Partiamo da un presupposto, non mi e' passata ancora, tutta la cattiveria sparata nel web, in chat private e finite nella mia posta come forma di " ringraziamento" per aver donato un po' della mia esperienza nel web.
"Signora lei e' voluta diventare pubblica ci sta che la si insulti", no non ci sta affatto secondo la mia metrica, io conosco un metodo solo se mi si manca di rispetto, togliere quello che dono, non mi e' passata non per le cattiverie ma per coloro che avendo ricevuto a piene mani si sono schierati con gli odiatori.
Io sono un cuore puro, di quelli che non guardano il colore della pelle, la nazionalità o le tendenze sessuali, io amo il genere umano, almeno finchè il genere umano non decide che ,siccome sembri gentile e disponibile, ti si possa usare come sfogo delle proprie frustrazioni, esattamente come avviene nel bullismo o nella violenza domestica.
Sono tornata a casa mia, non ho più risposto a nessuno, io non l'ho fatto per denaro, ma per amore di una passione e vederla sporcare mi ha portato a chiudere di botto lo slancio del donare.
Non posso donare ciò che non è gradito, vale nella vita privata figurati in quella pubblica.
Il mondo tutti a gridare che va a rotoli, se ognuno si facesse l'esame di coscienza mentre grida capirebbe che tutti si contribuisce appena alzati la mattina a formare il nuovo giorno e quindi a modificare il modo di vivere di tutti.
Ci siamo abituati alla vita tolta quando vuoi da chi vuoi, e non solo fisicamente.
Me li sono goduti questi anni fuori dal web, zona confort la chiamano gli esperti, quella zona dove non ti metti in gioco e stai al sicuro, non ci vedo niente di sbagliato, lo facevano gli eremiti per libera scelta, mica per forza tutti dobbiamo metterci in gioco, si puo' vivere in ogni modo se si sta bene con noi stessi.
Poi sono arrivati i rimpianti di chi si ricordava un mondo che io ho tolto come l'avevo donato, non il mio, nessun rimpianto, io so chi sono e cosa voglio ma non permetto a nessuno di sputare la propria rabbia interiore sul primo malcapitato di turno.
Detto cio' io amo la maglia a macchina, io amo quello che mostro e ho nuove idee in corso, non so se supero il fastidio della video camera accesa che le cose se non le faccio con amore non ha senso farle per me, ma ci provo, se non ci riesco troverò il modo di donare solo a chi lo vuole.
Chiudo un altro anno, il tempo in fondo l'ha frazionato l'uomo, al mio gatto o al cane non interessa che giorno è sul calendario, loro vivono il tempo loro concesso senza dover pensare a che giorno della settimana e' o che ore sono, allo stesso modo, niente bilanci e' da qualche anno che ho tolto bilanci e progetti, si vive alla giornata e si toglie quello che fa male, curando quello che fa bene allo spirito.
Per ora sono a giocare con i filati, con i pennelli, con la pittura a diamantini, con l'uncinetto e a convertire punti per l'elettronica, poi le idee ce ne sono anche troppe, ma serve la molla che scatti e mi faccia perdonare tutta la cattiveria e il fango che mi hanno tirato per tornare a donare con amore, non lo so se ci riuscirò a dare vita alle idee, lo scoprirò nel tempo.
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Oggi neonato festeggiato, fra qualche mese lo mettiamo sulla croce, in fondo la storia di ognuno di noi, oltre il credo in quel neonato si incontra il percorso della vita dell'umanità.
Gli auguri più cari oltre ogni religione, che il cuore guidi i nostri passi e le nostre parole.
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Lontani i tempi del caos in casa mia, l'aria che una volta era piena di richiami, uno in particolare qualcuno che chiamava mamma o amore c'era sempre e quando sei in tanti il richiamo era costante, poi la ruota della vita gira, tu prima sei frastornata, poi confusa tanto, poi incontri gioie e dolori, poi ti siedi e comprendi che nel silenzio di oggi c'è la tua intera vita.
Mamma mia quanto ho lavorato io per mandare avanti la vita di 5 persone e annessi, la mia veniva sempre per ultima nei ritagli ma esistevo anch'io.
Ci vuole carattere e idee chiare e niente paura di affrontare le difficoltà, poi resti sospesa nel tempo come spettatore di quello che hai costruito.
