Si fanno un sacco di progetti, ma poi c'è sempre l'imprevisto che arriva in varie forme a fermarli.
L'ho guardata la stanza nel semiinterrato dove tengo le macchine, negli ultimi 6 anni quelli dei lutti familiari, non l'ho curata molto così come il resto e ho preso in mano la situazione.
Ho iniziato con il togliere oggetti per creare spazi nuovi, un lavoro immane che in teoria doveva svolgersi in un mesetto e poi tornare a creare serenamente ma non avevo considerato l'imprevisto.
L'imprevisto si e' manifestato con forti giramenti di testa, nausea e scomparse le forze e non è una bella sensazione.
Quando il mio fisico manda messaggi meglio ascoltarlo e ho smesso di spostare oggetti e mi sono messa sul letto un paio di giorni di recupero e di pensieri.
Ho capito cosa mi creava il problema all'improvviso, senz'altro un attacco di cervicale dovuto all'umidità afosa dopo un grande sforzo fisico nel sistemare il balcone, ma in realtà era il mio rifiuto a spostare oggetti tra cui una lunga panca che è nelle stanze delle macchine costruita da mio marito, che ho intenzione di smontare.
La mia mente e' lucida sa come vuole la stanza, non avevo considerato il cuore che mentre decideva si e' ribellato. Ricordo ogni attimo della costruzione della panca per il tavolo del soggiorno, altri tempi, altre situazioni ma vallo a spiegare al cuore.
Nel momento che ho compreso il malessere ho anche capito che prima lo faccio e prima torno a star bene fisicamente, sono i passi in avanti dopo il cambiamento del lutto che stravolgono la mia anima e quindi il mio fisico.
Il balcone modificato era cosa mia, tanto lavoro e fatica ma senza dolore, sistemare il semiinterrato dove abbondano le cose di mio marito fa male esattamente come aver dovuto sistemare gli oggetti di mia suocera che nessuno ha voluto nelle cassapanche.
Ho preso in mano la macchina mi sono cercata due punti per una maglietta sperando che concentrandomi sul come fare potessi distrarre la mente, c'e' poco da distrarre devo prendere atto che per andare avanti ci vuole coraggio, sopportazione e sopratutto prendere atto che niente può essere mai più come prima.
Mi sono alzata come prevedevo, appena scoperto l'arcano che procurava giramenti di testa, non dico al top ma molto meglio degli ultimi 4 giorni.
Non posso rimandare, lo devo fare se voglio guardare avanti, mi riprendo un paio di giorni, finisco la maglietta e poi scendo a creare spazi nuovi.
Ci vuole tanto coraggio a trovarti nelle condizioni dopo una vita in due a prendere decisioni da sola per te ma va bene così. Offro il mio dolore al cielo, che lo usi come crede con amore e per amore, ma se sono viva non si spreca un solo giorno che sono una ricchezza immensa, almeno questo dal dolore l'ho imparato.
Metto in video il punto foglie mi piace troppo e andiamo avanti non e' la vita che sognavo ma poteva andarmi peggio e non avere la forza e la lucidità mentale per capire tante cose. Come sempre si onora la vita, se ha scelto questo percorso per me vuol dire che era quello ci cui avevo bisogno, lo accetto e vado avanti malconcia ma vado avanti; l'obbiettivo sempre lo stesso arrivare alla fine guardarmi indietro ed essere fiera di me, e' l'unica vera cosa che posso portarmi via, la fierezza di aver onorato il dono della vita... per il resto si vedrà!
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All'improvviso, quando oramai i muscoli sono tutti indolenziti, le caviglie gonfie, la stanchezza ti mangia i pensieri ma il balcone e' uno spettacolo perchè l'hai finito, capisci che devi fermarti.
La mia mente e il mio corpo sono in conflitto da sempre, una vuole tutto subito e l'altro anche quando era giovane cerca di darle retta, di solito finisce che mi ammalo ma anni e anni di esperienza mi hanno fatto capire quando fermarmi.
Il balcone e' venuto meglio di quanto sperassi, una piccola oasi di pace ma il caldo incredibile con cui ho svolto i lavori non hanno aiutato il mio fisico.
I messaggi del mio corpo sono inequivocabili, ma fermarmi per me vuol dire cercare di fare qualcosa di gratificante, di spezzare il peso del lavoro per recuperare forze.
Il punto e' uscito fuori da un vecchio manuale qualche tempo fa, l'ho interpretato a modo mio come sempre e quando l'ho tirato giù dalla macchina sembravano piccole campanelle e così l'ho chiamato, punto campanelle.
