Accogliere 
La domanda me la sono posta mentre un filo d'aria entrava nel silenzio della sera, ma tu vuoi vivere sulla poltrona facendo l'uncinetto la sera o vuoi brillare per come sei nell'ultimo tuo tempo ?

Eh già una vita ad attendere il meglio secondo te e non vai da nessuna parte, prendi in mano quello che sei, accogli quello che ti riserva la vtia, tanto lei scrive il tuo futuro solo con i tuoi passi e vai.

La macchina e' stata messa su un tavolo con le rotelle da portare dove c'e' aria più fresca nel pomeriggio assolato e noioso, non posso attendere l'aria più fresca, non posso stare ad attendere un'altra ondata del virus o qualunque altro imprevisto.

Una cosa la so, la macchina, l'uncinetto, le mille cose che mi piacciono mi fanno raccontare storie ogni giorno e non mi annoio mai, cervello in movimento, mani pure e si accoglie quella che sono oggi come il sole a luglio o la neve a dicembre, il resto fa parte del gioco del vivere e siccome resto dell'idea che niente e' più meraviglioso del poter essere in questa vita ho deciso di splendere nella mia semplicità fuori dal tempo ma credo valida in ogni tempo.

La tristezza viene dal non poter essere quello che si sente dentro, prigionieri nei doveri e spesso nel non avere la forza di essere come sei per paura del giudizio degli altri.

Chi l'ha creata la regola che dobbiamo essere come gli altri vogliono o arriva la punizione e il rifiuto?

Il viaggio in questa vita e' singolo, nessuno potrà mai somigliare minimamente ad un altro perche' ognuno e' un pezzo unico, una storia a se, non so se ci si arrivi con il bagaglio di altre vite ma spesso penso che sia davvero tutta una prova per diventare da crisalide a farfalla.

Sono troppo piccola per la filosofia spicciola ma una cosa la so, la storia e' la mia e la vivo secondo me che non mi va di rinascere crisalide ancora. Ognuno fa i conti con la propria storia ma appena capisci che e' la tua di storia e non importa quanti anni hai si puo' decidere di uscire dal bozzolo!

Una vita ad aver paura di non essere come gli altri si aspettavano per non essere giudicata male e poi capire che se non sei come senti di essere il viaggio in questa vita e' stato uno spreco di tempo...inizio un passo alla volta anche con cattiveria da difesa se serve ma con me e per me.



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Dal Passato 
Alle volte per capire il perche' delle cose o di una scelta di vita che non comprendi nel presente, basta fare un passo indietro nel passato.

Il mio rifiuto di mettere mano al sito nuovo nuovo, ad un'idea che puo' accompagnarmi negli ultimi anni e lasciando qualcosa di valido di me agli altri, proprio non lo capivo e mi sono chiesta il perche'.

Avevo capito che mi e' stato fatto male nei social che molti si sono scagliati contro di me semplicemente perche' donavo senza chiedere a tutti senza distinzione anche quando sapevo che quello che donavo veniva usato per farsi grandi.

Realmente ci e' voluta una chiacchierata telefonica con un figlio per capire che veniva da lontano il mio rifiuto.

Ero brava a scuola non una secchiona perche' la curiosità mi portava a sapere e purtroppo a primeggiare e alla fine diventi antipatica ai compagni e ammettiamolo all'insegnante che le troppe domande scuotevano anche loro.

Quando ti mettono da parte capisci che devi fare un passo indietro se vuoi restare nel gruppo, mai un gradino sopra, mai un gradino sotto.


Nella maglieria e' andata ugualmente alla fine sei diventata antipatica perche' continui a studiare e a superare i tuoi limiti e questo ti rende agli occhi degli altri un bersaglio perfetto e ti fai da parte.

Il tempo che mi rimane e' poco, ho vissuto ma quella frazione di tempo che mi rimane mi ha fatto chiedere se voglio giocare di rimessa anche l'ultimo tempo o fregarmene dei limiti degli altri e sceglierti le poche persone che hanno la tua visione di studio, sacrificio e sfida con se stessi.

Ci sto ancora pensando che quello che sceglierè dovro' crederci e sopratutto deve rendere gioiosa la mia giornata.

