Nel silenzio del primo mattino il mio respiro mi tiene compagnia, si sente benissimo nel mondo con pochi rumori, lo ascolti e hai imparato anche ad osservare quello che ti circonda.
L'aria e' piena di ossigeno, il cielo anche con le nuvole sembra di un bel blu pulito, i tramonti almeno quel pezzetto che mi e' concesso vedere fra due palazzi e' incantevolmente luminoso. Le farfalle in visita sul balcone sembrano tranquille anche loro e ho fatto un pensiero.
Lo zoo mi e' venuto in mente lo zoo con gli animali in gabbia che vivono una vita in pochi metri con il loro habitat che sembra ricostuito su misura e persone che passeggiano ad osservarli e guardiani che controllano che non ci siano problemi.
Ci pensavamo immortali e potenti, sicuri nella nostra vita spesso lamentosi che non fosse ancora più ricca e si faceva la guerra a chi pensavamo che minacciassero il nostro modo di vita, e' finito in qualche giorno e si sono invertite le parti.
Un minuscolo virus si e' insinuato in ogni posto e ci ha costretto a scoprire come si vive in uno zoo, in attesa anche noi della riapertura delle gabbie ma senza sapere cosa ci attende.
Il mio respiro lo ascolto mi sembra bello, ritmato, tranquillo, quello di chi ha sempre pensato prima al prossimo e poi a se stessa e ora si sta proteggendo in tutti i modi perchè quel respiro e' diventato la sua ragione di essere.
L'aria entra ed esce dai polmoni, calma e preghi che non ci siano colpi di tosse , ti analizzi vuoi sapere come stai e sopratutto non cedere allo sconforto ai pensieri negativi che abbassi il sistema immunitario e tu vuoi vivere.
Tutto con calmissima, dormi profondo abbandonandoti all'amore per la vita, combatti la tua guerra personale con l'unico obbiettivo di impedire al virus di prenderti e succhiarti via il respiro.
Stai a casa da un mese, dalla prime avvisaglie, hai chiuso fuori i figli dalla tua casa per proteggerti perche' vuoi veder crescere i tuoi nipoti e vai avanti.
Un mese e' diventato come aver vissuto una decina di anni, a me che il tempo volava sembra perfino che l'orologio avanti lentamente e fra ginnastica riordinativa casalinga, buon cibo senza sprechi che non sai quanto durerà la lotta al virus, ti dedichi alle tue passioni e ringrazi Dio che non devi uscire e preghi per chi invece e' la fuori a fare il suo dovere.
Non riesco a gestire il sito o i video e' come se il mio cervello non trovasse la concentrazione anche se mi impegno per superarlo e intanto creo e prego.
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La sensazione la conoscevo, l'avevo già vissuta in privato quella del tempo che si sospende e tu annaspi nell'attesa che le cose prendano un nuovo corso.
Mai avrei immaginato allora, quando 39 anni della mia vita si sono dissolti in un attimo con la parola "morte" di chi amavi di più al mondo e con cui avevi lottato fianco a fianco per costruire insieme un bene comune che l'avrei rivissuto.
Allora ho scoperto che il tempo si ferma, che vedi e senti cose che prima non esistevano al tuo sguardo, che niente sarà più come prima e annaspi.
Una quarantena anche in quel caso, chiusa dentro te, pronta a difenderti quando gli altri pensavano di prendere la tua vita e per il tuo bene indirizzarla come volevano loro e mi sono dovuta risvegliare e uscire dal guscio del dolore per non soccombere.
Oggi il tempo si e' sospeso di nuovo, in modo diverso, qui si rischia la vita se non stai attenta a cosa fai e come lo fai, per qualcuno la si rischia senza potersi opporre e nemmeno difendere.
Il tempo si e' fermato con la vita che anche lei si e' dovuta fermare, siamo in attesa che il nemico muoia di fame.
Si scoprono tante cose di se e degli altri e speri che ci sia un tempo così migliore che giustifichi le tanti morti e i tanti lutti nelle famiglie.
Mi sono chiusa in casa come chiede il mio governo, con saggezza ho applicato tutte le regole; ho lasciato anche il web perche' mi sembrava sciocco parlare di maglieria, in un momento così atroce nella vita di tante persone, per rispetto e per amore del prossimo, ho continuato a creare e a pregare per ognuno di noi nel mondo. Siamo tutti figli della stessa madre, quella che gestisce le sorti di tutti noi, la vita, mi sembra sciocco pregare solo per me e quindi prego e creo.