Un punto che mi ricorderà che per quanto tutto e tutti abbiano bisogno di me, io per vivere ho bisogno della maglia a macchina, non è che non lo sapessi ma e' stata un ulteriore conferma.
La gioia e' tutta nello scoprire cose nuove, nel far scattare quella molla che mi porterà a ritrovare gioia ed allentare le pressioni e i dolori.
La vita e' un soffio, ne sono cosciente da sempre, fatta di fasi, di persone che vanno e vengono ma è l'unico vero dono che si possiede ed io ho deciso badando alla mia salute, che non voglio sprecarne un secondo, ora meno che mai.
E mentre stanchissima mi dicevo che il video del punto potevo rimandarlo, mi sono trovata a farlo, e' un punto tanto semplice che vale la pena condividerlo, anche questo fa parte di me.
Ho capito che sono un'insieme di cose che posso essere e fare e ognuno ha il suo posto e serenamente mi arrendo a me, in fondo mi piaccio tanto e ringrazio il Creatore della vita per l'opportunità di esserci ancora e di lottare per arrivare alla fine fiera del mio percorso!
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La mia vita non e' solo maglia a macchina, ma sono cosciente che esisto nella misura in cui faccio vivere nel web la maglieria altrimenti non è che importerebbe niente a nessuno della mia esistenza.
Questo pensiero ne produce altri del tipo, se non ti dai da fare svanisci nel web come nebbia al sole.
Una delle prime cose che ho capito in rete quando ho aperto il sito è che se non lo fai correre come dicono gli esperi tutto muore.
E' un dato di fatto tutto vive dove metti energie e attenzioni, dalla famiglia alle tue unghie.
Non dovrei essere spaventata dall'idea che correndo dietro alle problematiche della mia casa e dovendo "trascurare " la rete, vedi sito, forum, pagine di FB etc quando tornerò potrei non trovare più nulla di quello che ho costruito con amore in 15 anni.
E' un rischio che devo correre, perchè ho solo due mani e una mente che la fatica annulla nei pensieri ma una casa che ha bisogno di me delle mie cure e delle mie attenzioni.
Mi sveglio piena di dolori, oggi ho il fabbro per sistemare un tratto di ringhiera che la rugine nonostante le cure si sta mangiando.
La vita funziona così dove trascuri qualcosa si rompe e muore, io non voglio far morire la maglia a macchina ma nel mio risveglio alla vita prima viene la mia casa, e ovvio la mia famiglia poi tutto il resto.
Il resto e' la mia immagine in internet, importante perchè è una parte di me, qualcuno ha detto che io esisto perchè gli altri mi fanno esistere, seguendo video, leggendo le guide etc ma io non credo proprio, io esisto perchè sono io, che respiro, penso, amo, creo la mia esistenza, se non volevo veramente mostrare la maglia a macchina al mondo sarei rimasta nella mia vita di tutti i giorni.
Rischio vediamo se a fine lavori, che sto facendo per dedicarmi in modo migliore alla maglieria e alla rete, ci sarà ancora chi è interessato alla mia voglia di mostrare la maglia a macchina, nel frattempo lavoro china fra vernici e acquaragia, ma la mia mente sopporta la fatica da uomo giovane, con il corpo di una donna di 62 anni con la mente al suo nuovo tempo e tra un dolore, un graffio, mille preoccupazioni va avanti in pace con se stessa, c'e' un tempo per ogni cosa!
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Monterò la doppia frontura alla 230 filati grossi, mi preparo angoli di lavoro. E' senz'altro il lavoro più impegnativo degli ultimi 10 anni.
Le mia mani non hanno mai avuto la paura degli occhi, la mia voglia di sfidarmi è sempre stata più grande del pensiero di quello che dovevano affrontare.
Svuotare vasi, incollarsi chili e chili di terra, e ora lo scartavetrare e rifare 8 metri di ringhiera tutti riccioli, non e' una passeggiata ma proseguo.
Prima il balcone e poi passo a crearmi il laboratorio di maglieria nel semiinterrato estae, inverno che non mi costringa a a fare avanti e indietro con casa e questo permette alla fatica di non mettermi in ginocchio.
Ho sempre fatto lavori definiti da uomo, ma non da sola avevo il supporto il sabato e la domenica dell'uomo di casa, ora ho il mio supporto passionale ovvero il sogno del laboratorio e con quello mi dò la spinta ad andare avanti, anche se la stanchezza mangia ogni mio pensiero e davvero se sai cosa sia la stanchezza fisica ti rendi conto che è meglio non lamentarsi nei giorni normali.oro non perchè abbia deciso di farne un lavoro, ma perchè scrivere e far vivere la maglieria in video e con creatività e' il mio prossimo obbiettivo finale.