Intanto ringrazio per i doni, per come sono, per come sto vivendo l'ultimo tempo della mia vita e intreccio fili.





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La maglia ai ferri 
Le mani in movimento delle sere invernali di mia madre le ricordo bene, quei ferri andavano velocissimi mentre cercava di guadagnare poche lire nel creare piccoli capolavori che andavano ad arricchire la signora che nel paese aveva portato il lavoro in maglia in serie.

Non lo capivo tutto quel lavoro per 300 lire nel fare un pullover ( il costo di un pacchetto di sigarette allora) per far star bene una sola persona che si occupava di portare la lana a casa e poi veniva a riprenderlo.

Qualche anno dopo in una boutique di roma l'ho visto uno di quei modelli a 30 mila lire con scritto fatto a mano in bella vista.

Ho iniziato ad odiarli allora, i ferri per me sapevano di sfruttamento, di approfittarsi delle necessità della gente, anche se realmente mia madre era molto felice di crearli.

Non avevo capito molto della vita nei miei sedici anni fatti di ribellione allo sfruttamento delle persone, non capivo allora come qualche soldo facesse sentire mia madre libera di averli e gestirli.


Il mio odio per i ferri e' rimasto, troppo lenti e troppo angoscianti e per questo con il mio sangue perso in un incidente stradale mi sono comprata la macchina della maglieria.

Il futuro cammina sempre nelle nuove leve che non capiscono il presente ma vedono per loro il futuro.

Ieri ne ho trovato un paio in un cassetto avranno avuto 25 anni mi ero anche dimenticata che esistevano e complice il caldo ho testato quanto mi ricordassi delle poche volte che per far contenta mamma li avevo presi in mano.

Avvio senza tubolare, legaccio, coste grane di riso un 10 centimetri per vedere su 30 maglie se avevo superato il rifiuto, mi ricordavo tutto, la memoria fotografica e' stato sempre il mio punto forte, la cosa peggiore e' stata rendermi conto che passavo il filo fra le dita come mia madre e mi sono intenerita nel ricordo ma non sono andata oltre conosco l'arte e per ora l'ho rimessa nel cassetto, non fa per me e sono tornata sull'uncinetto a finire i centrini che userò come abbellimento della mia tavola nei giorni di festa.

Sono felice ( si fa per dire) che nell'80 il pazzo si schiantò con la sua macchina addosso alla nostra ferma ad uno stop, con i pochi soldi perche' la mia vita non valeva niente visto che ero una casalinga ( la regola non e' mai cambiata anzi e' peggiorata esisti solo se produci), ho incontrato la macchina della maglieria e di quella non mi sono mai pentita.

Ma una cosa di ieri mi ha colpito la mia totale ribellione allo sfruttamento degli altri per pochi soldi ed e' notevolmente peggiorato nel mondo da allora.

Il rispetto per l'altro oggi non esiste più, accentrato sul voglio io tutto e subito, l'altro lo usi se puoi e senza nemmeno tanta educazione e capisco all'improvviso cosa blocca tante cose nella mia vita e averlo scopero mi porta a cercare una soluzione perche' in fondo niente succede per caso e anche i ferri da calza possono essere i complici di un'apertura mentale.

Ho messo la doppia frontura alla passo 3 KR 230 filati grossi senza scheda, non ritrovo il manuale, l'ho scaricato in inglese tanto mi servono le immagini. Conosco oramai benissimo la lavorazione in prima frontura di una macchina che mi hanno regalato quasi per forza perche' per me ricordava i ferri come lavorazione e l'ho rifiutata agli inizi poi me ne sono follemente innamorata e ora voglio conoscere il suo linguaggio tutto perche' per la mia età e' l'ideale, aghi grossi , maglie da chiudere quasi immediate punti che nessuna altra macchina puo' fare, sono i miei ferri del domani.

Ringrazio la vita che non mi fa mai essere sazia di conoscere e sapere. Non dimentico che il virus c'e' che sta uccidendo ancora nel mondo e la mia estate la passo al sicuro conoscendo una macchina chissà che ancora una volta non mi salvi la vita come negli anni bui passati.

vado ho un nuovo mondo di punti da scoprire che condividerò con gioia perche' oramai e' chiaro per me che l'unica cosa che mi interessa veramente e' sfidarmi.



