Mentre rullavo e coloravo le pareti della mia casa, ho messo a riposo ogni pensiero maglieristico, svanita ogni voglia di mostrare cosa si può fare con una macchina, avevo raggiunto il culmine anche nella mia passione.
Quando ho montato le tendine nuove al soggiorno, una stanza diventata ariosa e piena di luce mi sono sentita soffocare, tanto lavoro e 4 metri di stoffa mi toglievano il piacere, non esisteva proprio che io soffocassi in quello che mi era costato tanto sacrificio fisico e di denaro.
Di necessità virtù, le stesse tende in colori diversi nella stanza dedicata al pc erano ideali, in soggiorno no.
Contro ogni mia aspettativa sono passata sulla macchina, Passap per forza nel semiinterrato e' ancora impensabile per i miei reumatismi lavorare.
Una sfida che mi ha impegnato tutta la settimana, mi sono fatta 2500 passate di carrello (e ne mancano ancora 500),spostando la manopola ogni 2 giri con un'attenzione al destra sinistra che se ti sbagli butti il lavoro, che però mi ha ridato il piacere di fare.
Uncinetto alla mano, bordi di rifinitura, sali sulla scala e prova il primo telo, non era quello che volevo, l'idea scatta da un ricordo antico, una tenda all'uncinetto di quasi 40 anni fa in cucina e così acqua e vinavil hanno risolto il mio problema.
Dure, rigide cadono forse un centimetro in meno rispetto ai lati del vetro (non avevo calcolato che l'inamidatura avrebbe ristretto tanto) ma sono come le volevo non mi tolgono niente e mi permettono di respirare appieno il sole e la luce che inonda la stanza diventata snella e senza tanti oggetti.
Devo molto a queste tende perchè mi hanno ridato il potere di capire che se sai quello che vuoi nessuno ti può accontentare tranne le tue mani e la tua mente.
Ora attendo che la seconda tenda asciughi ed è fantastico notare come passi dal sono bagnata a 12 ore dopo a sono pronta.
Ho allungato il mio comò coperto i due pezzi di compensato con la carta forno e messo in forma la tenda, un'esperienza creativa unica che mi ha ridato la gioia del creare e sono quasi pronta a montare la seconda e godermi lo spettacolo mentre il primo telo della finestra e' pronto e il secondo ancora da fare, mai fatto tanto uncinetto da anni senza fermarmi mai ogni sera.
Io sono così e non voglio cambiare, amo ciò che esula dagli schemi del visto e rivisto, dell'imposto dal tempo che si vive in ogni campo, la mia impronta la voglio lasciare e non mi faccio condizionare dal " certo sono strane" per me il bello e' in questo che nessuno al mondo ce l'ha e le avrà uguali. Mi riprendo la mia natura di creare per il mio piacere mostrando perchè alla fine a qualcuno possono nascere altre idee.
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Puoi avere tutte le passioni del mondo, ma ci sono momenti che il tuo spirito ha bisogno di nuovi stimoli, di lasciare quello che sembravano certezze e andare verso qualcosa di nuovo.
La necessità di dare un nuovo volto alla mia casa è nato dalla necessità che se è vero che gli ambienti assorbono le emozioni che si vivono nella casa, la mia aveva accumulato una tale quantità di disperazione da soffocarci dentro.
Non immaginavo certo di impiegare tanto tempo, di dover superare il dolore fisico, di togliere infiniti oggetti ma alla fine l'aria che si respira in casa raccolta in un unico pensiero che esprime mio figlio grande ogni volta che entra "incredibile sembra di entrare in un'altra casa", mi trova concorde.
Ho cambiato tante cose cambiando forse io il mio approccio con la vita, o meglio mi sono ripresa il mio spirito prima del dolore, sono in cerca di armonia e pace godendo ogni attimo del mio vissuto che del doman non vi è certezza come si suol dire.
Ho lasciato andare i brutti pensieri sul mio domani credo di aver acquisito fiducia nelle mie capacità di adattarmi ai tormenti della mia mente, tanto nessuno sa cosa succede l'attimo dopo, tanti giorni senza pensare nemmeno per un attimo alla mia passione maglieristica.
Non ho proprio avuto le forze per preoccuparmi del mondo della maglieria, c'era un mondo da costruire dove vivere in futuro, lasciar andare il dolore e le lacrime e l'ho fatto a suon di colori e rullate poi anche se ancora in corso la cosa è terminata.
Ho cambiato gli ambienti, tolto oggetti e comprati di nuovi e badando a quanto spendevo, conciliando il mi piace con il posso permettermelo, e' una bella scuola di vita, ma alla fine la casa ha preso nuova vita e in soggiorno ti viene l'idea mentre monti delle tende a vetro che cuci al volo.
Tanta fatica, un buon risultato meritava un'attenzione in più che delle tendine così anonime, lino grezzo non trattato arrivato con uno stock una decina di anni fa e rimasto sullo scaffale e si va di prove.