Sono fiera di me, della mia forza di volontà e oggi un nuovo metro di ringhiera, un metro al giorno il che vuol dire 5 ore di lavoro con tre pennelli diversi e la puzza del gel antiruggine ma per i prossimi 10 anni sono a posto e non ricadrò nel non vedere, ma ogni anno ritocchi e rinnovi e vado avanti finchè il cielo mi concederà le forze, poi mi arrenderò serenamente senza rimpianti ma per ora mi terrorizza l'idea della sedia e forze finite che mi muovo con gratitudine per esserci e poterlo fare.
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Possono dirti mille volte e l'hanno fatto, che sei stata brava a fare molte cose, e tu quello hai cercato per decenni: l'applauso di chi ti stava intorno, sopratutto di una sola persona che amavi più ogni altra cosa.
Quando il teatro della vita si svuota dei personaggi chiave, per cui ti sei fatta in mille pezzettini per l'applauso, perchè non ci sono più tu con il teatro vuoto perdi la testa un attimo, un attimo solo, anche se altri spettatori ti applaudono in attesa che tu inizi un nuovo spettacolo.
I primi spettacoli, erano pirotecnici, il tuo corpo e la tua mente pieni di energia, tesi all'applauso, poi viene il tempo di prepararne uno grandioso ma non per gli spettatori ma per te.
Il risveglio me l'ha portato il grande gelo, le piante sono morte, i muri di casa
ne hanno risentito pure loro, un gelo diverso da quello che ha attanagliato il cuore dopo che il teatro si era svuotato, ma invece di gelare anch'io mi sono risvegliata.
La morte non e' niente, e' uno stargate per non si sa dove, ma la morte ti gela l'animna a secondo di chi perdi ed io ho perso coloro che erano il motore per un verso o per l'altro della mia vita.
Il risveglio non e' solo della mente che vede come tutto sta andando in rovina, il risveglio e' di tutta me stessa, gli unici non d'accordo sono i muscoli e le ossa ma riuscirò a convincerli.
Ho iniziato dal balcone, via le piante legate fra loro foglia e rami, il gelo le ha rese poltiglia o seccate esattamente come la morte dei miei cari.
Sono molto fiera di me, non ho le forze ma lo faccio, metto in onda un nuovo spettacolo e non per chi assiste, ma per me.
Sono contenta di quello che sto facendo perchè e' il primo piccolo passo di lavori che dureranno mesi che le mie mani già screpolate creeranno.
Non mi importa nemmeno della magliieria perche' voglio sapere se il mio corpo e' finito o il dolore ha ucciso la mia energia, per ora sto lottando e sono solo al primo gradino di una lunga scalinata.
Ho indossato una cosa comoda, stanno arrivando i vasi a metà quelli alti che appoggerò alla ringhiera, che va dipinta e il pavimento del balcone stuccato nelle fughe tra maiolica e travertino.
La magia è in atto, preferivo la bacchetta magica ma mi accontento della mia forza di volontà. Ci vorranno 2 settimane ancora ma mi sento viva per me e con me.
Lascio andare il passato e mi appresto ad organizzarmi il futuro con un presente d'amore per quello che mi circonda perchè sono grata alla vita di dove vivo e come vivo, senza pretenziosità con molta umiltà con l'amore per le piccole cose e le farfalle mi tengono compagnia ... la maglieria attenderà qualche giorno o qualche mese.
La macchina, non e' l'unica cosa che conta nelle mia vita ma l'insieme del tutto crea la mia strada e per creare meglio ho bisogno di spazi come dico io.
Fiera di me, dolorante, penso però alla soddisfazione del dopo, non agli acciacchi presenti quelli o si sciolgono o mi fermeranno ma lotto fino all'ultimo pezzetto di cemento che devo mettere !
Ho indossato al risveglio, un modello fatto l'anno scorso con la passo 3 quando pensavo che creare manualmente fosse una perdita di tempo, e ne è nato un capo comodo e che sporcherò con la terra dei rinvasi ma non importa sarà il motivo per crearne altri, per me il rinnovo di ogni cosa crea gioia e voglia di guardare sempre avanti almeno fino al giorno in cui dovrò per forza guardare ancora più in grande ma voglio partire avendo vissuto secondo me.
Adoro questa vita e se ci sono ancora allora me la gioco secondo me e non attendo applausi ma la fierezza di avercela fatta quando ti guardi intorno.
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