Le mani nei fili 
Ho spento la tv, cerco di non seguire più programmi urlati dove tutti annaspano nei problemi che sembrano senza soluzione ma fanno ascolto, ma non basta.

Fra 3 giorni se mi sarà concesso vedo le mie 69 primavere, io ho una voglia di conoscere e di sfidarmi che e' insaziabile ma intanto preparano la scintilla per nuove devastanti situazioni e tu tiri fuori il tuo telaio.

Io non sono brava a telaio, mischio solo fili colorati sulla tela di base, eppure siccome non sono pratica mi intriga tanto come scoprire nuove possibilità sulla macchina.

Sono piena di dolori, ogni giorno ne scopro uno nuovo, ma e' l'anima che mi fa male, lo zaino di guerra da preparare non capisco se devono spaventarti per dare assenso al riarmo generale o davvero siamo alla scintilla che da il via all'inferno.

La vita non è un video gioco che quando vieni ucciso esci dal gioco e ricominci, nella vita reale, fino a prova contraria, quando muori e' finita del tutto.

Prendo ogni giorno come un dono immenso, ti basta una paura enorme per dare alle altre paure una forma di superabilità qualunque sia il problema.

Lo zaino di guerra da preparare e per altre calamità affini, 72 ore dice il governo europeo in cui devi contare solo su te stesso, ti serve acqua, cibo, il coltellino svizzero, le medicine, una torcia, denaro contante che in caso di attacco hacker non conta altro, finisci di leggere l'elenco sull'Ansa e pensi che a me manca di metterci una bella grossa rocca e qualche uncinetto visto che non posso metterci una macchina per l'ingombro.

Ma poi sto zainetto lo dobbiamo tenere pronto perche' dobbiamo fuggire o un modo per dirci di tenerci pronti ad ogni situazione restando dove siamo? A me fanno male le ossa e i muscoli ma a qualcuno non funziona altro di molto più importante.

Io la sento la vecchiaia nei muscoli e nelle ossa ma la mia visione di vita e' un'altra, dove posso aiuto, perche' prima o poi anche la regina ha bisogno della vicina come recita il detto e torno a studiare macchina e telaio, condividere, fare non farmi mangiare dalle paure tanto se decidono che il mondo va rifatto non ci si puo' fare molto, ma mi appongo alla paura quello posso farlo.

Un sorriso e si inizia !






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Brrrr che freddo! 
Il freddo di capisce che indietro non si tornerà ma che davanti non si capisce bene cosa si stia preparando o meglio lo sai ma non puoi crederci.

La maglieria e' come la vita o viceversa.

Quando parti con un'idea per un modello se l'idea e' valida, il filato giusto, il punto perfetto e tu sai cosa vuoi fare, fila tutto liscio e ne nasce un bel capo, ma se una o più componenti non funzionano i casi sono due o cambi idea o butti quello che hai fatto e inizia qualcosa di nuovo, nella vita va allo stesso modo.

Il mondo ha sbagliato, il filo, il punto e la macchina ha gli aghi incastrati, pensavo appena sveglia, crack il mondo ha capito che le cose non hanno funzionato e ha deciso di buttare il modello, si puo' salvare ma richiede tanto impegno e' più semplice buttarlo ma per buttare devi distruggere il lavoro magari di giorni e qualcuno si attiverebbe almeno per recuperare il filato, altri no, altri pensano che ne hai ancora parecchio e quindi si butta.

Mi sono chiesta se scoppia fra le mani l'innominabile io che faccio, mi adeguo alla situazione ma io ce l'ho ancora in testa i momenti in cui mia nonna raccontava l'innominabile, la fame, le sofferenze, i morti, sono abbastanza vecchia per capire cosa sia un'immagine tv e la realtà, non mi è concesso fare niente solo subire, che il cielo vegli, io vado a fare ma con il freddo nelle ossa di chi sa che significa e a cosa ci porteranno i tempi presenti, ma non mollo, perche' il miracolo di pensare " ma che cavolo sto facendo" puo' sempre succedere nella stanza dei bottoni di comando.

Io posso fare un bel niente ma il mio niente e' in nome della gratitudine alla vita per cui vado a fare maglieria e prego mentre sposto il carrello ci spero sempre che la preghiera sia l'arma più potente al mondo.