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Paura di iniziare 
Ho sognato di essere uscita senza mascherina, tanta gente mi si avvicinava ed ioimpaurita cercavo di evitarla, ogni gocciolina poteva decretare la fine della cosa più importante che possiedo: la mia vita. Una tremenda angoscia che nella realtà non si verifica, evito i luoghi affollati, porterei la mascherina anche se la eliminassero e sopratutto bado alla mia vita sempre.

Il sogno mi ha fatto alzare con una strana sensazione addosso perche' im realtà io ho paura di tornare a parlare di maglieria nel web, di tornare a fare video, a spiegare come fare, a scrivere e' tutto pronto da tempo, manco io.

La signora gridava a gran voce sul gruppo di Fb che siccome ero un personaggio pubblico gli insulti ci potevano stare e dovevo sopportare, e ho chiuso il gruppo perche' a nessuno e' venuto in mente di dirle " Ma che cavolo dici".

Se dai come vogliono e quando vogliono le risposte e devi essere veloci altrimenti in parecchie stizzite battono i piedi (quando basterebbe leggere nel sito e si trovano tantissime risposte) sei buona e brava, altrimenti prendono la tastiera e lanciano pesanti parole.

Alla gente realmente non importa niente oltre ottenere quello che vogliono e subito e tu dovresti dare come se a te non fosse costato anni di fatica, di lacrime, tanti soldi per acquistare riviste e farti le ossa sul campo.

La prima volta che mi sono arrabbiata ho messo le pubblicità ai video la seconda ho chiuso il gruppo e sono tornata nella mia vita reale chiudendo la porta molto prima che arrivasse il coronavirus.

Sono tornata a studiare davanti ad una macchina, perche' non conta che macchina hai, una vale l'altra, conta quanto sa il macchinista, quanto ha sbagliato e fatto tesoro dei suoi errori, perche' e' da quelli che si cresce in ogni campo e si fa esperienza.

Non pensare alle bocche larghe, che parlano solo per far male ma a tutte quelle persone che hanno trovato sollievo e gioia nel riuscire a creare con le proprie mani, mi ripetevo, ma la ferita sanguinava e nelle orecchie e negli occhi i messaggi da conversazioni private che sui social ti arrivano nella posta. Bisogna stare molto attenti a quello che si scrive nelle chat private che basta fare copia, incolla , invia e lo sa la diretta interessata che accusa il colpo, legge le prime due righe, cancella e si chiede però chi te lo fa fare e cambia atteggiamento.

Poi arriva il giorno che ti dici che sei stanca di chi parla e non fa realmente, chiede ma chiedere e sapere la risposta se non la metti in pratica non serve a molto.

15 abbi non un giorno a parlare di maglieria a rispondere a tutti e guai tardare qualche ora ti avevano tolto il piacere della tua passione, ti avevano trasformata in un essere che a domanda doveva rispondere e le domande erano sempre le stesse e alla fine davvero ti ritiri e fai un passo indietro e fai un riassunto.

Anno 2003 vai nel web con qualche foto di modelli tanto per esistere e riapri con la tua disponibilità un mondo, ero solo io in Italia e poche altre nel mondo a parlare di quante cose si possano fare con una macchina, mentre combatti con il male, i guai economici, figli che diventano adulti, vecchi che richiedono tutto il tuo tempo, marito da proteggere come un fiore raro e non c'e' acqua per innaffiarlo, ma alla gente non importa anche quando sa, tu devi rispondere e non lamentarti, l'ho fatto per un decennio e i frutti per gli altri si sono visti ma tu rimani vuota e allora chiudi tutto e ti dedichi a chi non ti ha mai ferito o tradito la tua macchina e ricominci come se fosse la prima volta e ti piace anche se sei rimasta sola a combattere a portare tutti i pesi e la morte ti porta via un pezzo alla volta che non hai nemmeno tempo di riprenderti, ma non molli quei 200 aghi a volte 400 cantano nelle tue cellule e tirano fuori il meglio di te e ti portano oltre il dolore e la sofferenza e superi i lutti e ti sembra anche troppo bello quello che la vita ti offre.