Ho un bel quadro da osservare, tutti in movimento, le grida a mamma sono sporadiche più di apprensione o di condivisione che di aiuto vero e proprio e tu hai tanto tempo, parecchi dolori a giorni alterni per fortuna, e ti guardi il quadro della tua vita, ti piace molto, qualche colore potevi sfumarlo meglio ma quando il pennello si chiama vita quello vive di vita propria e tu devi essere solo brava a tenerlo sulla tela e a prendere il colore che ti piace quando puoi.
La grande tela e' tutta dipinta, ma il quadro non e' finito non finchè il pennello lo puoi intingere nel colore.
E' fatta, hai costruito, ora in teoria puoi guardare e goderne, ma l'uomo nero con la bomboletta spray pronto a distruggere c'e' sempre, specialmente oggi e così tieni alta la guardia e pensi che non è finita, non è mai finita finchè hai giorni nuovi da vivere e nuove idee da sperimentare.
Fa paura il mondo, sono nel caos completo, tu continui a curare quello che hai creato, qualche pennellata la metti per rendere migliore il quadro che quando vai via perchè mi spiace ma su questa terra non rimane nessuno, rimane solo quanto amore hai seminato e che ricordo lasci di te per qualche anno e quindi si continua a guardare il tuo quadro della vita e continui a sfumare qualche colore che non ti piace più o volevi diverso ma vivi appieno perchè tu nel profondo sai che il dono assoluto che tutto permette è la vita stessa, vai di luce applicando diamantini per abbellire l'albero a natale, piccole cose che ti fanno sperare nel futuro.
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Il potere di una passione lo comprendi appieno quando comprare dei filati nuovi ti procura una gioia estrema come un'altra cosa non sa darti, per me è così da sempre.
La gioia non riguarda il possesso del filato ma la strada che farai con quelle rocche, con loro condividerai pensieri e lavoro e sudore, non sempre la storia va come vorresti ma ottieni sempre il risultato che prima era un filo avvolto su un cono di cartone o di plastica, poi si trasforma in oggetto a fine giornata.
Ti fa sentire bene ma proprio bene mentre vieni inondata a volte devastata dalle brutte notizie il solo pensare a come trasformare un filato.
Io ho 68 primavere che mi accompagnano, ne ho viste tante e sentite tante di cose brutte, ma mai come ora mi rendo conto del valore devastante delle brutte notizie e allora diventa estremamente importante per me costruire qualcosa di valido non sempre bello ma ai miei occhi ha un grande valore terapeutico.
Ieri discutevo con la polvere in casa, pensavo che posso perderci ore ma tanto lei si posa lo stesso anche mentre spolvero e ho deciso che tanto vale spolverare, pulire, riordinare ma senza che sia lei a comandare perchè io ho altro da fare.
Il tempo lineare vola a questa età, pensi che per gioco forza il tempo si risucchierà parti di te fino a risucchiare tutto quindi corro a fare.
A me non interessa se piace quello che metto in rete, quella e' la mia storia e' una parte di me che condivido perche' l'arte che nasce dalle mie mani non muoia, abbia un posto preciso e magari spinga qualcuno a fare per sentirsi bene.
Ieri mia figlia piccola diceva che sono una gran donna, no solo una caparbia che ama la vita, non sono grande solo che mi rifiuto di arrendermi al pensiero che la vita non sia la ricchezza più grande che alla pari riceviamo in un giorno nel tempo lineare e che possiamo anche decidere come gestirlo.
Io con un filo in mano vado ad iniziare, porto uno zaino sulle spalle dove i giorni buoni si contano sulle punte delle dita se gli do' il valore che gli altri vogliono dare alla vita, per me ogni giorno è buono finche' il mio respiro apre i miei polmoni e tutto puo' succedere e non solo il brutto ma anche il bello per me.
Riprendiamoci il valore della vita mi sono detta, quello ognuno lo gestisce come vuole e ognuno porta i suoi pesi ma se troviamo qualcosa che supera ogni bruttura, ogni paura, ogni costrizione si torna liberi come la gazzella che corre nella savana o il gatto di casa che pigramente si sdraia al sole.
Vado a fare i doveri ma senza che siano loro a decidere per giocare poi con un filo e cancellare ogni brutto pensiero.
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Sono cresciuta con la frase "si raccoglie quello che si semina", un detto normale in una società contadina dove vivevo.