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Punto e ricomincio 
Meno 14 giorni al mio compleanno, 69 primavere in arrivo e le sento tutte sulla pelle, non nello spirito, quello ha sempre 20 anni e vorrebbe vivere in eterno per fare e meravigliarsi ogni giorno.

Uno schifo quello che lo spirito respira ogni giorno, posso fare poco, non posso decidere niente ma ieri pensavo i vecchi dovrebbero essere saggi, lasciare un mondo migliore di come lo hanno trovato, ogni generazione dovrebbe in teoria rendere omaggio alla vita donando qualcosa che renda la vita alle successive generazioni migliore ma anche chiedersi a chi stai procurando del male con le tue azioni almeno ogni 5 minuti, ma no per carità tutti in subbuglio tutti con la sindrome di muoia Sansone con tutti i filistei mentre misurano chi ha il missile più lungo.

Quando la macchina che fece un sorpasso azzardato si schianto' sulla nostra ferma ad uno stop ebbi solo il tempo di pensare che diavolo stava succendendo e poi il buio, al risveglio con tanto sangue che usciva dalla mia fronte ( un bel profondo taglio in testa) la prima cosa che ho pensato e' che se fossi morta non avrei sentito niente e ho smesso di avere paura della morte, non della sofferenza della malattia, solo della morte.

Miseria nera che c'e' di tanto complicato da capire che se non mettiamo al centro la vita la perdiamo e non è detto che ci si risvegli in un bel posto o curati in un ospedale con un medico che si accerta di fare un buon lavoro per non rovinarti il viso, ( grazie sono ancora 45 anni dopo a benedirlo per il suo lavoro). Tutti a dire, io compresa, che possiamo fare poco, sbagliato ognuno può fare tanto, lo dico da una vita, ogni nostro singolo gesto sommato a quello degli altri fa la differenza verso il bene o verso il male.

Decenni a dirci che ognuno ha diritto solo al proprio Io , al centro di tutto, bell'affare siamo cosi IO che siamo soli , angosciati, depressi fino all'ultima cellula anche chi lo nega perchè da soli non si vive, il cibo sulla tavola, l'acqua che esci dal rubinetto, la spazzatura portata via, tanto per fare due esempi viene dal noi, qualcuno fa qualcosa per l'altro e si va avanti, ma no, dietro all'Io si pensa di essere onnipotenti.

Noi sono due vocali e una consonante ma battono due vocali se ci facciamo caso, quindi io torno a curare il noi che io non mi ha portato da nessuna parte, fate un po' voi, anche per distruggere serve il noi che da soli non ci si riesce.

Abbiate pazienza mi sono svegliata così arrabbiata con la cecità umana, del missile grosso e lungo lungo ( anche lì serve il noi per lanciarlo) che cercavo la causa del momento di grande confusione e ho capito che dobbiamo riarmare solo il noi con il sorriso e la speranza che noi possiamo anche cambiare il gioco tutti insieme, io torno al noi e continuo a mostrare e a fare ma spero tanto in un effetto Saulo sulla via di Damasco che la storia insegna.



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Fili colorati 
La maglierista come definizione classica non mi appartiene, negli anni ho capito che sono solo una donna che esprime se stessa con dei fili colorati fra le mani.

Tre colori a se stanti non mi appartengono, il grigio, il nero e il bianco, tutto le altre sfumature possiamo parlarne, il colore che ami sul momento ti dice come stai di spirito.

Sono turchese brillante nel mio spirito in questo momento, poi uso altri colori per necessità ma ora mi sento così, forse per opporre il colore al buio dell'anima di menti supreme che hanno in mano la mia vita.

Una vita a pensare che solo un creatore potesse togliermela, ci sta, la morte fa parte della vita, dall'attimo del concepimento, quella schicchera iniziale che ti crea assemblando atomi in un mistero che per quanto sia fisico sa di onnipotenza del creato e capisci invece che devi stare attenta alla mente umana che decide che ti deve spegnere perchè sta giocando al piccolo dio.

L'uomo che gioca a chi ce l'ha più lungo il missile, e quanti ne ha, io mi guardo i miei fili colorati e immagino cosa creare.