Poi l'idea di fare, eh già, OR era stanca delle chiacchiere ma non di chi aveva voglia di fare e sperimentare di persona, di far provare agli altri la gioia di dire "questo l'ho fatto io". Sempre vivo il ricordo delle brutte parole, degli insulti, dai pulman che volevano fare per venirmi a picchiare perche' non ubbidivo e salvaguardavo gli ignari che si avvicinavano al mondo delle macchine dagli avvoltoi e per mesi ho trilliccato studiando e creando.

Si la gente fa paura perche' segue chi alza la voce senza pensare tanto per far parte di un'idea che poi sia giusta o sbagliata non ci si sofferma nemmeno a chiederselo, ma siccome non devo niente a nessuno era meglio godere del piacere del mio cervello e delle mie mani che non hanno paura di provare e sbagliare.

Non lo so se sono pronta a tornare a parlare di maglieria ci sto provando ma ancora ho l'angoscia a prendere una video camera in mano a riempire un nuovo sito di nuove esperienze e a scrivere, non sono forse pronta ma intanto mi godo la fatica dei miei studi e prima o poi ci rimetto mano in fondo a me piace partire dal basso scalare la montagna, sedermi qualche attimo a godermi il panorama e poi scalarne un'altra magari più complicata.

Respiro profondo, domani lo scopro se ho intenzione di scalare un'altra montagna, penserò alle persone belle incontrate in questo blog, nel sito e lascerò andare i social dove l'umanità pensa che dietro alle parole non si nascondano pugnali che lasciano ferite profonde e per colpa di pochi ne subiscono le conseguenze in tanti.... credo che sia tempo di fare e non parlare per dare aria ai polmoni...domani lo scopro se trovo la forza o tolgo tutto di OR dal web, come se non fossi mai passata. :)

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Si lotta e si vince 
Non inizio niente se la lotta non e' la mia, se non sono sicura che farò una giusta lotta.

Ieri mentre montavo la passo 3 doppia frontura pensavo che se mi avessero detto che sarei impazzita per una macchina che detestavo non ci avrei creduto.

Schede, disegni automatici, ne ho fatti tanti ho interi cassetti di schede poi quando arriva lei in regalo, Brother kh 230 senza scheda per filati grossi, penso che e' solo una macchina ingombrante e un po' carro armato nel spingere i carrelli.

Per una serie di casualità togliendole la doppia frontura lei mi apre le porte ai punti manuali non potendo fare niente in automatico e mi si apre un mondo nuovo incredibile che mi coinvolge e mi porta con se.

Ho tutto e di più come possibilità di punti automatici, di accessori, macchine diverse ma io mi incanto davanti alla signora tutto d'un pezzo che se trovi la chiave ti affascina.

E' l'unica macchina che credo mi accompagnerà in vecchiaia, perche' gli aghi sono grossi grossi e gli occhi non faticano a vederli bene, e poi mi permette di godermi la mia creatività.

La stanza estiva delle macchine nel semiinterrato e' pronta, manca il lavaggio pavimenti, e la sostituzione delle luci con lampade a led ma una alla volta sta prendendo vita per tornare nel web a mostrare la maglieria quella che piace a me che però puo' essere di aiuto anche a chi vuol cimentarsi con un'arte difficile ma affascinante ed intrigante.

Era il 2018 quando pennelli alla mano ho iniziato il fai da te dal balcone, via i vasi comprati di nuovi, acqua ragia e vernice alla mano mi sono rinnovata il balcone poi sono passata alla casa, poi al semiinterrato, sono quasi alla fine ho buttato tanto del passato, altro messo negli scatoloni i figli decideranno se conservare o buttare. Mi sono affrontata il passato da sola ma con l'incoraggiamento dei figli negli occhi a cui stavo dimostrando di non arrendersi mai.

Soldi pochi, forze poche, ma la voglia di rinnovare e creare il mio mondo c'era e ce l'ho quasi fatta.

Via basta trilliccare si vive finche' si ha aria nei polmoni e come dicono la vecchiaia del fisico non dipende da me, non posso controllarla ma quella della mente si, quindi siccome mentalmente ho solo 30 anni vado finisco ed inizio una nuova avventura. :)

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