Ecco la sfida che mi riporta verso il mio grande amore, creare delle tende, carine, diverse e sono partita con le prove del punto.
Le tende devono farmi vedere fuori, odio il soffocamento di una tenda che copra la vista sull'esterno, non mi piace fare il topo nel buco e la cosa ti rivela come ami partecipare alla vita, perchè non è infinita anzi molto breve per tutto quello che vorresti fare.
Il punto e' della Passap, capisci subito che e' troppo leggera e va aumentato un capo, hai paura a dover affrontare tanti metri di lavoro, ma nessuno mi corre dietro ci metto un po' ma intanto programmo il mio ritorno nel web e nel reale.
La nuova vicina mi ha chiesto se esercito ancora il mestiere nonostante l'età, mi è venuto da sorridere ha solo una decina di anni meno di me, e non credo che possa capire cosa ho creato nella maglieria, per lei probabilmente sono un'anziana signora china su una macchina che smacchina capi, ma io non sono questo e la macchina non e' questo per me.
La macchina l'ho sempre detto è un'espressione di me che scorre nel mio sangue perchè mi meraviglia ogni volta, mi costringe a studiare a sfidarmi, a mettere in pratica un'idea, io eserciterò fino all'ultimo mio respiro tanto nel web se non finisce prima del mio tempo come nel reale, non è per tutti la macchina, ognuno esprime un modo di usarla a me piace il mio che non mi annoia mai che mi fa sentire bene e cancella ogni preoccupazione per qualche ora quindi partiamo dalle tende e poi inizio il ritorno a macchina e credo che anche lì ci saranno incredibili soprese per me!
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Quasi finito il totale cambiamento delle stanze della casa, tinte chiare e luminose, 2 mesi di fatica immane, come solo io so affrontare, a testa bassa fino alla fine.
Ieri sera all'improvviso mi sono posta la domanda "e ora come vivo i giorni che verranno che mi invento?" L'angoscia è tornata, finito il tempo in cui tante persone avevano bisogno di me o io di loro, fa lo stesso, ti senti all'improvviso vuota.
Lavorare come un mulo da soma in cima ad un ripido sentiero di montagna con un gran carico sulla soma non mi ha messo mai paura, non avere molto da fare invece mi spaventa.
Ho dormito male e mi sono svegliata male, il futuro non lo vedo e poi la risposta è arrivata dal profondo.
La vita è come un filo di lana o di cotone, vive lì sulla rocca avvolto e prende polvere su un ripiano anche se protetto ma se non lo prendi in mano, non lo osservi e decidi di farlo vivere resterà immobile per sempre senza avere il suo momento di gloria trasformandosi in altro.
La mia vita è come la rocca sullo scaffale, solo io posso darle un senseo e una destinazione, nessun altro può decidere per me.
L'ultimo giorno dei miei 62 anni, ho concluso un lungo ciclo di vita negli ultimi 365 giorni, mi sono impegnata a paraffinare il filato. Tanti nodi che si sono creati e che ho sciolto, dolore fisico e mentale mi hanno fatto da paraffina ma il filo è pronto. Come non ho paura a prendere un filo e a dargli vita così devo fare con i miei giorni.
Inutili i ricordi se non per darmi forza, l'uomo che amo non lo rivedrò in questa vita, in cambio mi ha lasciato tanto del suo carattere in tutte le sue sfaccettature nei miei 4 figli e 3 nipoti, sta a me usare il filo della mia vita e costruire ancora cose che mi piacciono.
Mi alzo la mattina in stanze colorate di fresco, nuovi oggetti, altri di sempre conservati con amore ma l'angoscia va superata, prenderò i miei giorni che mi sono concessi e ogni attimo sarà teso a viverlo con la certezza che non va sprecato un attimo, la vita non si ferma va sempre avanti e tu devi tessere al meglio di te, ogni frazione di tempo che ti e' concesso.
Se mi avessero detto qualche mese fa sarei riuscita nell'impresa di tinteggiare ogni stanza di casa non ci avrei creduto ma l'ho fatto e questo mi deve ricordare che se voglio posso.
Nessuno sa cosa l'attende, ma almeno provarci a crearsi un giorno dopo l'altro il meglio in cui vivere si può, niente paura prendo il filo e inizio a tessere tenendo bene a mente che il tempo concesso non dipende da me e che è il bene più prezioso che si possieda ogni giorno via inizio sia nel mio mondo reale che nella maglieria nel web tanto sono parte dello stesso capo che costruirò
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L'ho focalizzato all'improvviso fra una rullata e l'altra, in oltre 30 anni non sono mai stata tanto tempo lontano dalla maglieria.
Covava da un bel pò il mio bisogno di rinascere a nuova espressione di me, la paura del cambiamento era tanta, ma era peggio piangermi addosso.