Io so che so fare proprio per questo adoro creare, mettere in macchina fili e lasciare che la mente si concentri sul fare e creare e cancelli il pensare, un po' come una volta i popoli cantavano per cancellare fatica, fame e dispiacere e noi si e' cantato tanto perche' siamo stati terra di conquista da parte degli altri nei secoli.

Io non ci credo che la gente non pensi più oltre il lavoro e qualche raro divertimento, io penso che si senta impotente nel poter cambiare le cose e scarica odio e cattiveria sul primo malcapitato tanto per poter dire che anche lui gioca all'onnipotente piccolo dio, esattamente come si andava a guardare la lotta dei gladiatori tanto per partecipare se succedeva alla decisione di chi far vivere o morire.

Li guardi i tuoi fusi sullo scaffale, qualcuno aspetta da anni il suo turno, e ti diventa chiaro, ma quale maglierista che si "sguercia" (ci si rovina gli occhi) su un lavoro o ci lascia le spalle, a me piace divertirmi perche' a me e' mancato nella mia vita il divertimento, ho conosciuto solo il dovere, il sacrificio e le preoccupazioni, ma fili colorati come per Teseo sono stati il filo che mi ha portato fuori dal labirinto, ora e' tempo di godermi quello che sono senza se e senza ma che il tempo sta finendo se continuano a giocare al piccolo dio senz'anima ma con un portafoglio da riempire non ne resta molto.

Io ho sbagliato impostazione della creatività, non solo maglia a macchina, ma tutto quello che gira intorno a fili colorati i e a colori da pennellare, io sono per il colore e tutte le sfumature possibili e accetto la mia condizione e proseguo poi quando posso condivido ma tutti possiamo fare quello che lo spirito ci chiede, costa fatica e sacrificio in cambio ottiene la pace dello spirito in qualunque situazione perchè tu esprimendo quello che sei illumini il tuo angolo di vita che ti e' stato assegnato.

Andiamo a fare che il tempo è poco, è l'incitamento a me stessa ad ogni risveglio!









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Mi rifiuto 
La vita mi ha sempre messo in condizioni di guardarmi dentro, per carattere non dò la colpa agli altri a priori, ma analizzo sempre se il mio comportamento ha scatenato qualche situazione anomala, quando capisco che non dipendeva da me agisco di conseguenza, tolgo via le cose e le persone che mi creano situazioni insostenibili per la mia normale vita.

Purtroppo non posso togliere tutto o tutto quello che vorrei e in questo momento storico di cose da togliere per tornare a vivere ce ne sono molte, ma non dipende da me, enormi storture che vengono da lontano e che sono esplose tutte insieme, mai chiudere la stalla dopo che sono usciti i buoi, l'hanno fatto, l'abbiamo fatto e si piange amaramente.

Non ci riesco ad abbandonarmi allo sconforto totale, lotto a modo mio, un sorriso ce lo metto ogni giorno, la disponibilità verso il prossimo pure quando posso ma soprattutto ho capito che devo tenere a bada l'ansia delle incertezze di chi ha il mondo in mano, tutti tecnici al bar del calcio, ognuno la sua soluzione, credo che il vero cambiamento venga dal basso come sempre e così continuo a fare per non cedere all'angoscia del "chissà che fine ci faranno fare".

Che posso fare io in questo momento per non cedere alla tentazione di vedere il mondo che fine sta facendo?

Prendo un filo e costruisco un modello tanto per dire sono viva e vitale e poi ci metto amore, comprensione, non giudico ma ascolto e valuto come sopravvivere.

Io amo questa vita come se sentissi nel profondo che tutto ha un senso anche se non lo comprendo e allora mi aggrappo alle certezze che ho, alla famiglia, alla mia voglia di non arrendermi mai, tanto e' breve il tempo in cui contiamo qualcosa, poi svanisce nell'oblio del tempo che passa.

Ci sono, sono viva, vado a costruire anche oggi che un filo di lana e una macchina o un uncinetto, un pennello, un disegno ti aiutano molto di più di un antidepressivo, ho scelto bene nella vita, cuore, amore, famiglia e mani in movimento al resto pensi il cielo che non posso fare tutto io.



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