti sembra di mettere le mani nello zucchero filato, non era nelle mie corde all'inizio, non sono solita portare canotte, ma si cambia anche in questo, tutto fatto a punzone ho spostato ogni singola maglia, ho fatto bordi di chiusura sulla macchina collo compreso, ne ho fatto video, lo spiego nel sito. In tasca nemmeno un centesimo anzi sono usciti ma nell'armadio c'e' un capo in più solo mio e questo non è poco per la pace di se stessi.
Le, mani, il cuore, la mente hanno lavorato insieme ed insieme continuano a farlo anche per mostrare che molti di noi sono capaci di grandi cose con le mani e vado avanti finchè mi sarà concesso.
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La società di oggi ci porta a pensare di poter affrontare ogni cosa con semplicità, di fare qualunque lavoro manuale in un attimo e farlo bene, ci siamo dimenticati della parola umiltà, ovvero l'attesa di comprendere cosa si sta facendo.
Io vengo da una scuola di vita invece in cui sai che per ogni cosa c'è bisogno del tempo dell'attenzione per apprendere, nessuno nasce imparato dico sempre io e mai inizio una cosa dicendo "Che ce vo'".
Sono davanti alla Passap, non mi spaventa, mi attira come un insetto il miele, ma non dimentico che di fronte a lei non sono nessuno e tutto quello che so, serve a poco.
Con umiltà riconosco che non so niente di questa macchina se non quello che ho letto dal manuale ma lei ha una sua metrica di uso e sto cercando di entrare prima in sintonia, e una cosa l'ho capita, mi piace tanto e sperimento punti poi alla tecnica ci passerò in seguito.
Ammiro tanto chi pensa di sapere tutto ma a me non basta, devo entrare nella meccanica, capire come avvengono i punti, i filati che ama, la trovo un'avventura bellissima!
Ieri ho sperimentato i punti a pieghe che formano la bombatura a dritto e devo dire semplici da fare e divertenti, piano piano, un po' al giorno mi metto in movimento non so se la userò come prima macchina mai ma conoscerci bene è molto molto piacevole!
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Nessuno dice niente se il pittore usa il pennello e i colori in continuazione per dipingere e manifestare il suo dono, strano diventa se tu per esprimere la tua creatività usi al posto del pennello una macchina, al posto dei colori, dei filati.
Una frase che sento dire sempre e' sul fatto che io sia sempre a sperimentare e a cercare di scoprire nuove possibilità di una qualsiasi macchina, come se fosse una cosa anormale quasi un'ossessione. Semplicemente e' il mio modo di esprimere liberamente una parte di me, come il pittore dipinge una tela bianca io prendo una rocca, solo che nel caso del pittore nessuno dice niente.
A me piace colorare la mia vita, mi sento anche maledettamente fortunata che possa farlo, tra brutture, demoni in libera uscita, l'uomo che ha perso i suoi valori, la mia gioia di stare davanti ad una macchina cancella tutto, perchè mentre studio, tutto diventa sopportabile.
La sfida Passap e' unica una macchina completamente diversa da tutte, mi sento piccola come quando osservo il cielo e tu scompari di fronte al mistero dell'immensità stellata, piccola ed in difficoltà.
Mi sono riproposta di fare ogni giorno una piccola scoperta e parti dai filati perchè provare diversi filati ti aiuta a capire come funziona.
Un ginocchio gonfio che mi fa camminare male, che mi costringe e ridimensionare la mia voglia di fare eppure non mi ferma, ho messo a posto la stanza delle macchine nel semiinterrato, tutto può attendere tranne la mia voglia di dipingere con un filato.
Ti svegli e ti chiedi quali nuove scoperte farai in giornata appena i doveri te lo permettono e questo per me ha un valore enorme sono i miei momenti di gioia pura e vado avanti con tutte le mie difficoltà ma che scompaiono di fronte alla curiosità di sapere!
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E' stata comprata in un tempo in cui la mia vita si era frantumata e avevo capito che serviva cervello sveglio come dico io quindi molta concentrazione per imparare ad usarla.
L'unica macchina, dopo la prima Brothe,r comprata di persona a pochi chilometri da casa. Ho investito 500 euro per comprarla, portata in casa poi avevo capito che la mia mente era dietro ai guai del cambio di vita e riportata di sotto pensando che prima o poi l'avrei aperta.
Quel giorno e' arrivato ieri e torno principiante assoluta che vuol dire che tutto quello che so su questa macchina serve a poco o niente.
Due ore a capire come infilare i carrelli e lo so sembra strano ma e' andata così.
Nel piccolo studiolo non stiamo molto comode, la sedia fra la passo 3 Kr 230 e la passap ma va bene così, sto rivoluzionando il mio mondo nel seminterrato e date le forze fisiche ci vorranno mesi quindi studio.
E' come se sentissi dentro me la necessità di conoscere anche questo di mondo, quello industriale l'ho sperimentato anni fa e non e' che mi abbia fatto impazzire questa macchina e' a metà strada fra le industriali e le artigianali, sopratutto un mondo tutto nuovo per me e questo mi fa alzare di nuovo con il sorriso, nonostante le difficoltà.
nel forum per non sentirmi sola ho aperto una specie di diario in cui racconto la mia esperienza e un'altra voce dove inserisco punti e scoperte.
Fa già tanto caldo ma è anche vero la curiosità lo batte.
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Nella vita come nella maglieria si programma ma per quanto ti impegni, come nel gioco del monopoli, la carta dell'imprevisto esce all'improvviso.
La mia vita ha avuto tanti imprevisti anche se con il cuore vivevo a Piazza della Vittoria, riferendomi al gioco del monopoli e sono finita spesso a vicolo stretto e spesso in prigione, poi sono tornata al via e da lì e' diventato un gioco duro.
Dice un'amica che ha perso il marito da poco come faccio ad essere così serena, lo sono perchè sono in pace con la mia coscienza, ma sono alla seconda casella del gioco e il cuore mi si spezza e quindi il ginocchio somatizza e mi blocca ma realmente sono io che blocco me stessa attraverso il ginocchio, se non posso muovermi non posso andare avanti.
L'ho capito all'improvviso come un lampo mentre mi chiedevo perchè, mi piace quello che ho intorno quello che negli anni di amore e sacrifici abbiamo costruito ma devo andare avanti da sola, verso un tempo difficile in cui dovrò badare di non mettermi in difficoltà in vecchia, il ginocchio deve smettermi di farmi male devo sciogliere l'ultimo nodo. Chi amavo alla follia non c'e' più fisicamente accanto a me ma la morte non si mangerà me da viva e sono passata all'attacco.
Mi metto a studiare una macchina che non conosco e che non mi spaventa anzi penso che sarà un viaggio meraviglioso. Il figlio dal ritorno dal suo lavoro a mezzanotte si incollato la macchina e ora e' nello studio che mi attende mentre devo ancora finire il modello fatto a punzone e quello ha la precedenza su tutto.
Anche in quello ho avuto un imprevisto e' venuto al centimetro ed io lo volevo più largo così mi sono rimessa a macchina ho creato due laterali li ho cuciti applicandoli anche sotto la manichina ed ora sembra un altro modello ancora più sofisticato, gestire l'imprevisto nella maglieria e' facile e' nella mia vita che è difficile, ma sono viva e continuo a vivere quindi fanc... il ginocchio mi prendo i miei spazi e torno a vivere sul serio si ama un uomo anche portando avanti quello che si è costruito insieme, ma questa volta la costruzione e' per me non per noi quindi animo coraggio e vado avanti!
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