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follia da neve, dice il TG che succede ogni 30 anni piu' o meno, avvertiti in tempo, piante del balcone coperte con i teli, tombini davanti al garage puliti e si aspettava ieri sera la neve ma e' arrivata improvvisa alle 4 del mattino alle 6 pioveva tutti al lavoro e Giulia da me alle 11 si erano perse le speranze neve la pioggia cadeva piano e poi all'improvviso i fiocchi grandi enormi un'ora dopo erano bianchi gli alberi e la strada e cominci a mezzogiorno a chiamare in ufficio i familiari devono rientrare chiedete permessi fate come vi pare ma partite, il marito impieghera' 5 ore per tornare a casa la figlia una via crucis ben piu' nera sola in macchina cellulare scarico o quasi si deve districare su 40 km di raccordo quasi 3 ore ma non e' finita c'e da riprendere mia nipote da me e allora via a casa sua si cambia e poi monta le catene ( e qui interviene l'angelo che montera' le catene a tutti e non vuole nemmeno un grazie) 3 km ci sono tra le nostre case e io sono in cima alla collina le strade sono tutte chiuse la gente abbandona la macchina sul ciglio e torna a piedi, lei da' un passaggio a chi puo' e ce la fa ad arrivare e' stravolta mio marito ancora fermo a tentare di salire verso il paese ( non sono nemmeno 300 metri di altitudine)lo stress delle ore in macchina le sente, da' il latte a mia nipote e prima del buio vuol tornare a casa sua non sapendo cosa ci aspetta domani, veste la figlia pesante si e' rotta la zip del giaccone mentre lei pensa alla sua io penso alla zip la riparo preparo un sacco sopravvivenza non sapendo nei 3 Km cosa puo' attenderle si scivola mentre andiamo in garage...
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delle ore e dello spazio e dei doveri, nella mia giornata tutto ha un orario, il riordino della casa, gli aiuti familiari, i doveri verso gli animali di casa , il cucinato il mio lavoro e' tutto strutturato ed e' questa la ragione che fa si che quando faccio la nonna sitter e non c'e' piu' un orario ma il mio tempo e' completamente gestito dalla nipote ne esco distrutta, quando i miei primi 3 figli erano piccoli era difficile ma riuscivo a sopportare il peso di riordina, stira, cucina mentre dormivano o giocavano, oggi no, i limiti dell'eta' sono questi quando lei dorme io stiro, pulisco, preparo, ma alla sera non sono piu' in grado di ricordarmi come mi chiamo oggi sono libera, domani ricomincio, ma e' dura tanto dura ed e' chiaro perche' madre natura ha inventato la menopausa e l'andropausa, non si ruscirebbe a crescere un bambino con le energie che richiede a parte la gestazione e il parto, e nemmeno gli uomini benche' facciano in tanti figli da vecchi ne avrebbero la forza, ogni frutto la sua stagione, e' un periodo limitato appena il pediatra dara' l'ok per il rientro all'asilo tutto per qualche tempo tornera' normale nel frattempo con una stanchezza che mi ha fatto alzare perche' anche stare a letto era faticoso ( ma anche l'idea di fare come mi pare era affascinante alzarsi alle 6 per libera scelta non era male l'idea) concedetemi di ringraziare madre natura meglio qualche giorno da nonna che essere madre di una bimba di 2 anni

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la sveglia di mio figlio del telefonino e' lancinante quasi lo stesso effetto del lamento del gatto quando vuol mangiare, dopo 10 minuti mi alzo per disperazione e vado a svegliarlo, mestieraccio che fa da quando a 15 anni mi ha detto "niente alberghiero mamma tante parole e niente fatti vado ad imparare il mestiere" ed ebbe il coraggio di andare nel forno crematorio a 80 gradi estate ed inverno di una cucina di un ristorante, anni e anni di gavetta cambiando posti di lavoro,lui si che sa cos'e' la mobilita' del lavoro, il sacrificio lo spezzarsi come si suol dire la schiena e ha scoperto che nonostante le ore di lavoro i soldi sono pochi eppure anche quando gli dico chi te lo fa fare meglio commesso in un supermercato o operaio in una mensa lui mi guarda come se stessi dicendo un eresia, le sue braccia hanno segni di scottature, tagli improvvisi nella grande corsa della preparazione segnano le sue mani, la sua pelle nonostante la doccia ha sempre quel sottile odore di chi lavora in una cucina,la certezza che servira' una gran donna disposta a vederlo arrivare di notte e andare via alle volte molto presto, bronchiti da sudate che accompagnano l'inverno, divise e magliette da lavare .. tante ma tante a cui spesso devi fare miracoli per togliere grasso e odori, ristoranti dove quando arriva le cose non vanno e lui ci porta la sua energia e la sua competenza e quando tornano a galla se ne va come se non riuscisse a restare ora che e' tornato a riavere una buona clientela,e via verso un nuovo ristorante in difficolta' ma sempre alla ricerca del contatto umano, della sfida sopratutto, oggi e' la giornata dedicata alla cucina romana, mi fa un po' sorridere lui non ama la cucina mini , lui e' dei grandi corposi sapori.. se vai al ristorante dei mangiare bene se sei a dieta che ci vai a fare...coda alla vaccinara, rigatoni alla pagliata coratella....e meno male che gli altri giorni e' una cucina sempre vera ma molto piu' dietetica, ognuno le sue passioni tutto sta a capire ad un certo punto della vita qual'e' la tua strada, e fregartene di quanta fatica costa se ti fa sentire bene con te stesso!
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il telefono aveva squillato mia figlia in linea ma c'e' silenzio sento mio genero parlare e capisco Giulia anni 2 ha fatto il numero da sola usando il tasto del richiamo dell'ultimo numero.. comincio a chiamarla e lei stizzita mi risponde ... Nonna che c'e'... come a dire che disturbi a quest'ora e io le rispondo guarda che hai chiamato tu con voce altrettanto stizzita almeno apparentemente e lei riattacca e io rido ma di cuore!
La mente va e pensa che quando io avevo 2 anni nel 1958, non avevo la tv, il telefono e chi se lo immaginava nelle case di campagna, ero tra i fortunati che avevano l'energia elettrica in casa, i detersivi si facevano anche quelli in casa, grandi tocchi di sapone giallo-verdastro e le prime scatole di detersivo in polvere facevano capolino, la mia mamma lavava alla fontana pubblica, ne avevamo 3 tutte da acqua sorgiva, andare lavare il bucato significava prendere la grande conca il pezzo di sapone e farsi a piedi 3/4 chilometri con qualsiasi tempo e fare il bucato strizzarlo il piu' che potevi, tirarti i figli appresso e tornare a casa, mia nonna non mollava continuava a lavarli nel torrente dietro casa, una pietra liscia su cui inginocchiarsie ed estate e inverno a mani nude si lavavano lenzuola e vestiti... mezzo secolo sembra incredibile eppure ho le sensazione che i malesseri sono arrivati con le comodita' perche' le donne alla fontana ridevano felici, io quando faccio la lavatrice per niente... non so non capisco ma mi chiedo come sara' la vita di Giulia fra 50 anni?

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