Io non ho vissuto dal 13 ottobre del 2012 al 2 genaio del 2019, ho portato avanti tutti i doveri fino allo sfinimento di morti e lutti e sistemazione della burocrazia, fra lacrime, sconforto e dolore che ti spacca il cuore.
L'ho definito il trasloco fra una vita e l'altra, il cambiamento che ho messo in atto e sinceramente ne sono ancora spaventata ma era la sola via d'uscita, cambiare per non morire dentro.
Le stanze, tutte prendono vita un po' alla volta fra enormi dolori muscolari, ma la mente comanda e il fisico deve ubbidire. Non vedo e non sento niente è come se la mia mente rifiutasse qualunque altra situazione vuole vedere finito e sono a um mesetto forse dal riuscirci.
Dietro ai 50 chili di tempere, ai rulli, ai colori universali per idropittura c'e' una donna che non sa cosa farà dopo ma certo è che ci vuole arrivare.
A casa mia dicono che nemmeno un ventenne avrebbe retto tanta fatica, io penso che il ventenne non avrebbe nemmeno iniziato, ma io sono altro appartengo al genere fai da te, resto l'arteficie del mio cambiamento e ringrazio sempre la mancanza di denaro che mi faccia optare per farlo fare ad altri.
Nel vedere e sentirmi contenta del lavoro fatto mi chiedo dopo quando avrò finito che farò, non lo so se riprenderò in mano la maglieria come prima ma tornerò in quel mondo che mi affascina perchè riesce a stupirmi ogni volta, ma anche in quel mondo so che non sarà più lo stessa cosa.
Si cambia, cambiano le cose, una delle frasi peggiori almeno secondo me e' stata quella di dirmi che io esisto solo perchè chi mi segue mi fa esistere, come fossi un ologramma da accendere a propria necessità, ed invece è l'inverso io esisto per creare realtà e compreso questo tutto acquista un nuovo senso.
Quello che creo esiste, non quello che penso ma quello che metto in atto e costruisco e la regola vale per tutto e tutti e così mentre creo lo scenario dove fra qualche mese mi muoverò penso che anche la maglieria cambierà perchè io ho acquisito nuovi "poteri", curiosa attendo cosa creerò di nuovo per mostrare un mondo che amo tanto per ora continuo senza sosta, sopra le forze a creare la nuova scenografia della mia vita poi tornerò davanti ad una macchina a creare con i fili colorati sperando di essere sempre un aiuto per gli altri!
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Se mi avessero detto che in due mesi e mezzo con tutti i dolori muscolari e ossei, sarei riuscita a tinteggiare, buttare mobili, snellire stanze, ricomprare l'essenziale, trasformare la mia casa a nuova immagine di me, non ci avrei creduto.
Quando capisci di essere per età la prima della lista della tua famiglia a doverti tener pronta a lasciare questo mondo, beh le cose cambiano radicalmente.
Tu non lo sai ancora ma la tua mente prepara scenari in cui sa che avrà davanti pochi anni e di preparazione a lasciare tutto, e ti impone di muoverti e prendere possesso del tuo tempo.
Oggetti accumulati da 40 anni di tante persone, ricordi in ogni centimetro della tua casa ti bloccano anzi ti inchiodano le gambe e ti fanno pensare che o cambi qualcosa o morirai dentro aspettando di morire fisicamente e la rivolta c'e' stata.
Ho fatto comprare la pittura per le pareti, ho iniziato dalla camera che mi soffocava di più quella da letto ho proseguito per la stanza del figlio che se ne e' andato nella sua vita, poi lo studiolo dove tengo le macchine, il bagno, e poi l'ingresso e il corridoio, ovunque ho tolto oggetti e mobili, ho snellito tutto perchè se capisci che hai poco tempo non vuoi passarlo a pulire oggetti che non ti appartengono più.
Ogni oggetto preso in mano mi sono ascoltata, mi sono chiesta se volevo tenerlo, regalarlo, buttarlo o metterlo in uno scatolone e alla fine sono qui di prima mattina, a dare una ripulita a quello che ho fatto e pronta ad iniziare la cucina perchè sto preparando la base dell'ultimo tempo.
Paga un prezzo alto la mia passione per la maglieria, ma manca poco e poi anche in quel campo esprimerò la nuova me.
Ho preso possesso del fatto che non è quello che possiedi ma come vivi a fare la differenza e me l'ha insegnato la morte che arriva, taglia via dalla tua vita ciò che ami di più, ti lascia nuda su una spiaggia deserta e tu devi trovare la forza di sollevarti e costruire di nuovo, io l'ho trovata, mi porto nel cuore chi amo e amerò per sempre ma mi appartengo, la strada è la mia e vado avanti non ho altri obbiettivi se non lasciare questa vita pensando di aver dato e fatto al meglio di me.
Inizio l'ultimo tempo non è detto che non sia il più ricco di emozioni di tutti i tempi vissuti dal primo vagito.
Maglieria attendimi che insieme mostreremo nuove emozioni al mondo fra un pensiero e l'altro.
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