Difficile raccontare alle mie nipoti nate con il cellulare in mano che io alla loro età trovavo fantastico salire sul carro trainato dai buoi di mio zio quando passava davanti a casa e farmi un giretto seduta sui cumuli di fieno, con quell'odore forte ma buono di erba appena tagliata o facendomi spazio fra una zappa e qualche balla di semi o cesti di verdura a seconda delle stagioni.
Ti rendi conto quando il pensiero va nel tempo a spasso che tu hai avuto la fortuna di conoscere società diverse e non vedevi nemmeno la fatica o altro di chi ti circondava, era tutto nella norma.
Regole ferree perchè tu eri femmina e poche cose ti erano concesse, nel nome di proteggiamo la virtù o non ti sposa nessuno.
Un pensiero nato ieri, quello della protezione della virtù come si chiamava allora, quando mi sono chiesta mentre creavo con l'uncinetto come sarebbe stata la mia vita con il mio carattere e il tutto e' permesso di oggi.
Non sono riuscita ad immaginarlo, perchè ognuno è figlio del suo tempo dove tutto sembra normale ma ho anche pensato che eri affogata d'amore, amore e dure regole ma amore di base come un liquido amniotico che l'amore se ne frega del grado di cultura e di tecnologia.
Amore e' tuo zio stanco dal lavoro nei campi che ti porge una mano per farti salire sul carro e finisce a pane e prosciutto con risate con i tuoi cugini con cui corri a giocare sull'aia mentre nonna ti urla dietro di non spaventare le anatre che quelle bianche e grosse ti staccano la carne dalle gambe se ti prendono.
Ricordi liberi in un giorno strano di calore di fine ottobre, umidità e pioggia, non era meglio prima, vedevi tutto sotto l'ala di protezione della tua età che ti faceva sembrare tutto magico.
Chissà se avessi avuto la vita di una mia coetanea di oggi se sarebbe uscito fuori il mio desiderio costante di dare vita ad un filo e creare qualcosa che la mattina non esisteva.
I ricordi li lasci andare, non era facile allora e non lo è nemmeno oggi, forse molto più difficile sotto molti punti perchè mentre il tempo scorreva il cambiamento è stato enorme e credo che si sia iniziato a seminare semi che non sono buoni e che di frutti ne hanno dati pochi.
Invece del seme del vogliamoci bene e aiutiamoci a vicenda per renderci la vita più semplice e piacevole abbiamo seminato semi che per carità ci hanno dato comodità incredibili per una me bambina che aveva 10 anni quando ha incontrato il televisore o 18 quando ha visto in casa un telefono fisso ma ci hanno tolto il piacere di esistere come umani fra altri umani anche se ci dicono che siamo ora tutti connessi, in apparenza e' vero, in pratica ognuno è solo davanti al mondo.
Strani pensieri, l'uncinetto fa di questi scherzi se non devi controllare continuamente lo schema e il lavoro ma ripeti meccanicamente gli stessi giri e lo schema lo segui con la coda dell'occhio mentre senti quelli in tv che raccontano la morte come fosse un video gioco, in qualche modo ti devi salvare, cambi canale, poi spegni la tv e lasci che il pensiero personale si animi e ti faccia pensare che qualunque cosa succeda tu una cosa l'hai seminata e coltivata con sudore: l'amore e il rispetto per l'altro che sia un marito, un genitore, un figlio, il vicino di casa o un'estraneo che ti chiede un'informazione.
Il mondo diceva il giornalista balla sull'apocalisse e si chiedeva pure perchè, semplice la risposta se semini egoismo e rifiuti l'amore che costa sacrifici e fatica in ogni azione che fai, raccogli quello che hai seminato e sporchi anche chi ha seminato diversamente da te perchè se sbagli semi rovini tutta la produzione del campo.
Il filo scorre fra le mani e tu ringrazi il cielo di esserne ancora capace e di tenere il timone dritto della tua barca che lo sai che naviga in acque cupe e nere ma se ti fidi di quello che hai seminato istante dopo istante qualunque cosa succeda l'acqua cupa resta nel suo spazio e tu continui a navigare e a non smettere di seminare amore, forse non ti è più richiesto il sacrificio della fatica di badare a tante persone che ora mai o non ci sono più o sanno badare a se stessi ma tu continui ad amare e preghi il cielo che vegli su tutti ma proprio tutti nessuno escluso che da soli non si cambia o si migliora niente ci vuole l'insieme e prima o poi ci si risveglierà e si semineranno semi vivi e vitali, con pazienza attendo il risveglio.
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