Poi un commento a cui non riesco a rispondere perche' il sistema non me lo permette mi ha fatto pensare che forse mi sbagliavo che continuando a trascinare con la maglieria sollevo gli animi e forse e' tempo di rispolverare la videocamera in attesa che il nemico dell'umanità non trovi più spazio nei nostri respiri e tornare a coccolarci con amore e magari anche urlando l'uno contro l'altro tanto l'umanità e' sempre uguale passata la paura ognuno per se, ma nel profondo ci spero che qualcosi cambi e torniamo a video che della maglieria potremmo parlane per decenni.
Un sorriso e tanta forza a tutti.
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Questo blog ha raccolto tanti miei pensieri, un diario dei miei momenti di vita.
Credo che debba restare anche lo scontro con un piccolo virus all'inizio chiamato "influenza un po' più pesante che uccide solo gli anziani con patologie regresse"
Laviamoci le mani, cerchiamo di mantenere almeno un metro e andrà tutto bene.
I giovani hanno pensato " e chi se ne frega se muoiono gli anziani io non rinuncio certo per quello che dice il telegiornale al mio aperitivo serale"
Quelli con bambini dispiaciuti per gli anziani non si sono preoccupati troppo e non hanno immediatamente cambiato abitudini tanto i bambini erano al sicuro.
Il virus allegro come la vispa teresa ballava di bocca in bocca, saltava come un grillo a giugno di parola in parola, e arrivò a farci capire che non morivano solo gli anziani che diventava sempre più forte che non conosceva frontiere anzi saltava sui mezzi di trasporto aggrappato a tutto come il miglior portoghese ( colui che non paga biglietto). Via verso il sud , verso il centro, altri partivano per paesi lontani non importa da dove e per dove e' arrivato ovunque.
Alla fine tra chi credeva ad una manovra speculativa, chi ad un gioco della politica, chi non ci credeva per niente siamo finiti tutti a casa, chiusi nelle nostre cellette come api operose mentre fuori imperversa il disserbante sui prati.
Eccoci qui, non conta più chi sei, cosa sai fare, ci hanno fermati per non morire, mentre i medici come eroi senza macchia e senza paura tentano di salvare vite, scompare l'unione dei paesi europei. Tutti per uno non esiste più esistono di botto i confini nazionali anche se molti restano aperti, conta solo salvarsi la pelle.
Le case sembrano diventare prigioni, i genitori devono impare il mestiere che non hanno mai fatto delegato alla società perche' si deve produrre per fare ricchezza per molti solo sopravvivere con decoro.
Siamo rimasti nudi spogliati di libertà individuale, servono autocertificazioni per spostarsi, meglio non affacciarsi che il mostro denominato covid 19 si ingigantisce, diventa forte e non sai se e come ti succhierà l'aria dai polmoni.
Il mostro e' tutto nuovo nessuno di noi ha gli anticorpi nel mondo e lo sa bene la Cina che per prima ha combattuto come un leone e sembra aver vinto almeno per ora la sua battaglia se baderà ai casi di ritorno.
Siamo un'unica zona rossa ma la speranza e' comune, ce la dovremo fare perche' l'alternativa è la morte di infinite persone e tu non sai se farai parte dei sopravvissuti o dei morti.
La speranza c'e' e anche la chiara visione che il denaro si era mangiato tutto fino a non capire con chi abitavamo in casa...tutto da riscoprire e rifondare su nuove regole come dopo una immensa guerra mondiale ( come del resto sta diventando anche se i missili non servono contro il virus, fa da solo senza che noi possiamo difenderci se usciamo di casa).
Ci credevamo forti e potenti ma in realtà eravamo i soliti fragili umani che basta una spinta e si va a terra,
Difficile concentrarsi su quello che si fa, si attende che passi che tutto torni come prima, ma per tanta tanta gente non sarà così.
Vivo in casa dall'annuncio del virus, non sono mai uscita ho impedito ai miei nipoti di venirmi a trovare come ai figli, non avrei sopportato di far loro del male.
Ho giocato con i fili, ho creato cose belle, ora non vedo subito la luce alla fine del tunnel del virus ma arriverà, ma la maglieria all'improvviso mi sembra l'unico punto fermo della mia vita.
Un giorno scriverò un post in cui mi rallegrerò che sia passata ma per ora sto in casa, con la spesa fatta come i pagamenti on line e prego come sempre forse con maggiore intensità perche' fa bene al mio cuore.
Andrà tutto bene se ognuno resta al suo posto nella sua casa e Dio benedica tutti coloro che devono continuare a lavorare e a chi si occupa della nostra salute.
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La vita ognuno la prende come vuole nei tempi normali nemmeno ci soffermiamo a fare un riassunto della nostra giornata, si vive e si affronta il giorno successivo e via di seguito.
Un giorno arriva un minuscolo invisibile nemico, sembra un invenzione della politica, chi e' questo cosa vuole, ma non lo prendiamo sul serio, tanto uccide solo gli anziani.
Poi non ci si capisce niente nessuno, ma una cosa la si scopre presto, il piccolo virus, ama vivere nelle goccioline di saliva che ognuno di noi sparge nell'aria quando parliamo e ci avviciniamo troppo ad un altra persona. Lui se la ride ha trovato come diventare potente e pericoloso e comincia la sua opera di moltiplicazione.
Tanta, troppa gente pensa che sia come un terremoto o una guerra, il problema e' di chi lo sta vivendo nelle zone colpite, ma questa volta non è così il problema e' di tutti ovunque. Lui il virus prende treni, aerei, entra negli uffici nei centri commerciali, attaccato a tanta gente che non sa di esserne usata e semina sconvolgimenti alla vita di tutti.
Si puo' rallentare non portandolo a spasso, impedendogli di entrare con le goccioline di saliva in un altro corpo semplicemente stando a distanza di sicurezza con chi parliamo e sopratutto muovendoci il meno possibile, ma sembra che sia quasi impossibile ragionare che ognuno di noi e' un'arma vincente, tutti in movimento guai a rinuciare alla nostra vita abituale.
Dal primo istante ho capito che era un nemico potente perchè sembra non esistere se non in alcune zone e non e' perche' sono vecchia che ho deciso che e' meglio seguire le indicazioni del governo e non sopporterei di contagiare amici o parenti e mi adeguo e dico molti no, non mi importa quello che pensano gli altri, il nemico non colpirà per colpa mia ne' mi farà finire intubata in un ospedale senza sapere come il mio fisico reagirà se sopravviverò.
Una cosa posso farla ai tempi dell'epidemia, sollevare lo spirito creando laboratori di lavoro nel sito, divagare io la mente e addolcire la giornata a chi ha una passione come la mia.
La paura si sconfigge con l'intelligenza di capire che hai di fronte un nemico invisibile che puoi rallentare solo non sgocciolando in giro per il mondo, toccando tutto quello che hai a portata di mano perche' il nemico si annida ovunque e tu non lo sai, non e' creare panico ma come ho sempre fatto con la mia famiglia uso il sistema "prevenire e' meglio che curare" anche perche' in questo caso finiti i posti in ospedale ti resta di morire da soli in casa quindi mi attivo per rallegrare il mio e lo spirito degli altri uscendo il minimo indispensabile senza avvicinarmi troppo al prossimo perche' io mi amo e amo il prossimo mio come me stessa che sia un figlio, un nipote o un estraneo.
Taglie grandi giochiamo con i fili e i grafici dei modelli per superare l'ansia di questo momento.
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Basta un virus e la vita cambia in un mese.
Mentre ti attieni e vivi le disposizioni del governo pensi che non è detto che non sia un momento che ci porterà a grandi e forsi migliori cambiamenti.
Avevamo paura di una terza guerra mondiale ed invece forse e' peggio perchè il nemico e' uguale per tutti ed è invisibile si può nascondere nella mano tesa a salutarti, in un bacio dei tuoi nipoti ma niente scoraggiameni semplicemente cercare di contenere il contagio o molti di noi moriranno per mancanza di cure perche' non ci sarà posto negli ospedali.
Sono entrata in modalità diamo un calcio al virus e non mi frega niente se pensano che sono esagerata io voglio esserci dopo il passaggio del virus, quindi meno contatti possibili e forse apprezzeremo anche quello che di solito diamo per scontato.
la mia cura antivirus si chiama empisal 360 e sopratutto il carrello del traforato e con lui affronto il virus, le mie mani vanno fra macchina, filati e uncinetto, impedendo al mio spirito di sentirsi impaurito e sopratutto spero in un cambiamento migliore dell'uomo in meglio.
Il carrello del traforato e' diventato un'arma e un'amico che tengo in considerazione, parlo con i miei vicini dalla finestra, le uscite con il cane li tengono a distanza di sicurezza. Niente grandi negozi solo quelli piccoli dove puoi entrare ed uscire velocemente e speri che si tenga a bada il contagio. Per il cinema, i teatri, la partita beh si farà in tempi possibili senza il nemico nascosto in chi incontriamo e si va di filati colorati, con la speranza di contenere il nemico e alla fine toglierlo di mezzo . Con speranza continuo a creare e a sperare.
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